2024-05-24
Altri cinesi «sbarcano» nel porto di Taranto
Il gruppo Ferretti (controllato da Weichai), presente nello scalo dal 2020, si è ritirato dalla gara per il programma di bonifica di una parte del sito. Cantieri di Puglia è pronta a subentrare e Michele Emiliano vuole coinvolgere nell’operazione investitori di Pechino.Continuano le grandi manovre sui porti pugliesi. Lo scorso primo marzo il gruppo Ferretti (controllato dalla società statale cinese Weichai), che a Taranto ha messo piede nel 2020, si è ritirato dalla gara per il programma di bonifica e reindustrializzazione del sito ex Yard Belleli nell’area dello scalo tarantino. Ebbene, ieri si è scoperto chi potrebbe prendere il suo posto: la società Cantieri di Puglia si è infatti candidata a subentrare nell’investimento sul polo nautico presentando una manifestazione di interesse. Ne ha scritto il Quotidiano di Puglia specificando che la trattativa è in corso e che questa coinvolge anche Invitalia (partecipata dallo Stato), già in campo con il dossier Ferretti. Il giornale locale aggiunge che l’investimento rafforzerebbe il programma per la realizzazione dei grandi yacht a Taranto dopo la prima imbarcazione varata il 7 maggio. Ma chi c’è dietro a Cantieri di Puglia? La Verità ne aveva scritto il 12 febbraio del 2023 quando l’srl si era fatta avanti per l’area portuale dell’ex Soico sempre a Taranto (area che poi le è stata affidata dall’autorità portuale il 23 marzo di quello stesso anno). L’oggetto sociale è assai vasto: «Costruzione e manutenzione di yacht, navi e traghetti, costruzione di piattaforme petrolifere, realizzazione di impianti siderurgici, petrolchimici, centrali elettriche, cementifici, cartiere e ogni altro impianto industriale», ma anche «lavori ferroviari, idraulici, marittimi speciali quali impianti di sollevamento, potabilizzazione e depurazione delle acque e di trattamento di rifiuti». L’srl è stata costituita il 4 ottobre del 2022 davanti a un notaio di Massafra, in provincia di Taranto. Presenti Teresa Rizzo in qualità di amministratore unico e legale rappresentante della Alba Holding srl, con sede anch’essa a Massafra, e Onofrio Caponio in qualità di socio e amministratore unico della Sea Style Company spa, basata sempre a Massafra. Nasce così la Cantieri di Puglia con azionisti Sea Style Company al 60% del capitale e la Alba Holding al 40%. La Sea Style viene presentata come «start-up per il settore nautico» nata nel 2019 «incorporando personale dal gruppo Sicmi service di Massafra (TA), già operante nei settori metalmeccanico, carpenteria, meccanico, energetico e antincendio settori, con stabilimenti produttivi a Piombino (LI) e Massa-Avenza (MS), nonché le operazioni a Monfalcone (GO)» presso lo stabilimento di Fincantieri. E ancora: Sea Style Company ha un «fatturato annuo medio di 10 milioni» e costruisce yacht e megayacht «per conto dei maggiori marchi italiani, Azimut Benetti e Sanlorenzo, nonché con The Italian Sea Group, Baglietto e Tankoa». Cercando notizie della Sea Style in rete si apprende che a crearla è stato l’imprenditore pugliese Pasquale Di Napoli: ha iniziato con un’aziendina metalmeccanica, una delle tante che ruotavano intorno all’Ilva di Taranto, ma quando ha capito che la siderurgia entrava in periodo di tagli e difficoltà ha virato perché «il mare e gli yacht sono stati sempre la mia passione», racconta Di Napoli in un’intervista a Repubblica del 2018. Peraltro la stessa Ferretti, secondo fonti del settore, avrebbe collaborato con Di Napoli utilizzandolo come subfornitore. Dal bilancio 2021 della Sea Style si legge anche che, per diversificare il business, «ha costituito una società, detenendone il 40%, con la Cisa Spa, denominata Cermat srl» per la gestione di «circa 30.000 tonnellate di ceneri, provenienti di inceneritori pugliesi e nazionali». La Cisa di Massafra, attiva nel settore della gestione dei rifiuti, è guidata da Antonio Albanese. Si tratta di un imprenditore assai noto in Puglia dove viene definito il «re delle discariche» ed è anche coeditore della Gazzetta del Mezzogiorno. Albanese ha qualche precedente e accuse, tra cui gestione di rifiuti non autorizzata, danno ambientale. malversazione in danno dello Stato, falso in atto pubblico e abuso edilizio. A lui è riconducibile una fitta galassia di società e tra queste ci sarebbe proprio l’Alba Holding che con Sea Style ha costituito Cantieri di Puglia diventandone azionista. Nel 2023 ci eravamo chiesti chi avrebbe finanziato lo sviluppo del progetto Cantieri di Puglia su Taranto: la Alba Holding di Albanese? La regione guidata da Michele Emiliano? O qualche investitore straniero? Ancora non ci è chiaro. Sulla stampa locale si legge, però, che se Cantieri di Puglia adesso dovesse riposizionarsi, il progetto per l’ex Soico verrebbe ampliato. E si ricorda anche che nei giorni scorsi l’autorità portuale ha candidato al ministero dell’Ambiente lo yard tra le aree che possono trasformarsi in un hub per la costruzione e l’assemblaggio delle strutture dell’eolico offshore galleggiante. E per la vasca, che conterrà i fanghi del dragaggio del molo, è prevista la trasformazione in una banchina. Il dettaglio è importante perché il governatore Michele Emiliano starebbe cercando di coinvolgere investitori cinesi nel business della cantieristica navale sfruttando le pieghe del nuovo decreto energia varato dal governo a dicembre. L’obiettivo sarebbe quello di mettere le mani sull’ hub dell’eolico coinvolgendo anche la Msc di Gianluigi Aponte che il governatore pugliese avrebbe incontrato a Ginevra nel gennaio scorso.