2018-12-19
Al bimbo sul bus la multa si può fare
A Modena un undicenne di ritorno da una corsa campestre presenta il biglietto da 1,30 euro invece che da 1,50. Sanzionato e fotosegnalato. Fosse stato straniero, avrebbero gridato al razzismo. Spesso sono le storie piccine a svelare l'anima di una nazione. Questa è una vicenda minuta, che i media hanno trattato come una curiosità da strapaese. Eppure dice molto di questa nostra stravagante patria. A Modena, un gruppo di ragazzini tra i 10 e gli 11 anni ha partecipato a una corsa campestre. Per l'occasione, hanno chiesto ai genitori di poter tornare a casa da soli in autobus. Poiché il tragitto era breve, le famiglie hanno acconsentito. A uno dei ragazzini la madre ha consegnato personalmente il biglietto, raccomandandogli di obliterarlo, cosa che il piccolo puntualmente ha fatto. Solo che il biglietto era sbagliato: valeva 1,30 euro invece degli 1,50 richiesti per quel percorso. Quando è salito il controllore, il bimbo non solo è stato multato (67 euro di sanzione), ma pure fotosegnalato, perché così impone il regolamento di Seta, l'azienda di trasporto pubblico locale. Secondo Seta, «l'acquisizione di immagini fotografiche degli utenti sanzionati che non presentino un documento di identità è stata attivata a settembre 2017 al solo scopo di contrastare il sempre più diffuso fenomeno dei furti di identità». Chiaro: poiché un sacco di gente viaggia a sbafo sui mezzi pubblici, bisogna ricorrere a misure estreme. E così un undicenne è tornato a casa in lacrime dal suo primo viaggio sul bus in solitaria. Qui sta il paradosso italiano. Nel nostro Paese, se un controllore del bus o del treno osa avvicinarsi a un immigrato - magari irregolare - per chiedergli il biglietto, rischia grosso. Le reazioni del passeggero potrebbero variare dagli insulti alle botte fino alla violenza più brutale (un dipendente delle ferrovie milanesi rischiò di perdere un braccio dopo un colpo di machete). Ricordate, poi, il caso della capotreno di Trenord dell'agosto scorso? La signora, evidentemente esasperata, se ne uscì con un infelice annuncio all'altoparlante: «I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. E agli zingari: scendete alla prossima fermata perché avete rotto i coglioni». Come prevedibile, si scatenarono polemiche infinite, come funghi spuntarono i commenti indignati sul razzismo diffuso a livello endemico. Però, se un bambino di 11 anni viene multato e fotosegnalato perché ha il biglietto sbagliato sul bus, al massimo si tratta la faccenda come una curiosità. L'azienda dei trasporti non sente nemmeno il dovere di scusarsi. Si limita a precisare che la famiglia può fare ricorso contro la sanzione, ovviamente previa presentazione di tutta la documentazione necessaria. Una cosa analoga, sempre a Modena, è accaduta a una ragazzina di 13 anni, salita sulla corriera, multata e fotografata anche se - dice lei - aveva i soldi per il biglietto in mano, semplicemente non aveva ancora fatto in tempo ad acquistarlo. Chissà che cosa sarebbe accaduto se la schedatura fosse disgraziatamente toccata a un immigrato, a un titolare di permesso umanitario appena uscito da un centro di accoglienza... Si sarebbe scatenato l'inferno, si sarebbero sfoderati i toni indignati utilizzati per la scuola di Lodi che «discrimina i più piccoli». Invece, per fortuna, multa e foto sono state riservate a un bimbo italiano, per di più nella democraticissima Modena, città guidata da un sindaco del Pd - Gian Carlo Muzzarelli - il quale negli anni si è sempre speso per sostenere i valori dell'accoglienza. Non per nulla, a Modena, sull'autobus gli immigrati - profughi ma anche richiedenti asilo - viaggiano sul bus a prezzi agevolati. In altre città, come noto, le corse sono addirittura gratuite. Questo perché bisogna «restare umani». Già: umani con tutti ma non con un bimbo di 11 anni.
Crollano le forniture di rame, mercato in deficit. Trump annuncia: l’India non comprerà più petrolio russo. Bruxelles mette i dazi sull’acciaio, Bruegel frena. Cina e India litigano per l’acqua del Tibet.
Elly Schlein (Imagoeconomica)