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Pensioni e reddito, decreto unico: sarà così

Pensioni e reddito, decreto unico: sarà così
Ansa
  • Con figli disabili o minori di 3 anni nessun obbligo di lavorare. Gli altri devono accettare almeno un'offerta congrua su tre. Ma il testo non definisce il termine.
  • Riscatto per i buchi contributivi. La misura permette di recuperare fino a cinque anni di anzianità all'Inps. Riservata a chi ha iniziato a lavorare dal 1996. La cifra è detraibile al 50% dall'Irpef.
  • I requisiti del nucleo familiare. Isee sotto i 6.000 euro. Ma niente se ti licenzi. Incentivi anche alle aziende. A chi avvia la partita Iva vanno sei mesi di bonus. 18 mesi rinnovabili. La cifra annua varia da 480 a 9.360 euro.
  • Non solo centri per l'impiego. Vengono coinvolte pure le agenzie per il lavoro. Carcere a chi bara. Non frequenti i corsi?Addio alle mensilità. Simile a un bancomat. Con la carta prelievi fino a 100 euro al mese.
  • Uscita anticipata. Per chi utilizza quota 100 nessun diritto di cumulo. Per i cassintegrati. Resta in vita la tassa sui biglietti aerei.

Lo speciale contiene dieci articoli.

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Il «piano Garofani» prende forma. Ruffini: «Schlein non va, io ci sono»
Ernesto Maria Ruffini (Ansa)
Mister Fisco fa una mossa prevista nel copione spifferato dal consigliere del Quirinale: «Elly Schlein non la vedo premier. Servirebbe un governo tutti insieme». E ad Assisi battezza la nuova creatura in salsa prodiana.

«Non vedo Elly Schlein come premier». Finito di separare con la forchetta le verdure dal roast beef e di raccontarsi come uno Special one di sacrestia («Mai votato Dc anche se nipote di cardinale, a 15 anni fumavo la pipa»), Ernesto Maria Ruffini dà il titolo all’intervistatore del Foglio. «Ai miei occhi chi si vede adesso come premier anziché guadagnare punti ne perde. All’assemblea pd è andato a votare meno di un terzo dei membri». Una frase destinata a far andare di traverso la particola consacrata domenicale a Dario Franceschini, totem cattodem del Nazareno e neo-sponsor (con il Correntone) della Elly a Palazzo Chigi. Ma sembra che il Metternich di Piacenza debba rifare tutto perché l’ex gabelliere dell’Agenzia delle Entrate scende in campo e non ha alcuna intenzione di fare la comparsa.

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Già pronta l’europatrimoniale Rischio fuga di capitali dalla Ue
Pasquale Tridico
A Bruxelles, la commissione guidata da Pasquale Tridico avanza la proposta di prelevare il 2% a chi è oltre 100 milioni. Gettito previsto: 67 miliardi l’anno. I contribuenti europei: si inizia così poi arriva la tassa continentale a tutti.

La patrimoniale proposta da Maurizio Landini, ovvero prelevare l’1,3% sul patrimonio netto di chi possiede più di 2 milioni di euro, è stata rispedita al mittente in Italia, però rischia di rientrare dalla finestra attraverso l’Europa. Al Parlamento europeo, gli eurodeputati hanno infatti esaminato la possibilità di introdurre una forma di imposizione minima sui patrimoni molto elevati, nell’ambito di un più ampio programma volto a rendere i sistemi fiscali «più equi». Il tema è stato al centro di un’audizione organizzata l’11 dicembre dalla sottocommissione per le questioni fiscali del Parlamento europeo - la Fisc presieduta dal grillino Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps - alla quale hanno partecipato rappresentanti della Commissione Ue, dell’Ocse, dell’Osservatorio fiscale dell’Unione e della Tax Foundation Europe.

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Di Pietro choc: «Prevedo brogli»
Antonio Di Pietro (Ansa)
L’ex magistrato lancia l’allarme in vista del referendum: «Vogliono spostare due milioni di voti di italiani all’estero, a loro insaputa». Una nuova richiesta può far slittare il voto.

La riforma della giustizia, di cui in Italia si discute ormai da decenni, potrebbe finalmente diventare realtà. Approvata dal Parlamento, deve ora superare l’ultimo scoglio: il referendum confermativo che si terrà la prossima primavera. Cavallo di battaglia di tutto il centrodestra, questa riforma epocale è invece ferocemente osteggiata dalla sinistra che, sin dai tempi del berlusconismo, sostiene che la divisione delle carriere rappresenterebbe una picconata alla democrazia e all’autonomia dei giudici.

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