2021-03-31
Bankitalia distribuisce al Tesoro 6 miliardi di dividendi
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Ignazio Visco (Ansa)
Nonostante il calo dell'utile netto, diminuito di 2 miliardi nel 2020 a 6,3 miliardi a causa dei «maggiori interessi negativi sulle operazioni di rifinanziamento e della flessione dei rendimenti dei titoli in euro e in valuta», Palazzo Koch destinerà alle casse dello Stato 5,906 miliardi di euro.
Nonostante il calo dell'utile netto, diminuito di 2 miliardi nel 2020 a 6,3 miliardi a causa dei «maggiori interessi negativi sulle operazioni di rifinanziamento e della flessione dei rendimenti dei titoli in euro e in valuta», Palazzo Koch destinerà alle casse dello Stato 5,906 miliardi di euro.L'onda lunga della pandemia non risparmia la Banca d'Italia, che comunque stacca una maxi cedola nei confronti del Tesoro. A questa cifra vanno aggiunte imposte di competenza per 1,409 miliardi, portando così le somme che finiranno all'erario alla cifra complessiva di 7,315 miliardi di euro. Negli ultimi cinque anni, come ha ricordato il governatore Ignazio Visco, «l'importo cumulato riconosciuto allo Stato raggiungerebbe così l'ammontare di 25 miliardi, oltre a imposte di competenza per 6,5 miliardi».Agli altri partecipanti al capitale dell'istituto centrale verrà corrisposto un dividendo di importo «uguale a quello degli ultimi sei anni, e cioè 340 milioni», di cui però verranno effettivamente distribuiti 273 milioni. Come ha spiegato Visco all'assemblea dei partecipanti, infatti, «in base allo Statuto alle quote eccedenti il 3% del capitale non spettano diritti economici»: i dividendi relativi, pari a circa 67 milioni, saranno così imputati alla riserva ordinaria. Per effetto delle misure varate dalle banche centrali dell'Eurosistema per far fronte all'emergenza sanitaria, il bilancio della Banca d'Italia è cresciuto fino a toccare a fine 2020 «una dimensione senza precedenti: il totale di bilancio ha sfiorato i 1.300 miliardi, 336 in più rispetto allo scorso anno», ha spiegato Visco.Dalla fine del 2014, il totale di bilancio «è cresciuto di quasi il 150%, a causa dello straordinario incremento delle operazioni di rifinanziamento a lungo termine delle banche e degli acquisti di titoli pubblici e obbligazioni» . Il 70% dell'attivo totale di 1.296 miliardi è riconducibile a operazioni di politica monetaria (contro il 40% nel 2014). Le operazioni di rifinanziamento, pari a 374 miliardi, sono aumentate di 154 miliardi. Bankitalia ha inoltre in bilancio 473 miliardi di titoli di Stato italiani, su un totale di 539 miliardi; e rispetto allo scorso esercizio il controvalore dell'oro è cresciuto di 15 miliardi, raggiungendo i 122 miliardi, quasi il 50% in più rispetto a 10 anni fa. Sul fronte della composizione del capitale, Banca d'Italia si apre sempre più all'ingresso di nuovi soggetti: nel 2020, ha sottolineato Visco, «con il trasferimento di circa l'8% del capitale della banca è proseguito il processo di riallocazione delle quote di partecipazione» e ora «la percentuale di capitale trasferito è salita al 48%». Attualmente i partecipanti al capitale dell'istituto sono 172, 145 dei quali sono entrati dopo la legge di riforma del 2014: si tratta di 6 assicurazioni, 8 fondi pensione, 11 enti di previdenza, 40 fondazioni di matrice bancaria e 80 banche. «Abbiamo valutato con favore la partecipazione al capitale da parte delle casse previdenziali, che oggi ne detengono complessivamente il 19%», ha osservato Visco. «L'ingresso dei fondi negoziali aumenterebbe il peso dei soggetti espressione del risparmio previdenziale». La partecipazione al capitale non dà a chi la possiede alcun diritto nella gestione dell'istituto centrale, ma rappresenta un investimento vantaggioso con un rendimento del 4,5%. Il covid ha inoltre portato Palazzo Koch a modificare il suo assetto organizzativo: la riduzione di viaggi e missioni ha comportato un calo dei costi pari al 4%, mentre il ricorso al lavoro agile è stato in media del 60%, con punte del 90% nei momenti di lockdown più duro.
Jose Mourinho (Getty Images)