2024-08-20
«L’Europa sta perdendo in competitività»
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José Manuel Durão Barroso (Ansa)
Al Meeting per l’amicizia fra i popoli in corso a Rimini, José Manuel Durão Barroso e l’economista Branko Milanovic hanno parlato di disuguaglianza e di quale sarebbe la via d’uscita.«Sono preoccupato perché l’Europa sta perdendo in termini di competitività» è questo il verdetto a cui è giunto José Manuel Durão Barroso, ex presidente della Commissione Ue. L’occasione è stata la conferenza «Disuguaglianza: il prezzo che tutti paghiamo» tenutasi oggi pomeriggio durante la prima giornata del Meeting per l’amicizia fra i popoli alla Fiera di Rimini.Il dibattito è partito da delle domande cruciali: cosa si dovrebbe fare a livello economico e politico per ridurre la disuguaglianza? Cosa ha fatto e cosa sta facendo l’Unione europea? A fianco di Barroso, anche se virtualmente poiché in collegamento da New York Branko Milanovic. Il primo, come già ricordato, ex presidente della Commissione europea per un decennio fino al 2014, con un mandato caratterizzato da eventi cruciali e complessi quali: la bocciatura della costituzione europea, la conseguente elaborazione del trattato di Lisbona e la crisi economica e finanziaria. E oggi è presidente non esecutivo di Goldman Sachs International, una delle maggiori banche del mondo. Il secondo è professore alla City University di New York, nonché uno dei più importanti economisti internazionali esperto sul tema della disuguaglianza.A cercare di tirare le fila sull’intersezione tra economia e politica su questo importante tema è stato il moderatore Samuele Rosa, economista senior del Fondo monetario internazionale. Partendo dal vecchio assunto che al centro dell’economia ci siano l’agente e l’impresa, l’uno orientato a massimizzare il consumo e l’altro a massimizzare il profitto e l’idea che l’economia di mercato comporti una prosperità condivisa in modo equo, il dibattito si è concentrato sulla realtà e sul fatto che lo sviluppo economico porti anche a disuguaglianza.Il professore Milanovic tratta da diverso tempo di questo tema sia a livello di disuguaglianza di reddito dei singoli Paesi e sia a livello mondiale. Durante la conferenza ha sostenuto che negli ultimi anni c’è stata una riduzione della forbice di disuguaglianza globalmente, ma questo non si è tradotto in un miglioramento dentro ai confini nazionali di diversi Stati come Usa, Cina, Regno Unito e Sud Africa. Il miglioramento globale è stato dato dalla crescita di Paesi storicamente svantaggiati come Thailandia, Vietnam, Indonesia che hanno aumentato i propri tassi di crescita. La soluzione, secondo l’esperto, si dovrebbe focalizzare su più categorie: agire maggiormente sul fronte fiscale, aumentare l’uguaglianza rispetto alla proprietà dei fattori di produzione e una maggiore diffusione dell’istruzione. A livello politico ed europeo, per Barroso è importante fare una distinzione tra livello nazionale ed europeo: a livello interno ogni Paese ha diversi modelli in termini di tassazione, ma il minimo comun denominatore è la presenza di un’economia di mercato sociale. Ha infatti ricordato che «l'Europa non è solo un mercato, ma un mercato con obiettivi sociali e politici ed ecco perché nel trattato di Lisbona si parla di prosperità condivisa ma anche di coesione socio-economica e territoriale». Rievocando i tempi in cui è stato presidente della Commissione Ue, ha sostenuto come durante la crisi del debito sovrano e la grande crisi finanziaria, l’Unione europea aveva cercato di trovare un equilibrio tra tutti i Paesi membri, aggiungendo «non c’è bisogno che ricordi l’approccio della Germania e dei Paesi Bassi rispetto a questa crisi».Da filoeuropeista convinto, crede che l’Europa non possa essere causa di tutti i problemi, infatti «abbiamo sempre cercato di convergere intorno a idee che potessero generare consenso in tutti. Parliamo di solidarietà e di responsabilità. Se parlassi solo di responsabilità, sarei sostenuto dalla Germania ma non dalla Grecia. Se parlassi di solidarietà sarei sostenuto dalla Grecia, ma non così tanto dalla Germania. Occorre avere approccio che cerchi di generare consenso».Lasciando il passato e tornando a oggi, l’ex presidente della Commissione ha manifestato preoccupazione sul futuro dell’Europa, ha aggiunto infatti che «l'Europa sta perdendo in termini di competitività. Per esempio in confronto con Usa e Cina, che sta investendo molto più di noi in nuove tecnologie. Bisogna trovare un equilibrio. Se vogliamo una società più equa dobbiamo generare più crescita».Per riprendere infine il filo rosso dell’intero meeting di Rimini, ovvero «la ricerca dell’essenziale», per l’ex presidente l’essenziale sono le persone. Dopo aver citato un passo dell’opera di Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov: «Mio padre amava l’umanità in generale ma odiava ogni persona in particolare», per Barroso andrebbe invece fatta un’inversione di rotta, ricordando che tra Stato e mercato ci sono le persone, sostenendo che «dobbiamo pensare a ogni persona concretamente. La visione politica deve focalizzarsi su livello pragmatico e concreto» per garantire un maggiore livello di prosperità.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.