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L’Artico conteso

  • Per via dello scioglimento dei ghiacci, la regione polare è sempre più strategica per il commercio globale e le risorse. Anche di questo Usa e Russia hanno parlato a Riad. L’America vuol contenere le iniziative di Pechino, ma parte in svantaggio.
  • L’area ha il 22% delle riserve di petrolio e gas inesplorate. E soprattutto terre rare, sempre più ricercate per la tecnologia pulita. I costi di estrazione però sono elevati.
  • Militarmente oggi Mosca è dieci anni avanti. Mentre Washington chiudeva le sue basi, Vladimir Putin investiva in infrastrutture e nucleare.

Lo speciale contiene tre articoli.

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Supercoppa italiana, a Riyadh si assegna il primo trofeo stagionale
Da domani in Arabia Saudita al via la final four. A inaugurare il torneo saranno Milan e Napoli, in campo giovedì (ore 20 italiane) per la prima semifinale. Venerdì tocca a Inter e Bologna contendersi un posto nella finalissima di lunedì 22 dicembre.
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Il virus della bontà infetta il mondo. Solo l’ultima «ribelle» può salvarlo
(Apple Tv)
La serie «Pluribus», la più vista di sempre su Apple tv, immagina la Terra contagiata da una felicità inquietante. La protagonista, però, rifiuta di farsi rieducare. L’episodio conclusivo della stagione arriverà il 26 dicembre.

Il virus della bontà si è impadronito del Pianeta e solo una donna gli resiste. Riuscirà «la persona più infelice della Terra a salvare il mondo dalla felicità»? È l’interrogativo di Pluribus, la serie ideata e sceneggiata da Vince Gilligan (Breaking Bad e Better Call Saul), forse l’autore più geniale del villaggio. La più vista di sempre su Apple tv, è stata rinnovata per una seconda stagione. Già questi sono buoni motivi per vederla con un occhio di riguardo, ma naturalmente la vera ragione per farlo sono trama e contenuto. L’ultimo dei nove episodi che la compongono sarà rilasciato il 26 dicembre e solo allora scopriremo se in questa storia «andrà tutto bene», come si sente ripetere in ogni film.

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Europa in stallo sul sì al Mercosur
Emmanuel Macron (Ansa)
In Francia continuano le proteste degli agricoltori che domani si spostano a Bruxelles. Italia orientata al no. Si tratta. Germania, Danimarca e Olanda lo vogliono a ogni costo.

Il caos sul Mercosur è il paradigma del perché l’Ue non conta nulla: Ursula von der Leyen è in bilico e mostra - come ha detto la Coldiretti che ieri ha rinnovato le critiche - «tutta la sua inconsistenza», la realtà è diversa delle convenienze che gli eurocrati studiano a tavolino e soprattutto non c’è alcuna unione: i Paesi difendono, alcuni con eccesso di protervia, i propri interessi nazionali.

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Salta il «tutto elettrico». Ma le nuove euro-regole non salveranno l’auto
Ursula von der Leyen (Ansa)
Ursula si rimangia il no alla benzina dal 2035 e apre ai biocarburanti. Gli incentivi per le minicar a batteria prodotte nel continente sono insufficienti contro i cinesi.

Dopo lunghe attese, ieri la Commissione europea ha formalmente ceduto, proponendo una modifica al regolamento sull’eliminazione graduale dei motori a combustione interna. L’obiettivo originario, concordato circa tre anni fa, prevedeva che a partire dal 2035 le nuove auto non dovessero più emettere CO2 allo scarico, raggiungendo di fatto una riduzione del 100% rispetto alle emissioni del 2021. Il che significava implicitamente un obbligo di auto elettrica per tutti. Con le modifiche proposte ieri, le case automobilistiche dovranno rispettare un obiettivo di riduzione delle emissioni allo scarico del 90%.

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