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2019-01-06
Pensioni e reddito, decreto unico: sarà così
Ansa
Prende vita il decretone, che per tre quarti è dedicato al reddito di cittadinanza e per la rimanente parte sviluppa la riforma della Fornero: quota 100, riduzione dell'anzianità contributiva e ripristino del consiglio di amministrazione dell'Inps e dell'Inail. Sul reddito di cittadinanza, molti dettagli e indiscrezioni già trapelati vedono conferma nel testo. Spuntano però alcuni particolari che ne palesano da un lato l'ampiezza e dall'altro la futura difficoltà di applicazione. In pratica, il reddito partirà ad aprile e si potrà fare domanda attraverso gli uffici di consulenza fiscale (ad esempio i Caf). All'inizio sarà esclusivamente un sussidio: solo in un secondo momento diventerà un supporto per il rientro nel mondo del lavoro. Una volta validati i requisiti Isee e patrimoniali, il cittadino che ne ha diritto ottiene la carta del reddito di cittadinanza, con dentro i soldi. Poi, entro un mese, sarà convocato nei centri per l'impiego, dovrà partecipare ai corsi di formazione e a colloqui psicoattitudinali. Se rifiuterà tre offerte di lavoro, perderà il diritto al sussidio. Le offerte dovranno essere congrue. Che significa? Il ministero del Lavoro assieme all'Anpal, Agenzia nazionale per le politiche attive, dovrà stabilire che cosa significa congruo (idoneo al titolo di studio, distanza dal domicilio, eccetera). In pratica nei primi mesi, e secondo alcuni osservatori nei primi anni, molti centri per l'impiego non saranno in grado di fornire a ogni avente diritto tre proposte di lavoro. Qui sta il problema. Ma se questo governo dovesse vincere la sfida e riformare davvero le agenzie per il lavoro, farebbe qualcosa che in oltre un decennio nessuno ha mai voluto nemmeno affrontare.
Nel frattempo, il decreto inserisce alcuni paletti che servono chiaramente a ridurre la platea. Dopo le polemiche sulle famiglie di soli stranieri, il governo ha inserito la clausola dei dieci anni continui di residenza. Ma ciò significa che un italiano che rientra da una permanenza all'estero e non ha maturato il decennio perde automaticamente il diritto. Farà causa alla Corte costituzionale? Sì, e potrebbe vincere. Questo stratagemma nel frattempo dovrebbe però avere abbassato il numero delle famiglie di soli stranieri da 197.000 (prima versione) a forse meno di 90.000 (dato non confermato ). Esclusi anche quei nuclei in cui almeno un componente possieda un'auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc o una moto sopra ai 250 cc, immatricolate non oltre due anni prima della richiesta del sussidio. Al contrario, chi ha a carico un figlio disabile o di età inferiore ai tre anni una volta ottenuto l'assegno potrà non presentarsi al centro per l'impiego, e godrà senza altro sforzo del sussidio.
Insomma, il decreto avrà bisogno di numerosi altri testi attuativi. È molto complicato e pieno di sfide. Ha il pregio di porre problemi finora ignorati. Vedremo le soluzioni.
Riscatto per i buchi contributivi
La bozza di riforma del decreto attuativo della riforma delle pensioni, che verrà approvata la prossima settimana dal Consiglio dei ministri, prevede un'importante novità per chi ha una carriera lavorativa discontinua: saranno infatti riscattabili i «buchi» contributivi fino a un periodo di cinque anni, e il costo del riscatto sarà detraibile per il 50% dall'Irpef. La novità, come ha scritto Italia Oggi, riguarda i lavoratori iscritti all'Inps, compresa la gestione separata (sono escluse le casse professionali) che rientrano in pieno nel regime contributivo di calcolo della pensione e che non hanno alcun contributo versato fino al 31 dicembre 1995. Si tratta di una buona notizia per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 con carriere discontinue: sono moltissimi i giovani italiani che si trovano in questa situazione. Si introduce dunque una facoltà di riscatto senza altra causa se non quella del buco contributivo: periodi non coperti da contribuzione, comunque versata e accreditata, presso forme di previdenza obbligatoria. I periodi riscattabili saranno quelli compresi tra la data della prima iscrizione alla previdenza, obbligatoriamente successiva al 31 dicembre 1995, e l'ultimo contributo versato all'Inps. Il lavoratore può scegliere quali e quanti di questi periodi scoperti dal punto di vista contributivo riscattare, anche non continuativi.
La facoltà del riscatto è esercitata su domanda del lavoratore o anche dei suoi superstiti nel caso serva a raggiungere il minimo per una pensione di reversibilità, o dei suoi parenti e affini fino al secondo grado. Il calcolo dell'onere del riscatto dei buchi previdenziali si basa sugli stessi criteri del riscatto della laurea: si applica l'aliquota contributiva vigente nella gestione presso la quale è stata fatta domanda di riscatto a una retribuzione o reddito pari a quelli meno remoti rispetto alla data di presentazione della domanda di riscatto. Ad esempio, un co.co.co. con un compenso annuo di 20.000 euro dovrà versare 6.600 euro per riscattare un anno di contributi; 550 per un mese e 3.300 euro per sei mesi.
L'agevolazione fiscale, messa a punto dal ministero dell'Economia guidato da Giovanni Tria, prevede che l'onere del riscatto sia detraibile dall'imposta lorda in misura del 50%, con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e dello stesso importo: in sostanza, la metà del costo del riscatto è pagata dallo Stato. Non solo: chi non può o non vuole versare il corrispettivo del riscatto in un'unica soluzione può pagare il dovuto in forma dilazionata, (massimo 60 rate mensili), ciascuna di pari importo non inferiore a 30 euro, ma senza l'applicazione di alcun interesse per la rateizzazione. Un lavoratore in possesso di 15 anni di contributi dal 1996, ad esempio, potrà riscattare i cinque anni che gli mancano per raggiungere il minimo dei 20 anni di contributi che occorrono per la pensione.
Carlo Tarallo
Isee sotto i 6.000 euro. Ma niente se ti licenzi
Per avere il reddito di cittadinanza la bozza del decreto spiega chiaramente quali siano i requisiti che bisogna avere. In primis, chi richiede il sussidio deve avere la cittadinanza italiana o quella di altri Paesi membri dell'Ue, oppure provenire nazioni che abbiano stretto accordi bilaterali con l'Italia o essere in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo rilasciato dall'Ue.Il richiedente, che non deve essere in prigione o in istituti di lunga degenza, deve inoltre avere un Isee (l'indicatore della situazione economica equivalente) che non superi 9.360 euro annui. Oltre questo, però, si dovrà considerare anche il valore del reddito famigliare che dovrà essere inferiore ai 6.000 euro annui (per un single) incrementato secondo una scala di equivalenza (0,4 per ogni componente maggiorenne e 0,2 per ogni minore). Inoltre, non hanno diritto al reddita i nuclei famigliari che abbiano almeno un componente che si è dimesso nei 12 mesi precedenti alla domanda. Il sussidio è previsto anche per i nuclei famigliari in cui si sono verificati divorzi o separazioni, a patto che la coppia continui a vivere sotto lo stesso tetto. I figli a carico non possono avere più di 26 anni per far parte del nucleo che richiede il reddito di cittadinanza. In più il valore del patrimonio immobiliare (oltre all'abitazione principale) non deve superare i 30.000 euro. Allo stesso modo il patrimonio mobiliare non può essere superiore a 6.000 euro a cui si devono aggiungere 2.000 euro per ogni componente della famiglia fino ad un massimo di 10.000 euro.
Gianluca Baldini
A chi avvia la partita Iva vanno sei mesi di bonus
Sgravi contributivi alle imprese che assumono persone che beneficiano del reddito di cittadinanza. È quanto prevede il decreto che istituisce il reddito e quota 100 per le pensioni. Il provvedimento prevede che l'impresa che assume a tempo pieno e indeterminato un beneficiario del reddito di cittadinanza avrà un incentivo sotto forma di sgravio contributivo pari alla differenza tra 18 mensilità del reddito di cittadinanza e quello già goduto dal beneficiario stesso. Condizione per avere lo sgravio è che il lavoratore assunto non venga licenziato nei primi 24 mesi senza giusta causa. Lo sgravio a favore delle imprese è aumentato di una mensilità nei casi di assunzione di donne e persone svantaggiate e comunque non potrà essere inferiore a cinque mensilità. Nel caso in cui l'assunzione avvenga attraverso i soggetti privati accreditati lo sgravio contributivo sarà diviso equamente tra l'impresa e il soggetto privato. Coloro che nel triennio precedente all'assunzione del destinatario sono incappati in sanzioni o hanno violato le leggi di natura contributiva non incasseranno alcun beneficio. Una novità riguarda invece coloro i quali abbandoneranno il percorso di assistenza nei centri di formazione non perché diventeranno dipendenti ma perché avranno aperto una partita Iva o un'impresa individuale, entro i primi 12 mesi di fruizione del reddito di cittadinanza. A loro verrà riconosciuto un versamento pari a sei mesi di Rdc in una soluzione. Una sorta di incentivo alla start up e all'avvio all'attività lavorativa.
La cifra annua varia da 480 a 9.360 euro
Il calcolo per capire quanto potrà avere ogni richiedente del reddito di cittadinanza si basa su due variabili: una componente fino a 6.000 euro annui che va incrementata secondo una scala di equivalenza (0,4 per ogni componente maggiorenne e 0,2 per ogni minore) e un'altra legata all'eventuale affitto di un immobile. In base alla dichiarazione Isee, l'incremento può arrivare fino a 3.360 euro annui. Un aumento del sussidio fino a 1.800 euro è previsto anche per il nucleo famigliare che ha un mutuo in essere. Fatte salve queste indicazioni, la quota annua percepita non potrà essere inferiore ai 480 euro e superiore ai 9.360. Riguardo alle tempistiche, il sussidio non può essere erogato per più di 18 mesi ma può essere rinnovato. Tra un rinnovo e l'altro è previsto un mese di pausa. Questa condizione, però, non è prevista per la pensione di cittadinanza, il sussidio per chi ha più di 65 anni di età. L'ammontare verrà diviso in 12 mensilità annue e il primo sussidio arriverà un mese dopo l'accettazione della domanda da parte dell'Inps. In caso di assunzione come dipendente, il reddito di cittadinanza predeterminato verrà erogato all'80% fino allo scadere dei 18 mesi. Nel caso dell'inizio di un lavoro autonomo, il professionista dovrà comunicare l'avvio dell'attività all'Inps entro 30 giorni, pena la perdita del sussidio. Una volta avvenuta la comunicazione, a titolo di incentivo il beneficiario fruirà di due mensilità senza alcuna variazione. A ogni modo, il valore del beneficio verrà aggiornato ogni tre mesi in base alle condizioni reddituali del richiedente.
Vengono coinvolte pure le agenzie per il lavoro
Chi riceve il reddito di cittadinanza deve essere disposto a lavorare oppure a prestare servizi alla comunità. Un obbligo che riguarda tutti i componenti maggiorenni del nucleo famigliare (non già occupati o che non stanno frequentando un corso di formazione). I disabili, i pensionati o chi ha più di 65 anni di età non sono tenuti a rispettare questa regola. Vale lo stesso per chi ha persone a carico, come figli con meno di tre anni di età. Chi, invece, è idoneo a lavorare, entro 30 giorni dall'accettazione del sussidio, è tenuto a recarsi in un centro per l'impiego. Qui i richiedenti stipuleranno un «patto per il lavoro» e ogni richiedente sarà tenuto a collaborare con la redazione del bilancio delle competenze, registrarsi all'interno del sistema informativo per trovare lavoro, svolgere settimanalmente una ricerca attiva di una occupazione, sostenere colloqui psicoattitudinali e eventuali prove mirate all'assunzione e accettare almeno una di tre offerte di lavoro ritenute congrue. Nel caso in cui, dopo una valutazione preliminare, si certifichi un bisogno complesso da parte del richiedente del reddito, si potrà avviare un «patto di inclusione sociale» con uno specifico percorso di inserimento lavorativo. Se in 60 giorni dalla stipula del patto di lavoro il beneficiario non dovesse essere convocato dai centri per l'impiego, allora riceverà le credenziali personalizzate per accedere alla profilazione dell'Anpal. Nel frattempo riceverà un assegno di ricollocazione, cioè un importo da utilizzare presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza intensiva alla ricerca di lavoro (agenzie per il lavoro accreditate).
Non frequenti i corsi? Addio alle mensilità
La domanda per ottenere il reddito di cittadinanza può essere fatta via internet oppure recandosi ai centri di assistenza fiscale convenzionati con l'Inps. Il modulo di domanda viene fornito dall'Istituto nazionale di previdenza. Ai fini della domanda, l'Inps controllerà in cinque giorni se ci sono i requisiti per ottenere il sussidio. Chi otterrà il via libera potrò godere anche delle tariffe elettriche agevolate riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate. L'organizzazione dei centri per l'impiego si basa due piattaforme informatiche. Quella legata alle politiche del lavoro e quella per i servizi sociali. Attraverso queste piattaforme l'Inps condividerà con le amministrazioni centrali e i servizi territoriali diverse informazioni tra cui dati sulla situazione patrimoniale e l'ammontare del beneficio economico percepito. Attraverso queste piattaforme, inoltre, è possibile capire se il patto per il lavoro è stato stipulato e se le offerte di lavoro ricevute erano idonee o meno. In più, le piattaforme saranno in grado anche di segnalare eventuali anomalie nei consumi e nei comportamenti di chi percepisce il reddito di cittadinanza. Ad esempio chi usa slot o altre macchinette da gioco. Chi fornisce informazioni false per ottenere il beneficio economico verrà punito con la reclusione da uno a sei anni, pena che vale anche per chi aiuta qualcuno a fornire dati scorretti. Chi invece non si presenta a una convocazione in assenza di un motivo valido perderà una mensilità in caso della prima mancata comparizione, due mensilità per la seconda mentre perderà interamente il beneficio se non si presenterà nemmeno la terza volta.
Con la carta prelievi fino a 100 euro al mese
Il reddito di cittadinanza sarà erogato attraverso un'apposita tessera che si potrà ritirare negli uffici postali e che funzionerà come una carta di credito o un bancomat. Potrà essere usata sia per fare direttamente acquisti, sia per prelievi in contanti di massimo 100 euro al mese per ogni individuo, moltiplicati per il numero di componenti della famiglia. In ogni caso, non si potranno superare i 210 euro al mese. I soldi non potranno essere spesi per le slot, come annunciato nei mesi scorsi, e chi verrà scoperto a giocare perderà il beneficio. Tutti i movimenti della carta saranno messi a disposizione delle piattaforme informatiche elettroniche create ad hoc per «finalità di analisi, monitoraggio, valutazione e controllo del programma del reddito di cittadinanza». Si tratta del Siulp, per il coordinamento dei centri per l'impiego, e del Siuss, per il coordinamento dei Comuni. Le piattaforme serviranno per condividere informazioni con le amministrazioni centrali e locali. Ai beneficiari del reddito di cittadinanza verranno garantite anche le agevolazioni relative alle tariffe elettriche riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate e quelle relative alla compensazione per la fornitura di gas. Al momento il bonus elettrico prevede uno sconto di circa 125 euro all'anno per le famiglie con uno o due componenti (184 euro per le famiglie oltre i quattro componenti) e di circa il 15% del costo del gas. Il beneficio finora era poco noto e ne usufruiva appena il 35% degli aventi diritto.
Emanuela Meucci
Per chi utilizza quota 100 nessun diritto di cumulo
Il decreto contiene undici articoli sull'abolizione della Fornero. Il primo è l'avvio di quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi) con finestre trimestrali per i privati e semestrali per il settore pubblico. Il tutto per la durata di tre anni sperimentali. Unica penalizzazione: sarà fatto divieto di cumulo. Chi esce anticipatamente non potrà lavorare, fatto salvo per i 5.000 euro massimi di prestazioni occasionali. L'obiettivo è coinvolgere 350.000 persone e dal quarto anno dare la spallata alla Fornero, introducendo quota 41. Già da subito il decreto riduce «l'anzianità contributiva per accesso al pensionamento anticipato». Tradotto, il secondo punto della bozza taglia cinque mesi dalla Fornero. Viene poi confermata Opzione donna e pure l'Ape social, la possibilità (voluta dal governo Gentiloni) di andare in pensione con finestre anticipata per 15 categorie di lavoratori usuranti. Altri due capitoli confermano la pace contributiva e fissano nuovi termini di prescrizione dei contributi di previdenza per la Pa. Un capitolo veramente innovativo tocca coloro che non possono accedere a pensioni integrative e sono costretti a subire il massimale contributivo: viene abolito il massimale di 102.000 euro. È una novità sostanziale che fa il paio con il punto successivo: l'estensione dei fondi di solidarietà bilaterale a più categorie lavorative e la possibilità di utilizzarli per agevolare le uscite. Nel frattempo il governo ha chiesto all'Abi di venirgli incontro nel pagamento dei Tfs e dei Tfr pubblici. La banca anticipa con garanzia della Cdp. Lo Stato versa dopo tre anni e salda il fido.
Resta in vita la tassa sui biglietti aerei
La Lega era contraria, i 5 stelle favorevoli. La spuntano i secondi e nel decreto ritorna il fondo di solidarietà per gli esuberi del settore aereo. Nelle ultime settimane i sindacati hanno insistito per ottenere la proroga del Fondo di solidarietà del trasporto aereo (Fsta) che serve per finanziare i relativi ammortizzatori sociali. Tale Fondo è stato istituito nel 2004 e poi prorogato anno per anno e interviene in caso di crisi di aziende del settore del trasporto aereo, per erogare specifici trattamenti a favore di lavoratori. Il Fondo è stato così istituito per la crisi in Meridiana, ora diventata Air Italy. Ma anche per il personale Alitalia. Nel dettaglio il fondo eroga un'integrazione dei trattamenti di mobilità, cassa integrazione e guadagni straordinaria, cassa integrazione in deroga e solidarietà. I beneficiari dei trattamenti sono piloti e assistenti di volo e personale di terra, per un totale di circa 150.000 potenziali beneficiari. La somma stanziata è alimentata da un'addizionale comunale sui diritti di imbarco di circa 5 euro complessivi da applicare sul costo di ogni biglietto staccato per i passeggeri. I gialloblù hanno prorogato il prelievo per un altro anno ma senza alzarne l'importo. È stato infatti abrogato il comma del decreto del 2016 che ne prevedeva l'innalzamento di altri 32 centesimi. Una magra consolazione, avremmo preferito tornare a risparmiare quei 5 euro. Una tassa che per chi viaggia è proprio a fondo perduto.
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Con figli disabili o minori di 3 anni nessun obbligo di lavorare. Gli altri devono accettare almeno un'offerta congrua su tre. Ma il testo non definisce il termine.Riscatto per i buchi contributivi. La misura permette di recuperare fino a cinque anni di anzianità all'Inps. Riservata a chi ha iniziato a lavorare dal 1996. La cifra è detraibile al 50% dall'Irpef. I requisiti del nucleo familiare. Isee sotto i 6.000 euro. Ma niente se ti licenzi. Incentivi anche alle aziende. A chi avvia la partita Iva vanno sei mesi di bonus. 18 mesi rinnovabili. La cifra annua varia da 480 a 9.360 euro.Non solo centri per l'impiego. Vengono coinvolte pure le agenzie per il lavoro. Carcere a chi bara. Non frequenti i corsi?Addio alle mensilità. Simile a un bancomat. Con la carta prelievi fino a 100 euro al mese.Uscita anticipata. Per chi utilizza quota 100 nessun diritto di cumulo. Per i cassintegrati. Resta in vita la tassa sui biglietti aerei.Lo speciale contiene dieci articoli.Prende vita il decretone, che per tre quarti è dedicato al reddito di cittadinanza e per la rimanente parte sviluppa la riforma della Fornero: quota 100, riduzione dell'anzianità contributiva e ripristino del consiglio di amministrazione dell'Inps e dell'Inail. Sul reddito di cittadinanza, molti dettagli e indiscrezioni già trapelati vedono conferma nel testo. Spuntano però alcuni particolari che ne palesano da un lato l'ampiezza e dall'altro la futura difficoltà di applicazione. In pratica, il reddito partirà ad aprile e si potrà fare domanda attraverso gli uffici di consulenza fiscale (ad esempio i Caf). All'inizio sarà esclusivamente un sussidio: solo in un secondo momento diventerà un supporto per il rientro nel mondo del lavoro. Una volta validati i requisiti Isee e patrimoniali, il cittadino che ne ha diritto ottiene la carta del reddito di cittadinanza, con dentro i soldi. Poi, entro un mese, sarà convocato nei centri per l'impiego, dovrà partecipare ai corsi di formazione e a colloqui psicoattitudinali. Se rifiuterà tre offerte di lavoro, perderà il diritto al sussidio. Le offerte dovranno essere congrue. Che significa? Il ministero del Lavoro assieme all'Anpal, Agenzia nazionale per le politiche attive, dovrà stabilire che cosa significa congruo (idoneo al titolo di studio, distanza dal domicilio, eccetera). In pratica nei primi mesi, e secondo alcuni osservatori nei primi anni, molti centri per l'impiego non saranno in grado di fornire a ogni avente diritto tre proposte di lavoro. Qui sta il problema. Ma se questo governo dovesse vincere la sfida e riformare davvero le agenzie per il lavoro, farebbe qualcosa che in oltre un decennio nessuno ha mai voluto nemmeno affrontare. Nel frattempo, il decreto inserisce alcuni paletti che servono chiaramente a ridurre la platea. Dopo le polemiche sulle famiglie di soli stranieri, il governo ha inserito la clausola dei dieci anni continui di residenza. Ma ciò significa che un italiano che rientra da una permanenza all'estero e non ha maturato il decennio perde automaticamente il diritto. Farà causa alla Corte costituzionale? Sì, e potrebbe vincere. Questo stratagemma nel frattempo dovrebbe però avere abbassato il numero delle famiglie di soli stranieri da 197.000 (prima versione) a forse meno di 90.000 (dato non confermato ). Esclusi anche quei nuclei in cui almeno un componente possieda un'auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc o una moto sopra ai 250 cc, immatricolate non oltre due anni prima della richiesta del sussidio. Al contrario, chi ha a carico un figlio disabile o di età inferiore ai tre anni una volta ottenuto l'assegno potrà non presentarsi al centro per l'impiego, e godrà senza altro sforzo del sussidio. Insomma, il decreto avrà bisogno di numerosi altri testi attuativi. È molto complicato e pieno di sfide. Ha il pregio di porre problemi finora ignorati. Vedremo le soluzioni.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/auto-di-media-cilindrata-o-moto-sopra-i-250-cc-ce-la-tagliola-che-blocca-lassegno-di-cittadinanza-2625212362.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="riscatto-per-i-buchi-contributivi" data-post-id="2625212362" data-published-at="1766071579" data-use-pagination="False"> Riscatto per i buchi contributivi La bozza di riforma del decreto attuativo della riforma delle pensioni, che verrà approvata la prossima settimana dal Consiglio dei ministri, prevede un'importante novità per chi ha una carriera lavorativa discontinua: saranno infatti riscattabili i «buchi» contributivi fino a un periodo di cinque anni, e il costo del riscatto sarà detraibile per il 50% dall'Irpef. La novità, come ha scritto Italia Oggi, riguarda i lavoratori iscritti all'Inps, compresa la gestione separata (sono escluse le casse professionali) che rientrano in pieno nel regime contributivo di calcolo della pensione e che non hanno alcun contributo versato fino al 31 dicembre 1995. Si tratta di una buona notizia per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 con carriere discontinue: sono moltissimi i giovani italiani che si trovano in questa situazione. Si introduce dunque una facoltà di riscatto senza altra causa se non quella del buco contributivo: periodi non coperti da contribuzione, comunque versata e accreditata, presso forme di previdenza obbligatoria. I periodi riscattabili saranno quelli compresi tra la data della prima iscrizione alla previdenza, obbligatoriamente successiva al 31 dicembre 1995, e l'ultimo contributo versato all'Inps. Il lavoratore può scegliere quali e quanti di questi periodi scoperti dal punto di vista contributivo riscattare, anche non continuativi. La facoltà del riscatto è esercitata su domanda del lavoratore o anche dei suoi superstiti nel caso serva a raggiungere il minimo per una pensione di reversibilità, o dei suoi parenti e affini fino al secondo grado. Il calcolo dell'onere del riscatto dei buchi previdenziali si basa sugli stessi criteri del riscatto della laurea: si applica l'aliquota contributiva vigente nella gestione presso la quale è stata fatta domanda di riscatto a una retribuzione o reddito pari a quelli meno remoti rispetto alla data di presentazione della domanda di riscatto. Ad esempio, un co.co.co. con un compenso annuo di 20.000 euro dovrà versare 6.600 euro per riscattare un anno di contributi; 550 per un mese e 3.300 euro per sei mesi. L'agevolazione fiscale, messa a punto dal ministero dell'Economia guidato da Giovanni Tria, prevede che l'onere del riscatto sia detraibile dall'imposta lorda in misura del 50%, con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e dello stesso importo: in sostanza, la metà del costo del riscatto è pagata dallo Stato. Non solo: chi non può o non vuole versare il corrispettivo del riscatto in un'unica soluzione può pagare il dovuto in forma dilazionata, (massimo 60 rate mensili), ciascuna di pari importo non inferiore a 30 euro, ma senza l'applicazione di alcun interesse per la rateizzazione. Un lavoratore in possesso di 15 anni di contributi dal 1996, ad esempio, potrà riscattare i cinque anni che gli mancano per raggiungere il minimo dei 20 anni di contributi che occorrono per la pensione. Carlo Tarallo <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/auto-di-media-cilindrata-o-moto-sopra-i-250-cc-ce-la-tagliola-che-blocca-lassegno-di-cittadinanza-2625212362.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="isee-sotto-i-6-000-euro-ma-niente-se-ti-licenzi" data-post-id="2625212362" data-published-at="1766071579" data-use-pagination="False"> Isee sotto i 6.000 euro. Ma niente se ti licenzi Per avere il reddito di cittadinanza la bozza del decreto spiega chiaramente quali siano i requisiti che bisogna avere. In primis, chi richiede il sussidio deve avere la cittadinanza italiana o quella di altri Paesi membri dell'Ue, oppure provenire nazioni che abbiano stretto accordi bilaterali con l'Italia o essere in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo rilasciato dall'Ue.Il richiedente, che non deve essere in prigione o in istituti di lunga degenza, deve inoltre avere un Isee (l'indicatore della situazione economica equivalente) che non superi 9.360 euro annui. Oltre questo, però, si dovrà considerare anche il valore del reddito famigliare che dovrà essere inferiore ai 6.000 euro annui (per un single) incrementato secondo una scala di equivalenza (0,4 per ogni componente maggiorenne e 0,2 per ogni minore). Inoltre, non hanno diritto al reddita i nuclei famigliari che abbiano almeno un componente che si è dimesso nei 12 mesi precedenti alla domanda. Il sussidio è previsto anche per i nuclei famigliari in cui si sono verificati divorzi o separazioni, a patto che la coppia continui a vivere sotto lo stesso tetto. I figli a carico non possono avere più di 26 anni per far parte del nucleo che richiede il reddito di cittadinanza. In più il valore del patrimonio immobiliare (oltre all'abitazione principale) non deve superare i 30.000 euro. Allo stesso modo il patrimonio mobiliare non può essere superiore a 6.000 euro a cui si devono aggiungere 2.000 euro per ogni componente della famiglia fino ad un massimo di 10.000 euro.Gianluca Baldini <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/auto-di-media-cilindrata-o-moto-sopra-i-250-cc-ce-la-tagliola-che-blocca-lassegno-di-cittadinanza-2625212362.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="a-chi-avvia-la-partita-iva-vanno-sei-mesi-di-bonus" data-post-id="2625212362" data-published-at="1766071579" data-use-pagination="False"> A chi avvia la partita Iva vanno sei mesi di bonus Sgravi contributivi alle imprese che assumono persone che beneficiano del reddito di cittadinanza. È quanto prevede il decreto che istituisce il reddito e quota 100 per le pensioni. Il provvedimento prevede che l'impresa che assume a tempo pieno e indeterminato un beneficiario del reddito di cittadinanza avrà un incentivo sotto forma di sgravio contributivo pari alla differenza tra 18 mensilità del reddito di cittadinanza e quello già goduto dal beneficiario stesso. Condizione per avere lo sgravio è che il lavoratore assunto non venga licenziato nei primi 24 mesi senza giusta causa. Lo sgravio a favore delle imprese è aumentato di una mensilità nei casi di assunzione di donne e persone svantaggiate e comunque non potrà essere inferiore a cinque mensilità. Nel caso in cui l'assunzione avvenga attraverso i soggetti privati accreditati lo sgravio contributivo sarà diviso equamente tra l'impresa e il soggetto privato. Coloro che nel triennio precedente all'assunzione del destinatario sono incappati in sanzioni o hanno violato le leggi di natura contributiva non incasseranno alcun beneficio. Una novità riguarda invece coloro i quali abbandoneranno il percorso di assistenza nei centri di formazione non perché diventeranno dipendenti ma perché avranno aperto una partita Iva o un'impresa individuale, entro i primi 12 mesi di fruizione del reddito di cittadinanza. A loro verrà riconosciuto un versamento pari a sei mesi di Rdc in una soluzione. Una sorta di incentivo alla start up e all'avvio all'attività lavorativa. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/auto-di-media-cilindrata-o-moto-sopra-i-250-cc-ce-la-tagliola-che-blocca-lassegno-di-cittadinanza-2625212362.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="la-cifra-annua-varia-da-480-a-9-360-euro" data-post-id="2625212362" data-published-at="1766071579" data-use-pagination="False"> La cifra annua varia da 480 a 9.360 euro Il calcolo per capire quanto potrà avere ogni richiedente del reddito di cittadinanza si basa su due variabili: una componente fino a 6.000 euro annui che va incrementata secondo una scala di equivalenza (0,4 per ogni componente maggiorenne e 0,2 per ogni minore) e un'altra legata all'eventuale affitto di un immobile. In base alla dichiarazione Isee, l'incremento può arrivare fino a 3.360 euro annui. Un aumento del sussidio fino a 1.800 euro è previsto anche per il nucleo famigliare che ha un mutuo in essere. Fatte salve queste indicazioni, la quota annua percepita non potrà essere inferiore ai 480 euro e superiore ai 9.360. Riguardo alle tempistiche, il sussidio non può essere erogato per più di 18 mesi ma può essere rinnovato. Tra un rinnovo e l'altro è previsto un mese di pausa. Questa condizione, però, non è prevista per la pensione di cittadinanza, il sussidio per chi ha più di 65 anni di età. L'ammontare verrà diviso in 12 mensilità annue e il primo sussidio arriverà un mese dopo l'accettazione della domanda da parte dell'Inps. In caso di assunzione come dipendente, il reddito di cittadinanza predeterminato verrà erogato all'80% fino allo scadere dei 18 mesi. Nel caso dell'inizio di un lavoro autonomo, il professionista dovrà comunicare l'avvio dell'attività all'Inps entro 30 giorni, pena la perdita del sussidio. Una volta avvenuta la comunicazione, a titolo di incentivo il beneficiario fruirà di due mensilità senza alcuna variazione. A ogni modo, il valore del beneficio verrà aggiornato ogni tre mesi in base alle condizioni reddituali del richiedente. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem8" data-id="8" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/auto-di-media-cilindrata-o-moto-sopra-i-250-cc-ce-la-tagliola-che-blocca-lassegno-di-cittadinanza-2625212362.html?rebelltitem=8#rebelltitem8" data-basename="vengono-coinvolte-pure-le-agenzie-per-il-lavoro" data-post-id="2625212362" data-published-at="1766071579" data-use-pagination="False"> Vengono coinvolte pure le agenzie per il lavoro Chi riceve il reddito di cittadinanza deve essere disposto a lavorare oppure a prestare servizi alla comunità. Un obbligo che riguarda tutti i componenti maggiorenni del nucleo famigliare (non già occupati o che non stanno frequentando un corso di formazione). I disabili, i pensionati o chi ha più di 65 anni di età non sono tenuti a rispettare questa regola. Vale lo stesso per chi ha persone a carico, come figli con meno di tre anni di età. Chi, invece, è idoneo a lavorare, entro 30 giorni dall'accettazione del sussidio, è tenuto a recarsi in un centro per l'impiego. Qui i richiedenti stipuleranno un «patto per il lavoro» e ogni richiedente sarà tenuto a collaborare con la redazione del bilancio delle competenze, registrarsi all'interno del sistema informativo per trovare lavoro, svolgere settimanalmente una ricerca attiva di una occupazione, sostenere colloqui psicoattitudinali e eventuali prove mirate all'assunzione e accettare almeno una di tre offerte di lavoro ritenute congrue. Nel caso in cui, dopo una valutazione preliminare, si certifichi un bisogno complesso da parte del richiedente del reddito, si potrà avviare un «patto di inclusione sociale» con uno specifico percorso di inserimento lavorativo. Se in 60 giorni dalla stipula del patto di lavoro il beneficiario non dovesse essere convocato dai centri per l'impiego, allora riceverà le credenziali personalizzate per accedere alla profilazione dell'Anpal. Nel frattempo riceverà un assegno di ricollocazione, cioè un importo da utilizzare presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza intensiva alla ricerca di lavoro (agenzie per il lavoro accreditate). <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem7" data-id="7" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/auto-di-media-cilindrata-o-moto-sopra-i-250-cc-ce-la-tagliola-che-blocca-lassegno-di-cittadinanza-2625212362.html?rebelltitem=7#rebelltitem7" data-basename="non-frequenti-i-corsi-addio-alle-mensilita" data-post-id="2625212362" data-published-at="1766071579" data-use-pagination="False"> Non frequenti i corsi? Addio alle mensilità La domanda per ottenere il reddito di cittadinanza può essere fatta via internet oppure recandosi ai centri di assistenza fiscale convenzionati con l'Inps. Il modulo di domanda viene fornito dall'Istituto nazionale di previdenza. Ai fini della domanda, l'Inps controllerà in cinque giorni se ci sono i requisiti per ottenere il sussidio. Chi otterrà il via libera potrò godere anche delle tariffe elettriche agevolate riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate. L'organizzazione dei centri per l'impiego si basa due piattaforme informatiche. Quella legata alle politiche del lavoro e quella per i servizi sociali. Attraverso queste piattaforme l'Inps condividerà con le amministrazioni centrali e i servizi territoriali diverse informazioni tra cui dati sulla situazione patrimoniale e l'ammontare del beneficio economico percepito. Attraverso queste piattaforme, inoltre, è possibile capire se il patto per il lavoro è stato stipulato e se le offerte di lavoro ricevute erano idonee o meno. In più, le piattaforme saranno in grado anche di segnalare eventuali anomalie nei consumi e nei comportamenti di chi percepisce il reddito di cittadinanza. Ad esempio chi usa slot o altre macchinette da gioco. Chi fornisce informazioni false per ottenere il beneficio economico verrà punito con la reclusione da uno a sei anni, pena che vale anche per chi aiuta qualcuno a fornire dati scorretti. Chi invece non si presenta a una convocazione in assenza di un motivo valido perderà una mensilità in caso della prima mancata comparizione, due mensilità per la seconda mentre perderà interamente il beneficio se non si presenterà nemmeno la terza volta. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem6" data-id="6" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/auto-di-media-cilindrata-o-moto-sopra-i-250-cc-ce-la-tagliola-che-blocca-lassegno-di-cittadinanza-2625212362.html?rebelltitem=6#rebelltitem6" data-basename="con-la-carta-prelievi-fino-a-100-euro-al-mese" data-post-id="2625212362" data-published-at="1766071579" data-use-pagination="False"> Con la carta prelievi fino a 100 euro al mese Il reddito di cittadinanza sarà erogato attraverso un'apposita tessera che si potrà ritirare negli uffici postali e che funzionerà come una carta di credito o un bancomat. Potrà essere usata sia per fare direttamente acquisti, sia per prelievi in contanti di massimo 100 euro al mese per ogni individuo, moltiplicati per il numero di componenti della famiglia. In ogni caso, non si potranno superare i 210 euro al mese. I soldi non potranno essere spesi per le slot, come annunciato nei mesi scorsi, e chi verrà scoperto a giocare perderà il beneficio. Tutti i movimenti della carta saranno messi a disposizione delle piattaforme informatiche elettroniche create ad hoc per «finalità di analisi, monitoraggio, valutazione e controllo del programma del reddito di cittadinanza». Si tratta del Siulp, per il coordinamento dei centri per l'impiego, e del Siuss, per il coordinamento dei Comuni. Le piattaforme serviranno per condividere informazioni con le amministrazioni centrali e locali. Ai beneficiari del reddito di cittadinanza verranno garantite anche le agevolazioni relative alle tariffe elettriche riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate e quelle relative alla compensazione per la fornitura di gas. Al momento il bonus elettrico prevede uno sconto di circa 125 euro all'anno per le famiglie con uno o due componenti (184 euro per le famiglie oltre i quattro componenti) e di circa il 15% del costo del gas. Il beneficio finora era poco noto e ne usufruiva appena il 35% degli aventi diritto.Emanuela Meucci <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem5" data-id="5" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/auto-di-media-cilindrata-o-moto-sopra-i-250-cc-ce-la-tagliola-che-blocca-lassegno-di-cittadinanza-2625212362.html?rebelltitem=5#rebelltitem5" data-basename="per-chi-utilizza-quota-100-nessun-diritto-di-cumulo" data-post-id="2625212362" data-published-at="1766071579" data-use-pagination="False"> Per chi utilizza quota 100 nessun diritto di cumulo Il decreto contiene undici articoli sull'abolizione della Fornero. Il primo è l'avvio di quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi) con finestre trimestrali per i privati e semestrali per il settore pubblico. Il tutto per la durata di tre anni sperimentali. Unica penalizzazione: sarà fatto divieto di cumulo. Chi esce anticipatamente non potrà lavorare, fatto salvo per i 5.000 euro massimi di prestazioni occasionali. L'obiettivo è coinvolgere 350.000 persone e dal quarto anno dare la spallata alla Fornero, introducendo quota 41. Già da subito il decreto riduce «l'anzianità contributiva per accesso al pensionamento anticipato». Tradotto, il secondo punto della bozza taglia cinque mesi dalla Fornero. Viene poi confermata Opzione donna e pure l'Ape social, la possibilità (voluta dal governo Gentiloni) di andare in pensione con finestre anticipata per 15 categorie di lavoratori usuranti. Altri due capitoli confermano la pace contributiva e fissano nuovi termini di prescrizione dei contributi di previdenza per la Pa. Un capitolo veramente innovativo tocca coloro che non possono accedere a pensioni integrative e sono costretti a subire il massimale contributivo: viene abolito il massimale di 102.000 euro. È una novità sostanziale che fa il paio con il punto successivo: l'estensione dei fondi di solidarietà bilaterale a più categorie lavorative e la possibilità di utilizzarli per agevolare le uscite. Nel frattempo il governo ha chiesto all'Abi di venirgli incontro nel pagamento dei Tfs e dei Tfr pubblici. La banca anticipa con garanzia della Cdp. Lo Stato versa dopo tre anni e salda il fido. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem9" data-id="9" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/auto-di-media-cilindrata-o-moto-sopra-i-250-cc-ce-la-tagliola-che-blocca-lassegno-di-cittadinanza-2625212362.html?rebelltitem=9#rebelltitem9" data-basename="resta-in-vita-la-tassa-sui-biglietti-aerei" data-post-id="2625212362" data-published-at="1766071579" data-use-pagination="False"> Resta in vita la tassa sui biglietti aerei La Lega era contraria, i 5 stelle favorevoli. La spuntano i secondi e nel decreto ritorna il fondo di solidarietà per gli esuberi del settore aereo. Nelle ultime settimane i sindacati hanno insistito per ottenere la proroga del Fondo di solidarietà del trasporto aereo (Fsta) che serve per finanziare i relativi ammortizzatori sociali. Tale Fondo è stato istituito nel 2004 e poi prorogato anno per anno e interviene in caso di crisi di aziende del settore del trasporto aereo, per erogare specifici trattamenti a favore di lavoratori. Il Fondo è stato così istituito per la crisi in Meridiana, ora diventata Air Italy. Ma anche per il personale Alitalia. Nel dettaglio il fondo eroga un'integrazione dei trattamenti di mobilità, cassa integrazione e guadagni straordinaria, cassa integrazione in deroga e solidarietà. I beneficiari dei trattamenti sono piloti e assistenti di volo e personale di terra, per un totale di circa 150.000 potenziali beneficiari. La somma stanziata è alimentata da un'addizionale comunale sui diritti di imbarco di circa 5 euro complessivi da applicare sul costo di ogni biglietto staccato per i passeggeri. I gialloblù hanno prorogato il prelievo per un altro anno ma senza alzarne l'importo. È stato infatti abrogato il comma del decreto del 2016 che ne prevedeva l'innalzamento di altri 32 centesimi. Una magra consolazione, avremmo preferito tornare a risparmiare quei 5 euro. Una tassa che per chi viaggia è proprio a fondo perduto.
Negli anni Venti la radioattività diventò una moda. Sulla scia delle scoperte di Röntgen e dei coniugi Pierre e Marie Curie alla fine dell’Ottocento, l’utilizzo di elementi come il radio e il torio superò i confini della fisica e della radiodiagnostica per approdare nel mondo del commercio. Le sostanze radioattive furono esaltate per le presunte (e molto pubblicizzate) proprietà benefiche. I produttori di beni di consumo di tutto il mondo cavalcarono l’onda, utilizzandole liberamente per la realizzazione di cosmetici, integratori, oggetti di arredo e abbigliamento. La spinta verso la diffusione di prodotti a base di elementi radioattivi fu suggerita dalla scienza, ancora inconsapevole delle gravi conseguenze sulla salute riguardo al contatto di quelle sostanze sull’organismo umano. Iniziata soprattutto negli Stati Uniti, la moda investì presto anche l’Europa. Il caso più famoso è quello di un integratore venduto liberamente, il Radithor. Brevettato nel 1925 da William Bailey, consisteva in una bevanda integratore in boccetta la cui formula prevedeva acqua distillata con aggiunta di un microcurie di radio 226 e di radio 228. A seguito di un grande battage pubblicitario, la bevanda curativa ebbe larga diffusione. Per 5 anni fu disponibile sul mercato, fino allo scandalo nato dalla morte per avvelenamento da radio del famoso golfista Eben Byers, che in seguito ad un infortunio assunse tre boccette al giorno di Radithor che inizialmente sembravano rinvigorirlo. Grande scalpore fece poi il caso delle «Radium girls», le operaie del New Jersey che dipingevano a mano i quadranti di orologi e strumenti con vernice radioluminescente. Istruite ad inumidire i pennelli con la bocca, subirono grave avvelenamento da radio che generò tumori ossei incurabili. Prima di soccombere alla malattia le donne furono protagoniste di una class action molto seguita dai media, che aprì gli occhi all'opinione pubblica sui danni della radioattività sul corpo umano. A partire dalla metà degli anni ’30 la Fda vietò definitivamente la commercializzazione delle bevande radioattive. Nel frattempo però, la mania della radioattività benefica si era diffusa ovunque. Radio e torio erano presenti in creme di bellezza, dentifrici, dolciumi. Addirittura nell’abbigliamento, come pubblicizzava un marchio francese, che presentò in catalogo sottovesti invernali con tessuti radioattivati. Anche l’Italia mise in commercio prodotti con elementi radioattivi. La ditta torinese di saponi e creme Fratelli De Bernardi presentò nel 1923 la saponetta «Radia», arricchita con particelle di radio. Nello stesso periodo fu messa in commercio la «Fiala Pagliani», simile al Radithor, brevettata dal medico torinese Luigi Pagliani. Arricchita con Radon-222, la fiala detta «radioemanogena» era usata come una vera e propria panacea.
Fu la guerra, più che altri fattori, a generare il declino definitivo dei prodotti radioattivati. Le bombe atomiche del 1945 con le loro drammatiche conseguenze a lungo termine e la continua minaccia di guerra nucleare dei decenni seguenti, fecero comprendere ai consumatori la pericolosità delle radiazioni non controllate, escludendo quelle per scopi clinici. A partire dagli anni Sessanta sparirono praticamente tutti i prodotti a base di elementi radioattivi, vietati nello stesso periodo dalle leggi. Non si è a conoscenza del numero esatto di vittime dovuto all’uso di alimenti o oggetti, in quanto durante gli anni della loro massima diffusione non furono da subito identificati quali causa dei decessi.
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Addobbi natalizi a Senigallia (Marche) di notte (iStock)
ll profumo del frustingo e del vino cotto si mescola all’aria fredda, le luminarie illuminano i vicoli acciottolati già bui alle cinque del pomeriggio, gli addobbi e gli alberi di Natale decorano piazze e vetrine nei centri storici, mentre il rintocco delle campane e le musiche stile Jingle Bells fanno da colonna sonora a mercatini e presepi.
Dalle calme acque dell’Adriatico fino alle vette silenziose dell’Appennino, le Marche si trasformano nel periodo dell’Avvento. Diventano un teatro a cielo aperto sospeso tra memoria e meraviglia. In scena storie e tradizioni, colori e sapori di città e paesi che, vestiti a festa e allestiti a regola d’arte, sembrano volere raccontare la propria versione della magia natalizia, invitando a scoprirla, chiamando a viverla.
In una gara di soli vincenti, in uno spettacolo di soli protagonisti, piccole e grandi province marchigiane regalano tutte qualcosa di speciale. A partire da «Il Natale che non ti aspetti». Un evento diffuso che coinvolge fino al 6 gennaio una ventina di borghi tra Pesaro e Urbino. Da tranquilli centri diventano mondi incantati. Si animano e scendono in strada con mercatini artigianali, performance itineranti, giochi e giostre per far sognare adulti e bambini. Lo stesso succede con il «Grande Natale di Corinaldo», che accende di vita e di festa il piccolo borgo, tra i più belli d’Italia: spettacoli, mercatini, eventi, che toccano l’apice con la Festa conclusiva della Befana, il 6 gennaio. Altrettanto coinvolgente e forse ancor più suggestiva, «Candele a Candelara» (www.candelara.it; nell’immagine in alto a destra, scorci del borgo durante l’evento. Foto: Archivio fotografico Regione Marche - Associazione Turistica Pro Loco di Candelara APS).
Arrivata alla 22esima edizione, la festa delle fiammelle di cera va in scena nel borgo medievale vicino a Pesaro fino al 14 dicembre, con un calendario di eventi, visite guidate, attrazioni e divertimenti, oltre all’immancabile rito nel cuore del borgo. Qui ogni sera si spengono le luci artificiali per lasciare posto a migliaia di fiammelle tremolanti accese. Per qualche minuto tutto sembra sospeso: il tempo rallenta, il silenzio avvolge le vie, l’atmosfera si carica di poesia e la grande bellezza delle piccole cose semplici affiora e travolge.
Spostandosi ad Ancona con il naso all’insù, ecco che il periodo di Natale ha il passo della modernità che danza con la tradizione o, meglio, vola: una ruota panoramica alta trenta metri domina il centro, regalando una vista unica sul porto e sulla città illuminata. Da lassù si vedono i mercatini tra piazza Cavour e corso Garibaldi rimpicciolirsi e i fiumi di persone che girano per il centro diventare sinuose serpentine.
A Macerata e dintorni, invece, il Natale porta allegria, sulla scia della pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza Cesare Battisti, dei villaggi di Babbo Natale che accolgono con renne ed elfi, e dei tanti mercatini che tentano il palato con dolci e salati, caldarroste e vin brulè, e attirano con prodotti perfetti da regalare a Natale. Mentre Fermo e Porto San Giorgio invitano a immergersi in compagnia in villaggi natalizi pieni di luci e mercatini, riscoprendo il valore dello stare insieme al di là dei display. Stessa cosa succede nella provincia di Ascoli Piceno, ma in una formula ancora più intensa, complice «Piceno Incantato», cartellone che raccoglie attorno a piazza Arringo concerti, gospel, villaggi natalizi, presepi artigianali e viventi. A proposito di presepi, da non perdere il Presepe di San Marco a Fano. Costruito nelle cantine settecentesche di Palazzo Fabbri, copre una superficie di ben 350 metri quadrati. Ed è composto da una cinquantina di diorami (scene), che riproducono episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, con più di 500 statue a movimenti meccanizzati creati ad hoc da maestri artigiani. Una rarità, ma soprattutto un’opera d’arte. Info: www.letsmarche.it
La tradizione è servita in tavola
Non solo olive ascolane. Nelle Marche, terra fertile e generosa, sono tante, tantissime le ricette e le specialità che imbandiscono la tavola, dando forse il meglio d’inverno. Ingredienti di stagione, sapori intensi, piatti robusti e vini corposi sposano a regola d’arte le temperature che si fanno via via più fredde, stuzzicando il palato e riscaldando l’atmosfera. Al bando diete e via libera a calorie e piatti di sostanza. Ecco che le cucine tornano a profumare di tradizione e la convivialità marchigiana diventa, più che un invito al ristorante, un rito semplice, lento e gustoso, servito in indirizzi intimi, curati, con prezzi e porzioni che a Milano e Roma si sognano, e incorniciato da colline morbide e pendii che guardano il mare.
Nel menù ingredienti semplici, genuini, figli di una terra che non ha mai tradito il legame con la stagionalità. Il brodetto, con le sue note calde e avvolgenti, diventa un abbraccio capace di scaldare e colorare le giornate più grigie. Le paste tirate a mano tornano protagoniste, con i vincisgrassi che la fanno da padrone. Imponente e generosa, questa pasta all’uovo, cotta al forno, stratificata con ragù ricco di carni miste e una vellutata besciamella, è un inno calorico alle tradizioni contadine e all’amore profondo per la cucina casalinga.
I cappelletti in brodo di cappone, piccoli scrigni di pasta fatta a mano con ripieno, immersi in un brodo fumante, riportano all’infanzia, ai pranzi delle feste, a un’idea di famiglia che non si lascia scalfire dal tempo. Nei camini e forni accesi, l’arrosto di maiale diffonde un profumo che vola nell’aria, mentre le erbe spontanee, raccolte nei campi addormentati dall’inverno, insaporiscono minestre e ripieni con un carattere rustico e sincero.
I formaggi stagionati, dalle tome ai pecorini più strutturati, raccontano il lavoro meticoloso dei casari, custodi di saperi antichi. E poi ci sono i legumi, piccoli tesori che diventano zuppe dense e nutrienti: ceci, cicerchie, fagioli che profumano di terra buona e di gesti lenti. E poi c’è la gioia della gola per eccellenza: il fritto misto all’ascolana. Che nel piatto presenta pezzi di carne e verdure avvolti in una pastella leggera e dorata che scrocchia a ogni morso, raccontando un’arte culinaria che sa essere golosa e raffinata al tempo stesso. Da accompagnare, senza esitazione, con un calice di Rosso Piceno o di Rosso Conero, che con i loro profumi avvolgenti e il tannino morbido sposano perfettamente le note decise di questo piatto. In alternativa la Lacrima di Morro d’Alba, vino locale, raro e aromatico, regala un tocco di originalità.
Non manca poi il carrello dei dessert. Sfilano veri tesori dolciari. Sul podio, in ordine sparso, il miele, prodotto con cura da apicoltori del territorio, il mitico frustingo, dolce natalizio a base di frutta secca e spezie, e i cavallucci, biscotti speziati che raccontano storie antiche e profumano le feste (e non solo). Da abbinare rigorosamente a un’altra specialità marchigiana: il vino cotto. Ottenuto dalla lenta riduzione del mosto d’uva, nel calice è una liquida e dolce coccola.
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