2024-10-02
Barnier parte subito male e lancia la patrimoniale: «I ricchi diano una mano»
Nel suo primo discorso programmatico, il premier francese chiede un «contributo» ai più abbienti. Ma in agenda c’è anche la stretta su immigrazione e sicurezza.Il premier francese Michel Barnier ha tenuto ieri nell’aula dell’Assemblea nazionale il suo primo discorso programmatico. In esso, il capo del governo transalpino ha annunciato nuove tasse, un giro di vite sull’immigrazione e la sicurezza ma ha lasciato anche la porta aperta al dibattito su temi bioetici. Barnier ha cominciato ricordando che sulla testa dei francesi pende «una vera e propria spada di Damocle» ovvero un «colossale debito finanziario da 3101,2 miliardi di euro». Per questo il capo del governo punta a «riportare il deficit al 5% nel 2025» e al «3% nel 2029, nel rispetto degli impegni europei». Per arrivare a questi risultati il primo ministro transalpino chiederà «un contributo eccezionale» ai «francesi più ricchi» e una «partecipazione al risanamento collettivo alle grandi aziende che realizzano profitti importanti». L’obiettivo è anche di «evitare le strategie di defiscalizzazione dei contribuenti più importanti» perché la Francia ha una «esigenza di giustizia fiscale». Per addolcire la pillola fiscale, Barnier ha detto che il governo «lotterà con forza contro le frodi fiscali e le frodi ai contributi sociali». Per abbassare il debito però il neo premier ha promesso anche una riduzione della spesa «dando la caccia ai doppioni» che condizionano l’efficacia della spesa pubblica. Secondo lui tutto ciò avverrà senza ridurre la competitività della Francia. Tuttavia Barnier ha anche annunciato un aumento del 2% del salario minimo garantito, a partire dal prossimo 1° novembre, e ha aperto alla possibilità di «riprendere il dialogo» sulla riforma pensionistica, adottata nel 2023 senza dibattito parlamentare dal governo guidato da Elisabeth Borne. Certo, il neo premier ha precisato di voler «preservare l’equilibrio del sistema per ripartizione» ammettendo però che «alcuni articoli possano essere corretti».L’altro grande capitolo del discorso programmatico di Michel Barnier è stato quello delle politiche migratorie e di integrazione che non sono più gestite «in maniera soddisfacente». Per questo il primo ministro francese ha parlato di ulteriori restrizioni nella concessione di visti ai Paesi che rifiutano di riprendersi i propri cittadini espulsi dalla Francia ma anche di «facilitare il prolungamento eccezionale della detenzione degli stranieri in situazione irregolare» proprio per gestire meglio le espulsioni. Barnier ha anche parlato dell’urgenza di costruire nuove carceri. In tema di sicurezza ha promesso la creazione di nuove brigate della gendarmeria, e ha affermato la propria determinazione per «stoppare» la violenza minorile tramite, ad esempio «la creazione di una procedura di comparizione immediata per i minori di 16 anni, già noti alla giustizia». Restando in tema, il capo dell’esecutivo francese ha detto di voler assicurare anche la certezza delle pene comminate ai minori. Tuttavia, Barnier è sembrato voler sconfessare il ministro dell’Interno Bruno Retailleau che domenica aveva detto che «lo Stato di diritto» non è «intangibile né sacro». Per il premier è necessario «rispettare lo Stato di diritto».Nel suo discorso all’Assemblea nazionale Barnier ha lanciato un messaggio anche al mondo agricolo promettendo la rapida ripresa dell’iter parlamentare del progetto di legge di orientamento della sovranità agricola, interrotto nel giugno scorso a causa delle elezioni legislative anticipate. Barnier ha promesso un sostegno agli agricoltori «quando vengono colpiti dalle crisi» ma anche migliorando «la trasparenza sui margini applicati dalla grande distribuzione» e favorendo «i contratti tripartiti tra agricoltori, trasformatori e distributori». Parlando di bioetica, Barnier ha garantito che non ci sarà «alcuna messa in discussione dell’interruzione volontaria di gravidanza, del matrimonio tra persone dello stesso sesso e della procreazione medicalmente assistita». Il premier ha anche annunciato la ripresa del dialogo con il parlamento sul progetto di legge sulla fine vita e che gli «sforzi in materia di cure palliative saranno rafforzati a partire dall’inizio 2025».Dopo il discorso, che era iniziato con un minuto di silenzio in memoria di Philippine Le Noir de Carlan, la giovane violentata e uccisa da un clandestino marocchino la scorsa settimana, i leader di vari partiti hanno preso la parola. Marine Le Pen ha dichiarato che il Rassemblement national «dà una chance seppure infima» al governo. Anche il suo alleato Eric Ciotti ha assicurato non voterà la censura al nuovo governo. Il capogruppo macronista ed ex premier Gabriel Attal ha esortato ad essere «all’altezza della Francia». Da sinistra sono arrivate le parole più dure. Il leader di France insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha definito Barnier un «usurpatore della legittimità elettorale».Nel complesso il discorso di Barnier ha dato l’impressione di voler dare un colpo alla botte e uno al cerchio, per non scontentare né la destra e tranquillizzare la sinistra. Ma le uscite su nuove tasse e pensioni non devono aver entusiasmato gli imprenditori. Chissà che alcuni di loro non decidano di lasciare la Francia.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.