2025-04-01
Banda rom spodesta i nigeriani da Castel Volturno
True
Una banda, specializzata nei furti negli appartamenti, entrava armata e riusciva a portare via ricchi bottini. La Polizia ha eseguito undici provvedimenti di fermo, emessi dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di altrettante persone tutte di etnia rom. Le indagini hanno accertato che la gang prendeva di mira anche ville lussuose in diverse regioni italiane, dal Veneto fino alla Calabria.L’operazione ha visto impegnati oltre duecento poliziotti. Gli inquirenti hanno individuato i promotori dell’organizzazione tra cui c’era Bosko Nikolic, cinquantaduenne originario della Jugoslavia ma residente a Castel Volturno. Nel blitz sono finiti pure la moglie e i figli.L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere Pierpaolo Bruni, è scattata dopo un furto avvenuto nella notte dello scorso 31 dicembre all’interno di un’abitazione di Santa Maria Capua Vetere. Il modus operandi era ben collaudato. È stato ricostruito che, in quell’occasione i ladri, con il volto coperto, arrivarono a bordo di due automobili con targhe rubate e riuscirono a impossessarsi di denaro, gioielli e altri valori, per un ammontare complessivo di 130.000 euro, portando via anche due pistole, legalmente detenute dal proprietario della casa saccheggiata. Dalla complessa attività di indagine è emersa l’esistenza di un’organizzazione ben strutturata e specializzata nelle razzie nelle case, con base a Castel Volturno ma attiva su tutto il territorio nazionale, composto principalmente da persone di etnia rom, che avevano il ruolo di esecutori materiali, ma con la complicità di italiani che avevano il compito di procurare le automobili. Gli italiani, però, non sono tra i destinatari del provvedimento di fermo. Le indagini hanno consentito di accertare che la banda era operativa principalmente in Campania, ma ha messo a segno furti consistenti persino in Calabria e in diverse province del nord Italia, in particolare nelle province di Treviso e Venezia.Gli agenti hanno verificato che, nei primi giorni di febbraio, sette componenti della banda sono partiti da Castel Volturno verso Castrolibero, in provincia di Cosenza, dove hanno perpetrato l’ennesimo furto in un’abitazione dell’hinterland cosentino. Ma, poi, la gang è partita per la trasferta in Veneto dove le forze dell’ordine sono riusciti a intercettare i ladri a bordo di un’auto in uso al gruppo. Sei sono stati fermati a Bologna dopo un lungo inseguimento e sono stati trovati in possesso di oro e gioielli, rubati poco prima in un’abitazione. Durante l’inseguimento, i ladri hanno abbandonato un borsone con alcuni fucili rubati in un’altra casa. Poco dopo un altro colpo in Campania. Lo scorso 19 febbraio, durante uno dei numerosi furti, arrestati in flagranza di reato un uomo e una donna di etnia rom, appartenenti al gruppo, che, a Caserta, dopo aver forzato il portone di ingresso di un palazzo, stavano per entrare all’interno di un’abitazione. Dagli accertamenti è stato scoperto che la banda si spostava con automobili usate a elevate prestazioni, tutte intestate a un prestanome italiano. Quest’ultimo, sempre secondo le indagini, aveva il compito di procurare e garantire il continuo ricambio di auto, cui venivano apposte targhe rubate o clonate. Uno dei complici italiani, al momento soltanto indagato, avrebbe messo a disposizione un terreno di sua proprietà per nascondere le auto rubate facendosi al costo di dieci euro al giorno. Sarebbe stato sempre lui a fornire alla banda le informazioni sulle case da colpire.Nel corso delle perquisizioni della scorsa notte, sono state sequestrate sette auto di grossa cilindrata, utilizzate per commettere furti. Nell’inchiesta sono indagate in stato di libertà altre sei persone. Dalle indagini è emerso come a Castel Volturno la banda dei rom stia prendendo il posto dei nigeriani nei furti delle case mantenendo il loro monopolio su diverse zone. Altro dato rilevante fotografato da indagini e accertamenti è che la banda dei rom dedita alle attività criminali, negli ultimi tempi, si sia spostata da Scampia e stia mettendo radici a Castel Volturno.
Giancarlo Fancel Country Manager e Ceo di Generali Italia
Rifugiati attraversano il confine dal Darfur, in Sudan, verso il Ciad (Getty Images)
Dopo 18 mesi d’assedio, i paramilitari di Hemeti hanno conquistato al Fasher, ultima roccaforte governativa del Darfur. Migliaia i civili uccisi e stupri di massa. L’Onu parla della peggior catastrofe umanitaria del pianeta.