2025-10-02
Attacco antisemita a Manchester: due morti
Il luogo dell'attentato a Manchester, nel Regno Unito (Ansa)
Le vittime sono state accoltellate fuori da una sinagoga. Quattro feriti gravi. Ucciso l’assalitore, che prima aveva travolto dei passanti con l’auto e indossava una cintura sospetta. La polizia: «È terrorismo, arrestati due presunti complici».Manchester si è svegliata nel giorno più solenne del calendario ebraico, lo Yom Kippur, con il rumore delle sirene, le urla e il terrore. Davanti alla sinagoga Heaton Park Hebrew Congregation di Middleton Road, un uomo ha deciso di trasformare la festa in tragedia: si è lanciato con la sua auto contro un gruppo di fedeli riuniti per la ricorrenza religiosa, poi, armato di coltello, ha colpito chi gli capitava davanti. La mattanza è terminata dopo pochi minuti, fermata dai colpi d’arma da fuoco della polizia. Secondo la Bbc, subito dopo si è udita una forte esplosione controllata nella zona di Crumpsall, dove era stato allestito un cordone di sicurezza. Gli artificieri hanno agito in fretta per neutralizzare l’eventuale minaccia di ordigni nell’auto dell’attentatore. In un nuovo aggiornamento, sir Stephen Watson, comandante della Greater Manchester Police, ha rivelato che l’aggressore aveva intenzione di fare irruzione nella sinagoga, affollata di fedeli. Non ci è riuscito soltanto grazie «al coraggio e alla prontezza» delle guardie di sicurezza e dei fedeli stessi. L’uomo, ha precisato Watson, indossava un gilet antiproiettile e una cintura «all’apparenza esplosiva». Gli agenti, intervenuti in meno di sette minuti dalla prima chiamata al 999, hanno aperto il fuoco sul sospetto, evitando un bilancio ancora più devastante. «Questa rapidità d’intervento - ha detto Watson - ha impedito una strage». La prima chiamata al numero d’emergenza è arrivata alle 9:31. Un cittadino ha riferito di aver visto l’auto travolgere i passanti davanti alla sinagoga. Alle 9:38 l’aggressore era già stato neutralizzato dagli agenti. Alle 9:41 sono arrivati i paramedici: quattro persone ferite, tre delle quali sono morte poco dopo per le gravi lesioni riportate (tra cui l’attentatore). Un video circolato sui social mostra l’uomo in una tuta scura, con involucri bianchi legati alla vita, mentre un agente grida: «State lontani, ha una bomba!». La cintura esplosiva si è poi rivelata falsa. Due persone sono state arrestate come sospetti complici, mentre il nome dell’aggressore resta ancora segreto. Contestualmente, il governo ha ordinato un rafforzamento delle misure di protezione in tutte le sinagoghe e nei siti ebraici più sensibili del Regno Unito. Una decisione che arriva tardi, sottolineano molti osservatori, dopo mesi di proteste e di episodi di antisemitismo legati all’offensiva israeliana a Gaza. In questo scenario si inserisce l’analisi di Giovanni Giacalone, esperto di terrorismo ed estremismo islamico, che non usa mezzi termini: «È ampiamente diffuso e in drastico aumento. Intere zone delle grandi città britanniche sono del resto oramai islamizzate. Sappiamo bene delle corti islamiche operanti in parallelo al sistema giudiziario britannico; forse uno dei segnali più indicativi di una situazione fuori controllo». Quanto ai soggetti in campo, Giacalone spiega: «Per quanto riguarda i gruppi dell’estremismo islamista, si va da gruppi sunniti di stampo salafita come Hizb ut-Tahrir, messa al bando nel 2024 ma ampiamente attiva, fino a quelli di stampo sciita legati a Hezbollah e Iran. Bisogna aggiungere che l’antisemitismo in Inghilterra, ampiamente presente tra gli islamici, nel 2024 ha registrato il suo secondo peggior anno con oltre 3.500 episodi registrati, come reso noto dalla Community Security Trust». Il ricordo corre inevitabilmente al 22 maggio 2017, quando un altro jihadista, Salman Abedi, si fece esplodere alla Manchester Arena durante il concerto di Ariana Grande. Ventidue le vittime, centinaia i feriti, molti dei quali giovanissimi. L’ordigno, caricato con bulloni e chiodi, fu concepito per massimizzare i danni. L’attacco fu rivendicato dallo Stato islamico e rimane uno dei più gravi nella storia recente del Regno Unito. Il premier britannico Keith Starmer si è detto «sconvolto per l’attacco alla sinagoga di Crumpsall», sottolineando la gravità del giorno scelto per colpire. Un messaggio di cordoglio è arrivato anche da Re Carlo III e dalla regina Camilla, che si sono detti «profondamente scioccati e addolorati». Dal fronte internazionale, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito l’assalto «un atto gravissimo diretto contro la comunità ebraica nel giorno dello Yom Kippur. Sotto attacco non c’è solo il popolo ebraico, ma anche i valori di libertà religiosa e di tolleranza che fondano le nostre democrazie». Durissima la presa di posizione di Gideon Sa’ar, ministro degli Esteri israeliano, che su X ha scritto: «Sono sconvolto dall’attacco omicida nei pressi della sinagoga di Heaton Park a Manchester, la mattina del giorno più sacro per il popolo ebraico. Sono al fianco della comunità ebraica britannica, che sta soffrendo una terribile ondata di antisemitismo». Sa’ar ha accusato Londra di non aver adottato «le misure necessarie per arginare questa ondata tossica», chiedendo «azioni concrete e misure repressive contro l’incitamento antisemita e anti-israeliano dilagante in Gran Bretagna». In serata Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha espresso solidarietà alla comunità ebraica britannica dopo l’attentato: «Israele piange insieme alla comunità ebraica in Gran Bretagna. I nostri cuori sono con le famiglie delle vittime e preghiamo per la pronta guarigione dei feriti. Come ho avvertito alle Nazioni Unite, la debolezza di fronte al terrorismo non fa altro che invitare altro terrorismo. Solo la forza e l’unità possono sconfiggerlo».
Chuck Schumer (Getty Images)