2021-01-19
Arrivano le docuserie su Yara e Bibbiano
I produttori di «SanPa» vogliono ora raccontare le storie della ragazzina bergamasca e dei bambini sottratti alle loro famiglie a Rignano Flaminio e nella Val d’Enza. Vicende controverse che una politica miope ha cercato di occultare per evitare scandaliQuale successo avrebbe avuto SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano, la prima docu-serie italiana che Netflix abbia voluto produrre, era impossibile a dirsi. Gianluca Neri, storico autore di Macchianera oggi a capo della 42, società di produzione che lo ha sviluppato, scritto e prodotto, ha ammesso di non aver osato nemmeno sognare un clamore tale. «Un po’ (me lo sarei aspettato, ndr), ma certo non tutto questo», ha dichiarato all’Ansa, spiegando come il fenomeno SanPa sia stato motore di altro: una sorta di missione educativa, in nome della quale la 42 di Neri si farà produttrice di diverse, e altrettanto impegnate, produzioni televisive. La società, una piccola eccellenza italiana nata nel 2019, ha promesso di realizzare quarantuno, nuove produzioni. E, tra queste, ad aver catturato l’attenzione del pubblico sono, soprattutto, due. Neri, che pur non ha stretto ancora alcun accordo con emittenti televisive o piattaforme streaming, si è detto pronto a raccontare la storia di Yara Gambirasio e, prima, l’orrore dei bambini strappati alle famiglie tra Bibbiano e Rignano Flaminio. «(Con SanPa, ndr) pensavamo di poter coinvolgere reduci di quegli anni, invece ci sono tantissimi giovani ai quali abbiamo raccontato un mondo che neppure immaginavano», ha spiegato Neri, la cui docu-serie Netflix è entrata di prepotenza tra i titoli più visti in Italia sulla piattaforma online, appena dopo la leggerissima (e fortunatissima) Bridgerton. «Tante volte ci siamo commossi anche noi durante il montaggio, certe cose ti fanno torcere lo stomaco, ti fanno pensare. Per questo anche il futuro della 42 sarà così: raccontare in profondità storie di questo tipo, senza avere presunzioni, preconcetti». Giudizi di parte che, nella ricostruzione televisiva di fatti realmente accaduti, possano influenzare lo spettatore e viziare di conseguenza l’oggettività di quel che si trova a guardare. Come Neri abbia intenzione di fare, se voglia riproporre un’inchiesta a puntate o affidare ad attori professionisti l’interpretazione di vicende dolorose, non è chiaro. Ma il produttore, la cui opera prima, SanPa, ha fatto il giro del mondo, conquistando 190 Paesi totali, ha parlato di un rigore proprio della cronaca giornalistica. «Per primo, potrebbe andare in onda un progetto proposto alla società da Selvaggia Lucarelli: Kid’s don’t lie, i bambini non mentono, che ripercorre il filo, ingarbugliato, di casi strumentalizzati con al centro l’infanzia tra Rignano Flaminio e Bibbiano», luoghi in cui l’orrore non è stato imputato alla sola esistenza del male, ma al silenzio omertoso e alla connivenza della classe politica. Bibbiano, diversamente dalla vicenda Gambirasio, di cui Neri ha seguito come consulente ogni singola udienza, è stato il disposto combinato di elementi diversi. È stato la volontà di lucrare sulla sofferenza altrui, l’abuso di potere che deriva dalla propria professione, il dolore di creature troppo piccole per alzare la voce. È stato politica e, pure, campagna elettorale. All’indomani dell’inchiesta denominata Angeli e Demoni, quando Andrea Carletti, esponente del Partito democratico e allora sindaco di Bibbiano, è stato indagato per concorso in abuso di ufficio, Luigi Di Maio ha urlato allo scandalo. Il Pd, nelle parole del grillino, si è trasformato nel «Partito di Bibbiano». Matteo Salvini e Matteo Renzi, al tempo, si sono indignati. «Chi strumentalizza la violenza sui bambini fa schifo», ha replicato il leader di Italia Viva, ponendo, insieme alla controparte leghista, una questione urgente. Dov’è lecito apporre la propria bandiera, dove finisce, se finisce, l’appartenenza politica e dove, nel conflitto tra bene e male, esiste la neutralità dell’azione umana, scevra di ideologie e chimere? Bibbiano, alla domanda, non ha dato risposta, ma è difficile oggi immaginare una ricostruzione televisiva del caso che non tenga in considerazione la contaminazione tra palazzo e cronaca, e le implicazioni sociali che ne derivano. Bibbiano e Rignano Flaminio, dunque, dovrebbe essere docu-serie costruite sul modello di San Patrignano, mentre diversi sono i format cui la società produttrice 42 sta lavorando. Accanto a Yara Gambirasio, di cui verrà ricostruito l’omicidio e la caccia che ha portato le forze dell’ordine ad individuare Ignoto 1 e, poi, Massimo Bossetti, Neri si occuperà di Coke on the water, storia vera di Gianfranco Franciosi, meccanico nautico che al soldo dei cartelli colombiani e spagnoli ha trasportato per mare quintali di cocaina, scegliendo poi di pentirsi e diventare collaboratore di giustizia. In lavorazione, anche l’adattamento del memoir in cui Vittorio De Sica racconta la realizzazione de La Porta del Cielo, film girato durante la Seconda guerra mondiale, quando il regista ha rifiutato di collaborare con il governo nazista.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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