Mentre il mercato globale negli ultimi cinque anni è salito del 43% in Borsa, le Tlc hanno perso il 17% L'arrivo della rete super veloce però presto potrebbe invertire la rotta. Ottimismo per i Paesi emergenti.
Mentre il mercato globale negli ultimi cinque anni è salito del 43% in Borsa, le Tlc hanno perso il 17% L'arrivo della rete super veloce però presto potrebbe invertire la rotta. Ottimismo per i Paesi emergenti.Il mondo delle telecomunicazioni è a un bivio. Dopo anni in cui il settore ha sofferto a causa di una guerra al ribasso dei prezzi che non ha lasciato nessuno indenne, ora l'arrivo del 5G potrebbe rimescolare le carte e offrire buone opportunità di investimento. Del resto, l'Italia si conferma il quarto mercato europeo per dimensioni, dietro a Germania, Regno Unito e Francia. Il settore delle Telco italiane rappresenta l'1,8% del Pil nazionale e il 5,9% degli investimenti complessivi, senza considerare l'asta per l'assegnazione delle licenze d'uso delle frequenze 5G, che ha comportato introiti per lo Stato italiano per 6,55 miliardi di euro. In un contesto di leggera flessione dei ricavi nel 2018 (31,6 miliardi di euro, -2%), dovuto al calo della telefonia mobile (-5,3%), a far ben sperare per il futuro sono proprio gli investimenti in infrastrutture (8,4 miliardi, +17%), che si avvicinano ai livelli della Germania. È appunto una tedesca, Deutsche telekom, davanti alla spagnola Telefónica, a guidare la classifica delle Tlc europee per fatturato. Più indietro, al sesto posto, Tim, che vanta tuttavia un tasso di investimento industriale sul fatturato da prima della classe (30,1% nell'ultimo triennio), superiore persino ai colossi americani At&T e Verizon communications, primi al mondo per ricavi. Nei primi sei mesi del 2019, infine, l'andamento dei principali operatori italiani è stato altalenante (specialmente nella telefonia mobile) con Fastweb unica compagnia in crescita, oltre alla start up Iliad.Il settore insomma è vicino a una vera e propria rinascita. «Quello delle telecomunicazioni è forse il settore che ha sofferto di più negli ultimi anni e lo sta a dimostrare l'andamento completamente decorrelato rispetto a quello del mercato globale», spiega alla Verità Francesco Pilotti, responsabile ufficio studi di Soldiexpert, società di consulenza indipendente. «Negli ultimi cinque anni, infatti, il mercato globale è salito del 43% mentre chi ha puntato sul settore delle comunicazioni ha perso il 17%. Gli investimenti che il settore ha dovuto sopportare sono stati ingenti sia per la rete fissa sia per la rete mobile e la concorrenza è diventata spietata con l'entrata nel mercato di operatori, come Iliad, che hanno fatto della guerra dei prezzi la loro arma migliore», aggiunge. «I ricavi negli ultimi anni sono stati inferiori alle attese a causa dell'andamento sfavorevole dei tassi di cambio ma ci si attende nel prossimo quinquennio una ripresa trainata soprattutto dall'espansione dei mercati emergenti e dall'aumento del traffico dati».Ci sono dunque titoli che hanno fatto piuttosto bene come ad esempio Retelit, che è cresciuto del 36,57% in tre anni (del 4,93% in un anno), ma anche azioni che - se comprate oggi - potrebbero rialzarsi facendo la gioia degli investitori. È il caso di Vodafone, che negli ultimi 36 mesi ha ceduto il 21,63%, di Telecom Italia (-41% in 36 mesi) e di Acotel, che in tre anni ha ceduto il 46,19%. La speranza è che il 5G torni a far volare le quotazioni (e i fatturati) di molte aziende di questo comparto.
Stefano Arcifa
Parla il neopresidente dell’Aero Club d’Italia: «Il nostro Paese primeggia in deltaplano, aeromodellismo, paracadutismo e parapendio. Rivorrei i Giochi della gioventù dell’aria».
Per intervistare Stefano Arcifa, il nuovo presidente dell’Aero Club d’Italia (Aeci), bisogna «intercettarlo» come si fa con un velivolo che passa alto e veloce. Dalla sua ratifica da parte del governo, avvenuta alla fine dell’estate, è sempre in trasferta per restare vicino ai club, enti federati e aggregati, che riuniscono gli italiani che volano per passione.
Arcifa, che cos’è l’Aero Club d’Italia?
«È il più antico ente aeronautico italiano, il riferimento per l’aviazione sportiva e turistica italiana, al nostro interno abbracciamo tutte le anime di chi ha passione per ciò che vola, dall’aeromodellismo al paracadutismo, dagli ultraleggeri al parapendio e al deltaplano. Da noi si insegna l’arte del volo con un’attenzione particolare alla sicurezza e al rispetto delle regole».
Riccardo Molinari (Ansa)
Il capogruppo leghista alla Camera: «Stiamo preparando un pacchetto sicurezza bis: rafforzeremo la legittima difesa ed estenderemo la legge anti sgomberi anche alla seconda casa. I militari nelle strade vanno aumentati».
«Vi racconto le norme in arrivo sul comparto sicurezza, vogliamo la legittima difesa “rinforzata” e nuove regole contro le baby gang. L’esercito nelle strade? I soldati di presidio vanno aumentati, non ridotti. Landini? Non ha più argomenti: ridicolo scioperare sulla manovra».
Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, la Cgil proclama l’ennesimo sciopero generale per il 12 dicembre.
«Non sanno più di cosa parlare. Esaurito il filone di Gaza dopo la firma della tregua, si sono gettati sulla manovra. Ma non ha senso».
Francesco Filini (Ansa)
Parla il deputato che guida il centro studi di Fdi ed è considerato l’ideologo del partito: «Macché, sono solo un militante e il potere mi fa paura. Da Ranucci accuse gravi e infondate. La sinistra aveva militarizzato la Rai».
Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia, la danno in strepitosa ascesa.
«Faccio politica da oltre trent’anni. Non sono né in ascesa né in discesa. Contribuisco alla causa».
Tra le altre cose, è responsabile del programma di Fratelli d’Italia.
«Giorgia Meloni ha iniziato questa legislatura con un motto: “Non disturbare chi vuole fare”. Il nostro obiettivo era quello di liberare le energie produttive».
Al centro Joseph Shaw
Il filosofo britannico: «Gli islamici vengono usati per silenziare i cristiani nella sfera pubblica, ma non sono loro a chiederlo».
Joseph Shaw è un filosofo cattolico britannico, presidente della Latin Mass Society, realtà nata per tramandare la liturgia della messa tradizionale (pre Vaticano II) in Inghilterra e Galles.
Dottor Shaw, nel Regno Unito alcune persone sono state arrestate per aver pregato fuori dalle cliniche abortive. Crede che stiate diventando un Paese anticristiano?
«Senza dubbio negli ultimi decenni c’è stato un tentativo concertato di escludere le espressioni del cristianesimo dalla sfera pubblica. Un esempio è l’attacco alla vita dei non nati, ma anche il tentativo di soffocare qualsiasi risposta cristiana a tale fenomeno. Questi arresti quasi mai sono legalmente giustificati: in genere le persone vengono rilasciate senza accuse. La polizia va oltre la legge, anche se la stessa legge è già piuttosto draconiana e ingiusta. In realtà, preferiscono evitare che questi temi emergano in un’aula giudiziaria pubblica, e questo è interessante. Ovviamente non si tratta di singoli agenti: la polizia è guidata da varie istituzioni, che forniscono linee guida e altro. Ora siamo nel pieno di un dibattito in Parlamento sull’eutanasia. I sostenitori dicono esplicitamente: “L’opposizione viene tutta dai cristiani, quindi dovrebbe essere ignorata”, come se i cristiani non avessero diritto di parola nel processo democratico. In tutto il Paese c’è la percezione che il cristianesimo sia qualcosa di negativo, da spazzare via. Certo, è solo una parte dell’opinione pubblica, non la maggioranza. Ma è qualcosa che si nota nella classe politica, non universalmente, tra gli attori importanti».






