2023-06-10
Alibi finiti a sinistra. L’utero in affitto all’Europarlamento
I rischi legati alla pratica saranno discussi durante la prossima plenaria a Strasburgo. E i dem dovranno prendere posizione.Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, il Partito democratico e i suoi cugini e alleati più o meno progressisti potrebbero interpretare l’attuale situazione come una ottima occasione per dimostrare, una volta tanto, un pizzico di coerenza. Purtroppo (soprattutto per loro) sospettiamo che non abbiano alcuna intenzione di sfruttare le possibilità offerte dal destino, preferendo rifugiarsi nella consueta e pelosa ipocrisia. Il quadro è il seguente. Nelle scorse settimane, Fratelli d’Italia e la maggioranza tutta sono riusciti a dare il via all’iter che dovrebbe condurre all’approvazione di una nuova legge che renderà l’utero in affitto reato universale. Teoricamente, sul tema tutti dovrebbero essere d’accordo: la maternità surrogata è già severamente vietata dalla legge, si tratta soltanto di trovare uno strumento che consenta di evitare che le attuali norme siano aggirate da chi va all’estero a comprarsi i figli per poi tornare in Italia senza conseguenze.Eppure, la sinistra tutta si è opposta, aggiungendo all’ottusità ideologica la malafede. Alcuni illustri editorialisti si sono apertamente schierati a favore della gestazione per altri, riaprendo senza vergogna un discorso che i tribunali di ogni livello dovrebbero aver già chiuso da tempo. Il tentativo deliberato è quello di spalancare la famigerata finestra di Overton, cioè rendere accettabile per l’opinione pubblica - tramite martellamento propagandistico - ciò che accettabile non è e non è mai stato. Un’altra parte del mondo progressista si è dimostrata più vigliacca (nel migliore dei casi) o più subdola (nel peggiore).Giorni fa circa 500 fra intellettuali, militanti, amministratori locali e parlamentari hanno sottoscritto una petizione per condannare duramente la surrogazione. In apparenza si è trattato di un bel gesto, in decisa controtendenza rispetto alla linea un po’ patetica di Elly Schlein, la quale si dichiara «personalmente» favorevole alla pratica ma politicamente non si esprime. Dunque bene hanno fatto coloro che si sono esposti con tanta decisione, dando voce ai malumori interni alla sinistra di fronte all’esondazione di pretese vendute come «nuovi diritti».Ma ecco il punto. Anche i firmatari della petizione si sono detti contrari alla proposta di legge sul reato universale. Lo hanno fatto nonostante alcuni dei gruppi femministi più importanti del mondo abbiano esplicitamente sostenuto il progetto di Fdi. Come hanno giustificato tale opposizione gli esponenti dem (comprese un paio di parlamentari)? Dicendo che servirebbe un intervento sovranazionale che vieti la Gpa ovunque nel globo. O, per lo meno, un intervento dell’Unione europea sulla questione.Ebbene, sapete chi si è premurato di chiamare in causa l’Europa? Di nuovo la destra. Giovedì il copresidente del gruppo Ecr, l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, ha ottenuto una bella vittoria. «Il dibattito principale della plenaria della prossima settimana a Strasburgo sarà sulla maternità surrogata nell’Ue e sui suoi rischi di sfruttamento e commercializzazione», ha annunciato. E ha aggiunto: «Siamo convinti che sia necessaria una discussione anche nel Parlamento europeo sulla maternità surrogata, oltre al dibattito che, grazie a Fdi, è in corso nel Parlamento italiano per rendere questa pratica reato universale».Finalmente, dunque, anche il Parlamento europeo dovrà confrontarsi sull’utero in affitto, e si tratta di un passo fondamentale per almeno due motivi. Per prima cosa, tutte le posizioni verranno chiaramente allo scoperto e si capirà se l’Ue intende rispettare i pronunciamenti Onu sulla surrogazione oppure se continuerà a spingerla più o meno surrettiziamente. Inoltre, questa discussione in plenaria può essere vista come il fondamento di una futura risoluzione (di condanna, si spera) che andrà costruita nei prossimi mesi. Insomma, se si è aperto uno spiraglio europeo lo si deve ancora una volta ai conservatori.A questo punto, gli alibi e le sceneggiate sono finite una volta per tutte. Se la sinistra voleva un intervento europeo, perché non si è mossa per chiederlo e perché non ha sostenuto Procaccini nella sua battaglia? E perché non propone una bella risoluzione che funga da reprimenda per chi intende acquistare bambini in giro per il Vecchio Continente? Che cosa sia accaduto, in realtà, è piuttosto chiaro. Quando Fdi ha deciso di investire nella legge che blocca la Gpa, a sinistra si sono trovati spiazzati. Sanno che molti esponenti dem e ancora più elettori sono contrari all’utero in affitto. Ma da una parte non possono esporsi per timore di perdere il sostegno dei gruppi arcobaleno, dall’altra non vogliono darla vinta alla destra appoggiandone una proposta. Per cavarsi dagli impicci qualcuno ha pensato bene di firmare la petizione «sinistrorsa» anti surrogata. Un bel modo di tirare la palla in tribuna dichiarando che la surrogazione è sbagliata però «serve altro». Peccato che, nel giro di qualche giorno, siano arrivate due batoste. Prima i gruppi femministi (di sinistra) che si schierano a favore della legge voluta dai meloniani. Poi gli stessi meloniani che portano il tema della Gpa al centro della discussione in Europa.A questo punto, il Pd non ha molti modi per uscirne. Può continuare ad agire come ha fatto finora, condannando solo in parte e solo a parole lo stesso orrore che, con i fatti, contribuisce a sdoganare. Oppure può compiere un gesto di enorme coraggio e sostenere la battaglia antisurrogata in Parlamento e in Europa o in almeno una delle due sedi. A ben vedere è una scelta facile, solo che per compierla servirebbe una dignità di cui troppi, a sinistra, sembrano purtroppo sprovvisti.