2025-03-22
Pur di santificare i miliardi per le armi hanno arruolato persino Gesù Cristo
Ursula von der Leyen (Ansa)
«La Stampa»: il Vangelo «ci spinge all’autodifesa». Il Nazareno non era pacifista, ma non va usato per giustificare la crociata Ue.Per il riarmo di Ursula von Der Leyen arruolano persino Gesù Cristo. Sulla Stampa, Mario Deaglio spiega che «anche il Vangelo ci spinge all’autodifesa». All’improvviso, dunque, i sinceri liberali sembra si siano convertiti al cattolicesimo muscolare, lo stesso che per anni hanno ripudiato con veemenza, sostenendo che la Chiesa dovesse trasformarsi in una sorta di onlus vagamente fricchettona. Guai a nominare la fede corazzata dei Peguy e dei Thibon. Benedetto XVI suscitava sdegno perché considerato troppo bellicoso, e poco tollerante verso le minoranze, e troppo attento all’identità europea: meglio Francesco e la minestrina buonista di certi suoi interessati esegeti. Ora tuttavia - con la Germania che freme per riarmarsi - i liberali dal cuore tenero sono pronti a gridare Gott mit uns, basta che poi al fronte ci vadano altri. Secondo il prode Deaglio, ad esempio, «la richiesta dell’Ue di partecipare al controllo del possibile futuro armistizio tra Russia e Ucraina» può essere accostata «a un episodio molto, molto più antico, narrato in un brano oggi non citato frequentemente, del racconto dell’Ultima cena nel Vangelo di Luca (22, 36-38). Gesù dopo aver ricordato i tempi in cui aveva inviato i suoi discepoli in giro per la Palestina, senza borsa, né bisaccia, né sandali eppure a loro non era mancato nulla, esce con la seguente affermazione: “[...] ma adesso chi non ha una spada (probabilmente non un’arma da guerra ma un coltellaccio) venda il mantello e ne comperi una”. Questa frase compariva nel frontespizio della rivista Adesso fondata da don Primo Mazzolari, noto leader “spontaneo”, nel 1948 e punto di riferimento di un cattolicesimo impegnato». Insomma, Cristo ha invitato i discepoli a prendere le armi, un po’ come Ursula sta facendo con le nazioni europee. «Tenendo conto delle debite differenze, la frase del Vangelo di Luca sembra adattarsi molto bene alla situazione dell’Europa di oggi», insiste Deaglio. «I tempi sono cambiati e una certa necessità di Difesa deve passare avanti ad altre necessità, come quella di avere una borsa da viaggio, una bisaccia e i sandali. Tradotto in linguaggio moderno, alla Difesa, insomma, bisogna dare una certa priorità anche se non servisse a cambiare il corso degli eventi. Va ricordato che poco dopo la fine della Cena, uno dei discepoli colpì con la spada uno di quelli venuti per arrestarlo e gli staccò un orecchio. Gesù disse: “lasciate, basta così”. E riattaccò l’orecchio; ma di certo non sgridò chi aveva sfoderato la spada». Posto che mettendola così sembra che a Gesù piacesse mozzare le orecchie dei nemici come a un bullo della banlieue, c’è qualcosa nel pezzo di Deaglio che va preso molto sul serio. Come ricorda il teologo Nicola Bux, Cristo non era un pacifista, o almeno non lo era nel senso stereotipato che da tempo diamo alla parola. «Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada», dice Gesù nel Vangelo di Matteo. E in questi versetti c’è l’intero spirito combattivo della fede. San Paolo ripetutamente utilizza immagini militaresche per rinfrancare i credenti. «E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre!”», dice. E ancora, poco oltre: «Rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio». Questo è un invito al combattimento, che è prima di tutto spirituale: contro le forze esterne dell’oscurità (le stesse contro cui leva la spada l’Arcangelo Michele) e dentro sé stessi, per elevarsi. Come nella filosofia marziale giapponese, la spada ha una doppia lama: difende dai nemici esterni e taglia l’ego, lo mozza affinché non ci si creda più di quel che si è. Questo combattimento non resta però confinato nel cuore: è anche un invito alla difesa dalle minacce, un proclama di fortezza davanti alle insidie del mondo. Cristo è un realista, ribadisce Bux, sa che le guerre ci sono e talvolta vanno combattute. La spada è dunque arma vera e propria, ma è anche emblema del giudizio. Esistono guerre che è giusto combattere e altre che è bene rifiutare. Guerre a cui non si può sfuggire e altre che non si dovrebbero cominciare. Dunque sì, esiste anche un cristianesimo di battaglia. Ed è proprio quello contro cui il progressismo cattolico e ateo e il liberalismo si sono scagliati per decenni, per secoli. Con qualche ragione, tocca ammetterlo: quante volte Dio è stato scomodato da presunti eletti che chiamavano a combattere contro il presunto Male Assoluto? Quante vite è costato il messianismo politico nel corso della Storia? Eppure ora ritorna. È il momento delle scelte fatali, ci viene detto, della lotta esistenziale, del combattimento contro il Nemico demoniaco individuato per l’occasione. Sì, è vero: anche il Vangelo invita a difendersi. Ma qui, oggi, non ci sono minacce di morte incombenti da sventare, solo interessi da garantire. Chi invita alla lotta lo fa sotto l’egida di Santa Ursula patrona della doppia morale, e sventolando il Manifesto di Ventotene. Già: s’inchinano di fronte al testo sacro dell’europeismo leninista e poi chiamano Cristo a fare da foglia di fico. Più che la spada, qua serve un tritarifiuti.
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