2025-08-16
Alberto Serrano in mostra al Museo Fortuny di Venezia
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Alberto Rodriguez Serrano. Sueños de Venecia , 2024
È la suggestiva Casa-Museo Fortuny di Venezia, che quest’anno celebra i suoi 50 anni, a ospitare (sino al 10 ottobre 2025) la prima mostra italiana dell’artista spagnolo contemporaneo Alberto Rodríguez Serrano. Innovativo, senza perdere di vista la tradizione pittorica classica, Serrano espone a Venezia una selezione delle sue opere più significative, frutto di uno studio attento della luce e dei materiali. E’ passato giusto mezzo secolo da quando Palazzo Pesaro Orfei, gioiello gotico incastonato nel sestriere di San Marco, da fabbrica e dimora dello spagnolo Mariano Fortuny y Madrazo e di sua moglie Henriette Nigrin ha aperto le porte al pubblico con il nome di Museo Fortuny. Un luogo davvero unico, direi magico, dove l’arte sposa l’architettura e il liberty si fonde con il sapore moresco di tappeti e arredi sontuosi. Visitandolo, impossibile non essere affascinati dai suoi ambienti ovattati e fuori dal tempo, da quello straordinario insieme di tessuti, rivestimenti, arazzi, tappeti, vetri, vasellame, maioliche, armi e armature, statue e mobili. Dal giardino d’inverno e dalla sala moda, dalla sala Wagner e dall’atelier, un piccolo ambiente angolare dalle pareti rosso pompeiano e tre finestre gotiche dove Mariano Fortuny ha raccolto una nutrita serie di suoi dipinti. Esempio magistrale di «imprenditoria che sposa l’arte», il Fortuny racconta la storia di una coppia che ha saputo trasformare la creatività in impresa, facendo della loro casa un organismo vivo, un luogo di sperimentazione e di dialogo tra le arti. Artista e uomo d’affari, definito il «Leonardo Da Vinci del Novecento» , Mariano ha arricchito i suoi celebri e preziosi tessuti di motivi copti, persiani, turchi, cretesi e minoici, di merletti e ricami antichi, di barocco e rococò, di neoclassicismo e Art Decò. E con lo stesso gusto ha arredato il suo palazzo, la sua casa (anche se il termine risulta un po’ limitativo…) che era anche la sua fabbrica, in un meraviglioso e armonico intreccio di lavoro e passioni. Oggi come allora, il Museo Fortuny ( che negli anni ’90 è diventato parte del circuito dei Musei Civici di Venezia) è un organismo vivo , aperto al nuovo e all’arte contemporanea, un dialogo interessante e continuo tra fabbrica e laboratorio, tra passato e presente. Ed è in quest’ottica che si colloca la prima mostra italiana dell’artista madrileno Alberto Rodríguez Serrano, le cui opere, frutto di uno studio attento dei materiali e della luce, creano un dialogo inedito con l’estetica di Mariano Fortuny .La MostraIn un percorso espositivo articolato in tre sezioni, la mostra (aperta sino al 5 ottobre 2025) presenta una selezione delle creazioni più significative degli ultimi anni e ruota attorno a tre temi particolarmente cari a Serrano: i tori, simbolo di forza («I tori - ha dichiarato l’artista - sono animali che hanno origine nella storia più profonda della terra spagnola, della mia terra»); i paesaggi, sia naturali sia legati direttamente a Venezia, di cui Serrano coglie tutto il fascino e il dinamico, complesso rapporto tra antico e moderno; l’aurum, dove l’immobilità dei soggetti si fonde con il bagliore di foglie d’oro, che regalano alle opere un’aura sublime, che le proietta in un mondo superiore, divino e onirico. L’uso dei pigmenti luminescenti conferisce ai lavori di Serrano una profondità emotiva e una complessità materica che supera di gran lunga qualsiasi altra opera simile vista fino a oggi ed è proprio la padronanza e l’originalità con cui l’artista usa questa tecnica, divenuta il suo tratto stilistico distintivo, a fare di lui una delle figure più interessanti del panorama artistico contemporaneo. Valore aggiunto della mostra veneziana speciali performance dell’artista, momenti in cui raffinati gioco giochi di luci e ombre animano le tele, offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale intensa e coinvolgente.Ad accompagnare l’esposizione un catalogo che approfondisce la poetica e le tecniche artistiche di Serrano, fornendo ai visitatori un ulteriore strumento per comprendere e apprezzare le sue opere, la sua creatività e il suo percorso artistico.
Chuck Schumer (Getty Images)