2024-05-18
Cresce l’odio antisemita. Attacchi in Francia e Svezia contro obiettivi israeliani
Rouen, la polizia sul luogo dell'attentato alla sinagoga (Ansa)
A Rouen un uomo ha tentato di dare fuoco alla sinagoga. A Stoccolma spari vicino all’ambasciata dello Stato ebraico. A Gaza l’esercito recupera i corpi di tre ostaggi.In Russia nuovo schiaffo a un gruppo italiano dopo Ariston. Lunedì tavolo alla Farnesina.Lo speciale contiene due articoli.L’ostilità nei confronti di Israele, portata avanti da vari gruppi radicali a livello internazionale, rischia di alimentare un clima di antisemitismo. Proprio ieri, la polizia francese ha ucciso un uomo che stava tentando di dare fuoco alla sinagoga di Rouen. Secondo France24, le Forze dell’ordine sono intervenute dopo che era stato rilevato del fumo provenire dall’edificio. L’aggressore è andato incontro alla polizia, minacciandola con un coltello. Un agente ha sparato, uccidendolo con quattro colpi. «La polizia nazionale di Rouen ha neutralizzato questa mattina presto un individuo armato che voleva chiaramente dare fuoco alla sinagoga della città», ha scritto su X il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin. Quest’ultimo ha anche definito quanto accaduto un «atto antisemita». Il ministro ha inoltre reso noto che l’aggressore era un cittadino algerino, che non era stato tuttavia segnalato come sospetto estremista. Secondo il sindaco di Rouen Nicolas Mayer-Rossignol, l’uomo avrebbe lanciato «una specie di bottiglia Molotov» contro la sinagoga, arrecandole vari danni. «Quando viene attaccata la comunità ebraica, è un attacco alla comunità nazionale, un attacco alla Francia, un attacco a tutti i cittadini francesi», ha aggiunto. Sdegno e preoccupazione sono stati espressi dal presidente del Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche in Francia, Yonathan Arfi. «È insopportabile. È ogni giorno più grave», ha dichiarato, «Tentare di bruciare una sinagoga è un tentativo di intimidire tutti gli ebrei. Ancora una volta si tenta di imporre un clima di terrore agli ebrei del nostro Paese. Combattere l’antisemitismo significa difendere la Repubblica».Ma non è tutto. Sempre ieri, si sono verificati degli spari nei pressi dell’ambasciata israeliana di Stoccolma. Le Forze dell’ordine hanno chiuso l’area circostante, arrestando diverse persone, tra cui un quattordicenne. «Una pattuglia della polizia era a Strandvägen e ha sentito dei colpi che pensava provenissero da armi da fuoco», ha dichiarato il portavoce della polizia Per Fahlström. Nel momento in cui La Verità è andata in stampa ieri sera, non era ancora chiaro se l’obiettivo della sparatoria fosse l’ambasciata. Tuttavia, visto il clima, l’attenzione era puntata su questa eventualità.Non è d’altronde un mistero che ci sia un’impennata di atti antisemiti in Occidente. A metà febbraio, il Community security trust ha riferito che in Gran Bretagna si è registrato un netto incremento. Nel 2023, quest’organo ha contato 4.103 atti di antisemitismo: più del doppio rispetto all’anno precedente. E il dato forse più preoccupante è che due terzi di questi casi si sono verificati dopo il 7 ottobre. Era invece gennaio, quando la Anti defamation league (Adl) ha riportato che l’antisemitismo era «salito alle stelle» negli Stati Uniti nei tre mesi successivi allo stesso 7 ottobre. In particolare, tra quella data e il 7 gennaio 2024, l’organizzazione ha rilevato ben 3.283 casi: un incremento del 361% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Adl ha inoltre sottolineato che, stando a quanto riportato dall’associazione Rias, in Germania -tra il 7 ottobre e il 9 novembre scorsi - si è registrato un aumento di questi episodi del 320% rispetto al 2022. A gennaio, il Crif ha infine riferito che, nel 2023, gli atti di antisemitismo oltralpe sono stati 1.676 rispetto ai 436 dell’anno precedente: il 13% si sarebbe verificato nelle scuole.È significativo che il clima sia notevolmente peggiorato dopo il 7 ottobre. E, da questo punto di vista, si ravvisa un brodo di coltura preoccupante. Alcune delle proteste anti israeliane che avvengono nei campus hanno assunto delle posizioni e delle condotte sempre più estremiste. Prendiamo come esempio Jewish voice for peace (Jvp): una delle organizzazioni coinvolte, secondo Politico, nelle manifestazioni verificatesi negli atenei statunitensi. Già nel 2022, l’Adl definì questa realtà come «un gruppo di attivisti radicali anti israeliani e antisionisti che sostiene il boicottaggio di Israele». L’Adl aggiunse anche che «la diffusione delle idee più provocatorie di Jvp può contribuire a dare origine all’antisemitismo». Negli ultimi mesi si stanno infine verificando delle tensioni tra la stessa Adl e alcuni settori della sinistra americana, che ne criticano la definizione di «antisemitismo». A febbraio, il Palestine solidarity caucus si è lamentato quando la Brown university ha invitato a parlare l’ad dell’Adl, Jonathan Greenblatt. Quella stessa Adl con cui, a marzo, ha polemizzato la deputata dem di estrema sinistra Alexandria Ocasio-Cortez, la quale ha voluto difendere il controverso utilizzo del termine «genocidio» in riferimento alla crisi di Gaza attualmente in corso.Per quel che riguarda la guerra sul campo, ieri l’esercito israeliano ha recuperato a Gaza i corpi di tre ostaggi rapiti e uccisi il 7 ottobre e portati da Hamas nella Striscia: Shani Louk, Amit Buskila e Itzhak Gelerenter, ammazzati al festival musicale Nova. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto di avere il «cuore spezzato» e ha aggiunto: «Riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi, vivi e morti».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/antisemitismo-attacchi-2668304868.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="il-tribunale-di-san-pietroburgo-sequestra-463-milioni-a-unicredit" data-post-id="2668304868" data-published-at="1716017390" data-use-pagination="False"> Il Tribunale di San Pietroburgo sequestra 463 milioni a Unicredit La Russia sequestra beni per quasi mezzo miliardo di euro a Unicredit. In dettaglio, a procedere con il sequestro è stato il Tribunale di San Pietroburgo per un valore di 463 milioni di dollari tra conti, beni immobili e quote di società controllare da Unicredit. Si tratta di un caso giudiziario legato alla causa intentata da Ruschemalliance contro il gruppo guidato da Andrea Orcel. Come spiega l’agenzia russa Interfax, Ruschemalliance è una joint venture tra Gazprom e Rusgazdobycha, ed è uno degli operatori che stanno costruendo un complesso per il trattamento del gas contenente etano a Ust-Luga. Le società del gruppo di Piazza Gae Aulenti coinvolte sono Unicredit bank jsc e Unicredit bank ag (Monaco). Inoltre, sono state sequestrate anche partecipazioni in Unicredit leasing e Unicredit garant. Il tribunale ha emesso sei mandati di esecuzione nell’ambito della decisione sulle misure provvisorie. Tutto è partito dal contratto firmato tra Ruschemalliance, il consorzio Linde e Renaissance heavy industries. Le tre realtà hanno firmato un contratto di prestazione energetica nel 2021 per la costruzione di un impianto di trattamento del gas nell’area di Leningrado. In particolare, la vicenda è iniziata quando Ruschemalliance ha inviato un anticipo a Linde, ma quest’ultima ha sospeso le operazioni nel maggio 2022 a causa delle sanzioni Ue. Le banche garanti, fa sapere Interfax, si sono rifiutate di adempiere ai loro obblighi, poiché il pagamento al gruppo russo avrebbe potuto violare le norme europee. Infatti Ruschemalliance ha presentato ricorso anche contro altri colossi come Deutsche bank (coinvolta per 210 milioni di euro) e Commerzbank (per 7,5 milioni di euro) e verso banche territoriali come Bayerische Landesbank e Landesbank Baden-Wurttemberg. L’importo in linea capitale della pretesa nei confronti di Unicredit per l’incasso degli arretrati sotto garanzia bancaria è pari a 444 milioni di euro. Quello che è certo è che si tratta di un congelamento di beni previsto a seguito dell’impossibilità di onorare il contratto a causa delle sanzioni Ue e non perché la banca non intendesse pagare quanto dovuto. La vicenda, seppure diversa, segue il caso dell’esproprio delle attività di Ariston in Russia da parte del Cremlino. Il ministero degli Affari esteri sta seguendo il caso, come riferiscono fonti della Farnesina. Anche questa disputa verrà affrontata nella riunione immediatamente convocata per lunedì prossimo del «tavolo Russia», attivato dal ministro Antonio Tajani. Viene da chiedersi se in futuro anche per le altre banche coinvolte nella vicenda, tutte tedesche, sarà previsto un sequestro al pari di quanto avvenuto per l’istituto guidato da Orcel. Questa decisione arriva a poco tempo di distanza da quando la Bce avrebbe chiesto in maniera non ufficiale a Unicredit di ridurre le attività nel Paese, richiesta simile a quella rivolta all’austriaca Raiffeisen bank international. Unicredit ha già da tempo iniziato un processo di riduzione dei suoi interessi in Russia proprio per evitare rischi come quello legato al contratto tra Ruschemalliance e Linde. Il gruppo ha commentato con una nota: «Unicredit è stata informata dei recenti sviluppi del contenzioso pendente presso il tribunale russo fra Ruskhimalyans contro uc gmbh e A uc bank, chiamata in causa dalla parte attrice. Il provvedimento cautelare ha a oggetto solo alcuni beni sufficienti a soddisfare le pretese della parte attrice in caso di vittoria, e non toccano quindi Uc ao bank nella sua totalità. La vicenda sarà oggetto di ulteriori analisi e monitorata con attenzione».
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)