2023-10-20
Attacchi a basi Usa e lancio di missili: il fronte caldo arriva in Siria e Libano
Dopo l’assalto coi droni in Iraq, Hezbollah ha colpito le forze americane ad Al Tanf, mentre i razzi di Beirut hanno raggiunto il Nord di Israele. Intanto, dall’Opec arriva il no all’Iran sull’embargo chiesto contro Tel Aviv.Non si ferma l’effetto domino provocato dallo scoppio della guerra scatenata da Hamas contro Israele e gli effetti si vedono praticamente ovunque. In Medio Oriente le piazze sono in fiamme e migliaia di persone continuano a protestare fomentate dall’Iran, da Hamas e dagli Hezbollah che producono a getto continuo contenuti mediatici che invitano alle rivolte tutti i musulmani. L’operazione sta avendo successo, viste le manifestazioni di massa in Iraq, Siria, Egitto, Marocco, Giordania, Turchia e Libano oltre che in Cisgiordania. Delicatissima la situazione in Libano, dove gli Hezbollah, che hanno proclamato la giornata della rabbia, hanno portato in piazza centinaia di persone che si sono dirette verso le ambasciate statunitense e francese nel sobborgo di Awkar, alle porte di Beirut, lanciando pietre incendiando un palazzo. Mentre in Giordania centinaia di persone hanno assaltato la sede dell’ambasciata israeliana ad Amman. Ieri ad Algeri, e in tutto il Paese, ci sono state numerose manifestazioni di sostegno della causa palestinese. Gli algerini hanno marciato per quasi cinque chilometri nella capitale al grido di «Palestina, martiri» e «Popolo ed esercito con te Palestina».Mentre si attende la decisione in merito all’intervento di terra israeliano, gli Stati Uniti hanno chiesto ai loro connazionali in Libano di lasciare al più presto il Paese. L’ambasciata Usa a Beirut non ha usato mezzi termini nel diffondere l’alert, segno che il pericolo è davvero imminente: «Partite fino a quando vi saranno ancora disponibili voli commerciali, ai cittadini americani che decidono di non partire raccomandiamo di preparare dei piani di emergenza», si legge nel travel advisory. Altissimo il rischio di rapimenti di cittadini occidentali da utilizzare nella propaganda e come merce di scambio. Anche il ministero degli Esteri tedesco ieri ha invitato i connazionali a lasciare il Libano e Cisgiordania Con le masse che vengono fanatizzate e mandate in piazza a protestare con informazioni parziali o false, vedi quanto vi abbiamo raccontato ieri in merito al missile sull’ospedale di Gaza, tutto può accadere e nulla è precluso, compreso un possibile allargamento del conflitto. Ad esempio, se Hamas e o la Jihad islamica decidessero di buttare giù un aereo di linea egiziano, giordano, marocchino o turco dando la colpa ad Israele cosa succederebbe? A chi ritiene l’ipotesi impossibile, ricordiamo che da chi nasconde le proprie armi e i suoi missili negli ospedali e nelle scuole di Gaza, bisogna aspettarsi qualsiasi cosa specie se è nell’angolo. Come riferisce l’Agenzia Nova, ieri due missili anticarro Kornet sono stati lanciati dal Libano verso l’insediamento israeliano di al-Manara e l’esercito israeliano ha risposto con il fuoco di artiglieria alla periferia di Mees al-Jabal, sul lato libanese del confine, inoltre diverse città sul lato occidentale del confine sono state bombardate. Altissima la tensione anche nelle basi statunitensi in Siria, dopo che ieri mattina due missili hanno colpito il campo petrolifero di Koniko, nel governatorato di Deir el-Zor (dove è presente l’Isis), e tre droni sono stati lanciati contro la base di Al-Tanf, vicino al confine con Giordania e Iraq. Anche la base statunitense vicino il giacimento di petrolio di Conoco, a Deir el-Zor, è stata presa di mira dai droni. Chi è stato? Secondo alcune fonti che hanno parlato con il quotidiano libanese Al Mayadeen, vicino al movimento sciita filo-iraniano Hezbollah, «al-Tanf è stata attaccata nella notte da tre droni, appartenenti alle milizie filo-iraniane, poche ore dopo la mobilitazione delle forze della Coalizione internazionale a guida Usa nella base». La Coalizione avrebbe abbattuto due droni, mentre un terzo avrebbe colpito la base, provocando solo danni materiali. Attacchi anche in Iraq, dove la missione Nato è a guida italiana: mercoledì due droni hanno colpito la base americana di al-Harir, nel nord dell’Iraq, mentre poco dopo un altro drone era stato intercettato prima che colpisse la base di al-Asad, che si trova nella regione centrale del Paese. In entrambi i casi i militari se la sono cavata solo con lievi ferite. Centcom, il Comando centrale degli Stati Uniti, ha confermato che le forze militari statunitensi in Iraq sono state attaccate due volte con due droni contro la base aerea di al-Asad (nel governatorato occidentale dell’Anbar) e con un drone contro la base aerea di al-Harir (nel governatorato di Erbil, nella regione autonoma del Kurdistan iracheno). Come riferisce Agenzia Nova, gli attacchi avrebbero causato solo feriti di lievi entità nella base di al-Asad. «Siamo in uno stato di massima prontezza, monitoriamo da vicino la situazione in Iraq e nella regione. Vogliamo ribadire che le forze statunitensi si difenderanno da qualsiasi minaccia» ha aggiunto il Centcom. Se le piazze sono avvelenate e protestano, è andato a vuoto l’invito del ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian che aveva chiesto ai membri dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) «di imporre un embargo petrolifero e altre sanzioni a Israele tra le quali l’espulsione di tutti gli ambasciatori israeliani». Come scrive la Reuters, che ha parlato con quattro fonti del gruppo di produttori di petrolio, «l’Opec non ha intenzione di tenere una riunione straordinaria né di intraprendere alcuna azione immediata dopo che ha invitato i membri dell’Oic a imporre un embargo petrolifero e altre sanzioni a Israele». Sviluppo interessante da seguire con la massima attenzione.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.