2023-12-08
Ai banditi 480.000 euro, alle vittime 7.000
I carabinierii e la scientifica sul luogo della rapina alla gioielleria Mario Roggero a Grinzane Cavour, Cuneo (Ansa)
È la cifra riconosciuta alla vedova di un macellaio freddato dai rapinatori, mentre il gioielliere di Grinzane verserà mezzo milione. L’unica soluzione è cambiare la legge sulle provvisionali in sede penale. I renziani al Csm: «Difenda dagli attacchi i giudici di Asti».Lo ammazzarono quattro albanesi, perché aveva tentato di difendersi. Pietro Raccagni, macellaio cinquantatreenne di Pontoglio (Brescia), quel 7 luglio 2014 se li era ritrovati all’interno della sua villa: volevano rapinarlo. I delinquenti gli diedero una bottigliata sul volto, lui cadde e batté la testa sui gradini. Undici giorni dopo, morì. Ai malviventi, i giudici contestarono l’omicidio preterintenzionale: pene comprese tra dieci anni e dieci e mesi e 13 anni. Invece, alla vedova di Raccagni, Federica Pagani, lo Stato riconobbe solo 7.200 euro di risarcimento. Poco più di 650 euro ogni 24 ore di agonia del coniuge. Tanto prevede la normativa, per i parenti delle vittime di reati violenti.La signora ne fu indignata: la vita di mio marito, sbottò, non vale così poco. Portò la questione fino alla Corte di giustizia europea, che alla fine obbligò l’Italia a versare una somma tra i 50 e i 150.000 euro. Ma fosse stato per il Paese in cui lei e il suo consorte avevano lavorato onestamente e pagato le tasse, tutto si sarebbe dovuto risolvere con quei due spiccioli. Alla donna, questa battaglia è costata tempo, fatica, dolore. Si è ammalata, poverina. E lo scorso agosto è morta, a 65 anni.Ai parenti dei banditi che, nel 2021, avevano assaltato la gioielleria di Mario Roggero, a Grinzane Cavour (Cuneo), è andata meglio. In sede penale - poi ci potrebbe essere un’ulteriore richiesta di indennizzo in sede civile - il magistrato ha condannato il commerciante a pagare complessivi 480.000 euro di provvisionali. E certo: lui non è lo Stato. Era un cittadino incensurato. Uno che ha già sborsato 300.000 euro - non dovuti - ai congiunti dei suoi assalitori. Senza contare gli altri 300.000 «di spese legali, peritali, mediche», che non sono bastate a mitigare la «sentenza monito», come l’ha definita il procuratore capo di Asti: 17 anni comminati in primo grado. Più di Alberto Stasi, il killer di Garlasco, il carnefice della fidanzata Chiara Poggi. Nel mondo al contrario, d’altronde, il «monito» viene indirizzato agli onesti. Non ai criminali. Al gioielliere, però, la cella fa quasi meno paura della rovina economica. S’è visto costretto ad avviare una colletta online. E ieri, con Tgcom, si è sfogato: il risarcimento impostogli «sembra fatto volutamente per schiacciare in ogni modo ed eliminare una famiglia». È un dato di fatto: la vera rapina, Roggero, l’ha subita adesso. Quando, nel 2015, un’altra banda lo massacrò di botte, riuscì a portargli via soltanto 200.000 euro. Meno della metà di quello che deve agli eredi di Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli, i due briganti che ha freddato a colpi di 38 special, inseguendoli nel parcheggio antistante il negozio. Al terzo, Alessandro Modica, che era rimasto ferito, spettano 10.000 euro. Chiamatela esecuzione, vendetta, o errore. Di sicuro, Mario Roggero ha commesso un reato. La sua reazione ha reso inevitabile la condanna al carcere. Ma il danno patrimoniale? I 295.000 euro divisi tra moglie, figli, madre e fratelli di Mazzarino, pregiudicato all’epoca della tragedia? E i 175.000 ai familiari di Spinelli? Lui e i complici avevano titolo ad assaltare la gioielleria? Ai loro cari è venuto a mancare un reddito da lavoro? Vogliamo che sia erogata pure la pensione di reversibilità? Quelli lì sono morti in fabbrica? In cantiere? In tal caso, lo Stato - che a chi piange una persona uccisa elargisce 7.000 euro - ne sborserebbe massimo 14.500.Il problema è che il magistrato ha facoltà di stabilire in modo piuttosto arbitrario l’importo della somma da corrispondere. In sede penale non c’è un tariffario. L’unica soluzione, per evitare simili storture, è cambiare la legge. In particolare, l’articolo 539 del Codice di procedura, che prevede, «a richiesta della parte civile», la possibilità che l’imputato e il responsabile civile siano costretti a pagare una provvisionale. Si potrebbe eliminare del tutto la misura, magari assicurandosi che sia il giudice civile a congelare una cifra o dei beni di valore congruo, in attesa di sentenza definitiva. Un intervento chirurgico, ma più complicato, consisterebbe nel prevedere il divieto assoluto di ammettere la provvisionale, se la presunta vittima è stata danneggiata mentre stava commettendo un reato. Sparo alle spalle al rapinatore in fuga? Vado dietro le sbarre, ma non lo rimborso. Ad ogni modo, le modifiche devono passare dal Parlamento. La palla deve prenderla in mano la politica.Solo che la politica pare avere altre priorità. Ieri, il renziano Ernesto Carbone, membro laico del Csm, ha esortato l’organo di autogoverno dei magistrati ad aprire una pratica a tutela delle toghe Alberto Giannone, Elio Sparacino (presidente e componente della Corte d’assise), Biazzo Mazzeo e Davide Greco (procuratore e sostituto procuratore di Asti), minacciati dalle critiche di alcuni partiti e «funzionari dello Stato». Espressioni «di natura svalutante, denigratoria e lesiva dei principi di autonomia e indipendenza della magistratura», nonché del suo «prestigio». Eh già: il prestigio della magistratura lo lede Matteo Salvini. Mica il mezzo milione ai parenti di due banditi.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)