2024-01-16
«Appalti truccati» Arrestato il delfino di Zingaretti. Indagati ex big di Enit
Nicola Oddati (Imagoeconomica)
Inchiesta su un albergo in Campania: coinvolti molti uomini del Pd del Sud, fra cui pure il vecchio sindaco di Pozzuoli.Per l’affare del maxi complesso alberghiero che doveva sorgere sull’Antica Rocca di Pozzuoli, insediamento che sovrasta il golfo, che era stato sgomberato a causa del bradisismo e poi interamente ristrutturato, si sarebbero mobilitati i facilitatori del Partito democratico tra i più vicini a Nicola Zingaretti ai tempi della sua segreteria. L’imprenditore edile Salvatore Musella, arrestato ieri mattina dagli investigatori della Guardia di finanza e della polizia di Stato su disposizione del gip di Napoli Antonio Baldassarre, stando alle ricostruzioni dell’accusa, le avrebbe tentate tutte, sostenuto dal funzionario della Regione Campania Nicola Oddati, il golem dem già leader delle Agorà democratiche ed ex membro della direzione nazionale del Pd, che, come aveva ricostruito la Verità, era stato beccato in aeroporto con 14.000 euro in contanti giustificati come proventi del tesseramento (fu smentito dal tesoriere del partito Walter Verini). Stando all’accusa, però, quella sarebbe stata una mazzetta. Musella avrebbe versato a Oddati periodicamente somme di denaro, messo a disposizione tre autovetture, regalato abiti su misura e soggiorni in hotel (anche per la sua compagna) e offerto ristrutturazioni edili. Anche Oddati è finito in manette, insieme con l’ex sindaco dem di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e all’ex presidente dell’Enit (l’Agenzia nazionale del turismo) Giorgio Palmucci, componente della commissione valutatrice delle offerte per l’aggiudicazione della concessione. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, traffico di influenze illecite e turbata libertà degli incanti. Tra le undici misure cautelari disposte dal gip c’è anche l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giovanni Bastianelli, all’epoca dei fatti direttore esecutivo dell’Enit, per Sebastiano Romeo, ex consigliere della Regione Calabria e candidato a segretario provinciale del Pd a Reggio Calabria e per Luciano Santoro, anche lui del Pd, candidato alla segreteria Provinciale di Taranto, ex assessore comunale a Grottaglie ed ex consigliere provinciale. Secondo l’accusa Musella, Figliolia, Oddati e Palmucci, insieme con alcuni degli altri indagati, si sarebbero adoperati per agevolare l’assegnazione dell’appalto facendo avere preventivamente a Musella le informazioni necessarie per vincere la gara. Ma sono emerse anche presunte irregolarità nelle assegnazioni di appalti per le ristrutturazioni di Palazzo Carducci a Taranto e del complesso scolastico Chimirri a Catanzaro. Gli uffici della Regione Campania hanno subito revocato l’incarico ricoperto da Oddati, ovvero quello per la rappresentanza istituzionale a Roma della giunta di Vincenzo De Luca. Con l’inchiesta sono naufragati i progetti politici di Oddati, che si era messo in testa di guidare Prossima, la piccola Open pensata dalla sinistra del Pd per trattenere dentro gli uomini che dopo l’avvicendamento tra Zingaretti ed Enrico Letta cominciavano a guardare verso il partito di Roberto Speranza e col quale cercarono di dialogare. Nel 2022, mentre le intercettazioni erano in corso, Oddati rinunciò a tutti gli incarichi. Quello stesso anno, però, lo beccarono a telefono con Bastianelli per la «questione» Pozzuoli: «Secondo me se non ci parliamo chiaro facciamo confusione... dunque si può fare una riunione con te, Palmucci, Musella e i due player. Si chiarisce il quadro e si concordano i sopralluoghi. Ora vado da Letta». Dall’ordinanza emerge anche la strategicità politica di un ente come l’Enit, utile poltronificio per i partiti. Basti pensare che Bastianelli è rimasto in carica all’Ente nazionale per il turismo per più di sei anni. Da sempre legato al Pd e a Zingaretti, l’ex direttore esecutivo fu nominato nell’aprile 2016, durante il governo di Paolo Gentiloni, voluto dall’ex ministro Dario Franceschini. Ha lasciato solo nel 2022, un vero e proprio record, dovuto agli appoggi politici dem che non sono mai mancati negli anni di governo. Del resto, Bastianelli è stato per anni ex direttore dell’Agenzia del turismo laziale. La sua carriera è stata assecondata sempre dal Pd. Da dirigente di Enit si è distinto per numerose polemiche. Nel 2017, ad appena un anno dalla nomina, fu oggetto di una trafila di interrogazioni parlamentari, dal Movimento 5 stelle alla Lega fino a Forza Italia. A destare scalpore era il suo stipendio da 120.000 euro all’anno, unito a un contratto a tempo indeterminato, quando la normativa permetteva contratti al massimo di tre anni. Le polemiche sono continuate anche negli anni successivi. Durante una videoconferenza nel 2020, in piena pandemia, l’allora presidente di Confturismo Luca Patanè attaccò direttamente sia Bastianelli sia Palmucci. «A me un Enit così non serve, tanto vale fare da soli, senza farci aiutare dallo Stato», disse Patanè. «Abbiamo bisogno di organismi più agili. Lo paghiamo noi con le tasse degli italiani ma così non serve». Il carrozzone pubblico più che servire al rilancio del turismo italiano, serviva a piazzare amici, parenti e persino fidanzate. Ma anche a beneficiare di costosissime trasferte. In quegli anni circolò una lettera anonima inviata al ministro Franceschini, dove i dipendenti Enit «non raccomandati» raccontavano che Bastianelli girava per gli uffici dicendo di essere «Dio» e che «nessuno contava nulla se non lui che aveva il potere» e che soprattutto da Enit «non lo avrebbe mandato via nessuno». Il ruolo di Palmucci e Bastianelli emergerebbe fin troppo chiaramente nell’ordinanza. Entrambi avrebbero avuto il compito di agevolare Musella nell’aggiudicazione della concessione del Rione Terra. Avrebbero dovuto metterlo in relazione con i rappresentanti di noti brand alberghieri internazionali e convincere gli stessi ad accettare le condizioni di base poste dall’imprenditore. E queste condizioni, secondo gli inquirenti, erano il frutto di pregressi accordi intercorsi tra Musella e il sindaco Figliolia. Sarebbero stati sempre loro due, forti delle conoscenze in Enit, a intermediare con i rappresentanti di Marriot e Hilton per promuovere i sopralluoghi congiunti.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.