2022-05-14
Allarme morti, ma si va verso il nuovo ricatto
Giorgio Palù (Imagoeconomica)
Silenzio sull’aumento dei decessi tra under 40. Anziché dare risposte, ministero ed «esperti» preparano il terreno per la prossima profilassi di massa, forse con vaccini aggiornati. Però gli esiti dei test di Pfizer, svolti su 1.420 volontari, arriveranno tra molti mesi.Due giorni, due titoloni, nessuna obiezione sensata. L’abbiamo scritto, lo ripetiamo: che da maggio a novembre 2021, tra gli under 40, ci siano stati quasi 500 morti in più del «normale», è un fatto. Che c’entrino i vaccini anti Covid è un’ipotesi, avanzata dal deputato leghista Claudio Borghi. Allarmato da due coincidenze: l’anomalia è iniziata dopo l’allargamento alla platea dei più giovani delle iniezioni e ha riguardato, per il 75%, gli uomini, più esposti agli effetti collaterali cardiaci dei farmaci a mRna. Il fatto più l’ipotesi costituiscono una notizia. Di quelle che di solito pubblicano i giornali. E che, invece, paiono non interessare a chi avrebbe la facoltà di indagare: almeno, ministero e Iss.Risposte, prima o poi, arriveranno dall’Istat: il database con le cause di morte degli italiani, per ora, è fermo a giugno 2020. Quando le informazioni saranno aggiornate, si potrebbero presentare due scenari. Ipotesi numero uno: si scoprirà che i 480 under 40 sono stati stroncati da fulmini, o sono incappati in tragici incidenti sul lavoro, o si sono ammalati di cancro e non sono stati curati, perché, durante la pandemia, il sistema sanitario italiano ha trascurato qualsiasi patologia, a parte il Covid. Ipotesi numero due: si accerterà che alcuni sono deceduti improvvisamente, per attacchi di cuore o trombosi. In questo caso, i dati Istat, anziché risolvere il mistero, lo infittirebbero: i poveretti erano vaccinati? E sarebbero morti lo stesso, senza vaccino? I collassi cardiaci potrebbero essere stati in qualche modo innescati dall’iniezione antivirus, visto che, come ci ha confermato ieri il cardiologo Alessandro Capucci, aritmie fatali, riconducibili alle miocarditi, possono verificarsi a mesi dalla puntura?Intanto, nel dubbio, sarebbe bene applicare quel criterio in virtù del quale Roberto Speranza ha sempre giustificato chiusure, divieti, mascherine: il principio di precauzione. Sospendere le vaccinazioni per chi ha meno di 40 anni è troppo? D’accordo. Andando incontro all’autunno, però, si garantisca un’autentica libertà di scelta. Il terreno che preparano, al contrario, sembra di nuovo costellato di trappole. Ha cominciato il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù: a ottobre, quarta dose per tutti, auspicabilmente, con un medicinale aggiornato. Stanno martellando, in questi giorni, Franco Locatelli, capo del Consiglio superiore di sanità e Gianni Rezza, direttore della Prevenzione al ministero della Salute: subito quarta inoculazione per anziani e fragili. Sappiamo come funziona: si parte dai nonni, si arriva ai nipoti. E mentre le virostar, da Fabrizio Pregliasco ad Antonella Viola, prospettano, prima ancora che esse siano sparite dalla circolazione, il ritorno delle mascherine obbligatorie, sorge una domanda: se l’obiettivo è indurci a porgere ancora il braccio, con la stagione fredda verrà riesumato anche il green pass? È un mantra della Verità: il certificato verde non è stato soppresso, è stato sospeso. La «validità tecnica» del codice a barre, come la chiamano in burocratese, è stata prorogata per tre anni. Siamo malfidati se temiamo che qualcuno, tra quattro, cinque o sei mesi, rispolveri il documento?Alla faccia delle scoperte sull’extra mortalità tra gli under 40: può essere che i preparati anti Covid non c’entrino nulla, ma andarci con i piedi di piombo sarebbe una buona idea. Anche perché la valutazione di rischi e benefici andrebbe costantemente riformulata alla luce delle circostanze. Tra le quali, il repentino calo di efficacia dei medicinali tarati sul virus di Wuhan. Un’impasse certificata dai report di Epicentro. E ciò ci porta all’aggiornamento dei vaccini.Palù, alla Stampa, ha riferito che i rimedi adattati «alle varianti e sottovarianti» saranno valutati dall’Ema a settembre. Secondo Marco Cavaleri, dirigente dell’Ema, i candidati più papabili al via libera sono i prodotti a mRna. Ma volete sapere come funziona il trial di Pfizer? La sperimentazione, ha comunicato l’azienda, coinvolgerà 1.420 volontari tra 18 e 55 anni: 615 che hanno già ricevuto due dosi tra tre e sei mesi fa; altri 600 che ne hanno ricevute tre e che si sottoporranno al booster, o con la versione vecchia del vaccino, o con quella modificata; e ulteriori 205 non vaccinati, per i quali saranno previsti tre shot. Conseguenza dei complessi incroci: i risultati dello studio arriveranno solo tra molti mesi. Quindi, senza avere in mano certezze, dovremmo offrire un farmaco a una platea di persone, tra 18 e 40 anni, per le quali il rapporto rischi-benefici del trattamento è quanto meno dubbio. Proporre sarà lecito. Imporre, no. Basta obblighi, basta ricatti. Evitiamo che, a dicembre, i no vax in regime di apartheid siano ragazzi sani, rei di un unico crimine: rifiutare la quarta puntura consecutiva, nel giro di un anno e mezzo.