2023-10-02
L'attentato ad Ankara può influire sui rapporti tra Usa e Russia
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La polizia sul luogo dell'attentato ad Ankara il 1 ottobre 2023 (Ansa)
Domenica, due agenti di polizia sono rimasti feriti nell’ambito di un attentato suicida davanti al Ministero degli Interni turco ad Ankara. “Due uomini, arrivati con un veicolo commerciale di fronte all'entrata del Direttorato generale della Sicurezza del ministero degli Affari interni, hanno fatto esplodere una bomba”, ha reso noto il ministro dell'Interno turco Ali Yerlikaya su X. “Uno dei terroristi si è fatto esplodere, mentre l'altro è stato neutralizzato”, ha precisato. A rivendicare l’attacco è stato il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk). “Una squadra della nostra Brigata Immortale ha compiuto un'azione sacrificale contro il Ministero degli Interni turco”, ha affermato il Pkk: una formazione considerata terroristica da Turchia, Stati Uniti e Unione europea. “L'atto terroristico di oggi ad Ankara, in cui due criminali sono stati neutralizzati grazie al tempestivo intervento della polizia, è l'ultimo episodio di terrorismo”, ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “I terroristi che tentano di distruggere la pace e la sicurezza dei cittadini non avranno mai successo”, ha proseguito. “Continueremo risolutamente la nostra lotta finché l'ultimo terrorista, sia in Turchia che all'estero, non sarà eliminato”, ha anche detto. L’attentato ha avuto luogo poche ore prima che il parlamento turco riprendesse i lavori dopo tre mesi. Non è comunque la prima volta che la capitale turca subisce degli attacchi: se ne verificarono due a febbraio e marzo del 2016, mentre un altro si era precedentemente registrato nell'ottobre del 2015. Nel frattempo, nelle scorse ore non sono mancate espressioni di solidarietà nei confronti di Ankara. “Esprimiamo solidarietà alla Turchia e auguriamo una pronta guarigione ai feriti”, ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri, Josep Borrell. “Condanniamo fermamente l'attacco terroristico di questa mattina contro la Turchia, il nostro alleato della Nato. Esprimiamo le nostre condoglianze ai feriti e auguriamo loro una pronta guarigione. Siamo solidali con la Turchia contro il terrorismo”, ha affermato l’ambasciata statunitense in Turchia. “La Nato è solidale con la Turchia nella lotta contro il terrorismo”, ha dichiarato, dal canto suo, il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg. Parole di sostegno e solidarietà ad Ankara sono arrivate anche dall’Arabia Saudita: un tempo avversaria di Erdogan, Riad si è ultimamente avvicinata alla Turchia sul piano diplomatico ed economico. È ancora presto per capire quali saranno le ripercussioni dell’attentato sul fronte internazionale. È tuttavia evidente che quanto accaduto renderà ancor peggiori i rapporti tra il governo turco e i curdi. Ricordiamo che proprio la questione curda era stata alla base del veto di Erdogan sull’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza atlantica. Inoltre, non è escluso che il presidente turco possa far leva sull’attacco di domenica per giustificare una nuova incursione militare in Sira volta a colpire l’Unità di Protezione Popolare: gruppo curdo del Nord della Siria che intrattiene stretti legami con il Pkk. L’eventualità di una nuova incursione non è affatto remota (Erdogan ne ha già condotte in loco tre, nel 2016, nel 2018 e nel 2019). Uno scenario che, qualora si verificasse, porterebbe a delle incognite per quanto riguarda i rapporti della Turchia sia con gli Stati Uniti sia con la Russia.