2023-04-06
ChatGpt, ci seguono pure Canada e Australia
Dopo Berlino e Parigi nuovi Paesi sollevano questioni sull’uso delle informazioni sensibili. E la piattaforma teme una causa. Samsung scopre una falla interna: i dipendenti hanno condiviso dati riservati. Partita ieri la trattativa tra OpenAi e il Garante.Il confronto in videoconferenza tra il Garante della Privacy italiano e i rappresentanti di OpenAi, la società che sviluppa il sistema di Intelligenza artificiale ChatGpt, è iniziato ieri attorno alle 19. Quando questo giornale è andato in stampa non era ancora arrivata alcuna comunicazione ufficiale. Di certo, è stato aperto un tavolo di dialogo tra l’Authority che ha imposto la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti in Italia, e OpenAi che venerdì ha bloccato l’accesso al chatbot dal nostro Paese. Sempre ieri, alla vigilia della riunione col Garante, sul quotidiano La Stampa è uscita un’intervista della Chief technology officer della società californiana, Mira Murati: «Non crediamo di violare in alcun modo le norme della legge europea sulla privacy, ma sappiamo che buona parte dell’opinione pubblica italiana è dalla nostra parte e vogliamo arrivare a una soluzione», ha detto la manager. Nonostante la fila dei sostenitori in Italia sia sempre più numerosa, OpenAi sembra voler evitare un effetto contagio. Dopo la mossa del Garante privacy italiano, infatti, anche altri Paesi hanno acceso un faro sul software di Intelligenza artificiale ChatGpt. Segno che le osservazioni dell’Autorità non erano così peregrine e che l’essersi mosso per primo - circostanza stigmatizzata da molti in questi giorni - va visto come un input a valutare la questione del trattamento dei dati da parte di OpenAi. I garanti della privacy in Francia e Irlanda hanno contattato l’omologo italiano per saperne di più sul divieto e la Germania potrebbe seguire le orme dell’Italia bloccando ChatGpt per problemi di sicurezza dei dati, come ha dichiarato il commissario tedesco per la protezione dei dati al quotidiano Handelsblatt. Ma ieri il Canada ha fatto di più: ha aperto un’indagine su OpenAi simile a quella del Garante italiano. L’istruttoria dell’Office of the privacy commissioner di Ottawa si concentrerà su come le informazioni personali vengono raccolte, usate e divulgate senza consenso. «Dobbiamo stare al passo con i rapidi progressi tecnologici, e questa è una delle mie principali aree di interesse», ha affermato il commissario canadese per la privacy, Philippe Dufresne, che dovrà divulgare pubblicamente i risultati dell’indagine una volta conclusa. Per ChatGpt sono in arrivo anche dei possibili guai legali. Brian Hood, sindaco di Hepburn Shire, paese a 120 chilometri a Nordovest di Melbourne, starebbe pensando di citare in giudizio OpenAi se non correggerà le false informazioni rilasciate dal chatbot: ossia che il politico avrebbe scontato una pena detentiva per corruzione. Gli avvocati del sindaco australiano hanno inviato una lettera a OpenAi il 21 marzo e hanno concesso alla startup 28 giorni per correggere l’errore. Altrimenti il gran capo della società californiana che sviluppa la piattaforma, Sam Altman, dovrà affrontare una causa per diffamazione. Non solo. In Corea del Sud alcuni ingegneri di Samsung Semiconductor avrebbero utilizzato ChatGpt causando tre fughe di dati sensibili in soli 20 giorni. Stando a quanto riportato dalla testata coreana Economist, una prima fuga sarebbe stata causata da un dipendente utilizzando ChatGpt per verificare eventuali errori nel codice sorgente di un programma per la misurazione della struttura di un semiconduttore. Sempre per la verifica di codice, un secondo dipendente avrebbe chiesto a ChatGpt di ottimizzare un software che aveva creato per identificare i fattori di resa. La terza fuga di dati sarebbe stata causata da un dipendente che avrebbe richiesto la preparazione dei verbali di una riunione interna. I dipendenti di Samsung Electronics, quindi, utilizzando il chatbot avrebbero caricato informazioni sensibili e secretate sui server esterni di OpenAi, rendendone impossibile la rimozione. Questi contenuti potrebbero essere esposti a un numero imprecisato di persone. Per impedire il ripetersi di questi «incidenti», Samsung Electronics starebbe preparando una serie di misure di utilizzo «di emergenza» oltre a limitare a 1024 byte la dimensione delle domande che possono essere inviate. In caso di ulteriori fughe, tuttavia, l’azienda potrebbe decidere di bloccare del tutto l’accesso a ChatGpt. Proprio al fine di utilizzare il chatbot, inoltre, la società coreana starebbe pianificando lo sviluppo di un modello di Intelligenza artificiale generativa per uso interno.Nel frattempo, l’agenzia americana Bloomberg ha pubblicato un documento di ricerca che descrive in dettaglio lo sviluppo di BloombergGpt. Si tratta di un modello di Intelligenza artificiale generativa, simile a ChatGpt, dedicato al settore della finanza. Il chatbot aiuterà Bloomberg a migliorare le attività di ricerca finanziaria esistenti, come l’analisi dei dati, le fluttuazioni sulle borse, la classificazione delle notizie e la risposta alle domande degli addetti ai lavori. Il punto di partenza è rappresentato dalle pubblicazioni degli ultimi 40 anni del gruppo, da combinare con informazioni finanziarie disponibili pubblicamente. In difesa dell’intelligenza artificiale è arrivato ieri Bill Gates, cofondatore di Microsoft, azienda che sta investendo miliardi in ChatGpt e nella società che l’ha creato: «Una pausa allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale non risolverebbe le sfide future», è il suo messaggio dopo la lettera aperta pubblicata la scorsa settimana da un gruppo di esperti e imprenditori, tra cui Elon Musk, che chiede una pausa di sei mesi nello sviluppo di progetti di Ai.
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