2024-11-23
L’Aifa snobba gli effetti avversi. E arrivano tagli ai risarcimenti
Orazio Schillaci (Imagoeconomica)
In quasi 800 pagine di rapporto sui farmaci, l’Agenzia non spende una parola sui danni che possono provocare. Intanto una legge per il Giubileo drena soldi al fondo per gli indennizzi delle vittime da vaccino.Non è stato un no vax ma Silvio Garattini, oncologo e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, a evidenziare una grave mancanza nell’operato dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. Commentando su Avvenire il Rapporto nazionale 2023 pubblicato «con notevole ritardo», il professore ha dichiarato: «È molto strano che in tutto il volume non esista alcun capitolo dedicato agli effetti collaterali o tossici dei farmaci, che dovrebbero venir raccolti e catalogati quando il nuovo farmaco entra in clinica». Stiamo parlando di un tomo di 784 pagine, non di quattro paginette dove, in ogni caso, non potevano mancare dati sugli eventi avversi segnalati. Sarebbe questo il nuovo corso dell’Aifa, chiusi i capitoli Nicola Magrini e Giorgio Palù, rispettivamente direttore generale e presidente dell’agenzia nazionale in epoca Speranza? E per fortuna che l’attuale ministro della Salute, Orazio Schillaci, lo scorso aprile aveva promesso l’istituzione di una commissione di studio per censire i casi di reazioni avverse ai vaccini anti Covid, in coordinamento con la commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia. «Fare chiarezza sarebbe utile. Sarebbe opportuno soprattutto per dare maggiore tranquillità a tutti. Ci lavoreremo», dichiarò il ministro al Giornale d’Italia.Che fine ha fatto quella proposta? Che dati pubblica l’Aifa? «L’obiettivo del Rapporto nazionale è certamente ambizioso in quanto cerca di bilanciare, laddove possibile, l’esigenza di una formazione tecnica sul monitoraggio dell’uso dei medicinali nella pratica clinica con quella di una informazione diretta al cittadino», si dichiara nella presentazione. L’autocelebrazione non ha limiti né pudori: «Nel contesto internazionale il Rapporto nazionale sull’uso dei farmaci in Italia rappresenta una delle rare esperienze di monitoraggio nazionale dell’uso dei medicinali». Basta scorrerlo e sembra di sfogliare un prontuario farmaceutico. Nulla più. Stiamo parlando di 1,9 miliardi di confezioni di medicinali, costati lo scorso anno 36,2 miliardi di euro ma che soprattutto sono finiti in corpo a milioni di italiani. «Il 68% degli utilizzatori di età pari o superiore ai 65 anni ha ricevuto prescrizioni di almeno 5 diverse sostanze nel corso dell’anno 2023 e circa uno su tre (28,5%) ha assunto almeno 10 principi attivi diversi», si legge nel rapporto. Lo scorso anno, il 48,6% della popolazione pediatrica italiana ovvero «4,4 milioni di bambini e adolescenti assistibili hanno ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica». Non erano caramelle, vogliamo sapere se hanno provocato disturbi o patologie. Altrimenti, che razza di relazione è così priva di trasparenza? Si afferma che «nel 2023 la categoria dei vaccini ha registrato una spesa pubblica complessiva pari a 712,2 milioni di euro […] la spesa per vaccini è più che raddoppiata dal 2014 al 2022, passando da 4,79 a 12,1 euro pro capite». Non sono contemplati gli anti Covid, nell’elenco, però sempre si tratta di vaccini con possibili eventi avversi che devono essere monitorati. Lo stesso Garattini sottolinea: «Somministriamo farmaci alle donne senza sapere se sono attivi, mentre sappiamo che le donne hanno almeno il 40% di effetti tossici in eccesso rispetto ai maschi». Abbiamo cercato qualche riferimento a riguardo nel rapporto, ma non c’è nulla. Insiste il professore, che pure ha un lungo trascorso in Aifa: «Tutte le informazioni vengono fornite dall’industria ai medici, che vengono “invitati” a congressi nazionali e internazionali [...] Manca completamente una informazione indipendente, e trovo vergognoso che non venga richiesta dagli Ordini dei medici». Motivo in più, per rendere indispensabile la pubblicazione dei problemi sorti dopo la somministrazione dei farmaci.Robert Giovanni Nisticò si sarà trovato il rapporto già quasi confezionato, quando lo scorso aprile è stato nominato presidente dell’Aifa, ma aveva tutto il tempo per far inserire le reazioni avverse al farmaco (Adverse Drug Reactions, Adr), presenti nella pur scarsa farmacovigilanza attiva. Intanto, mentre si nascondono i danni si tagliano i fondi ai danneggiati. Pochi giorni fa il Senato ha tolto 96.975 euro dallo stanziamento per l’anno in corso e 1.157.402 euro per quello del 2025, destinato a «soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie», o da trasfusioni infette, giustificando la riduzione in quanto necessaria a coprire le spese di tre dirigenti medici e 15 funzionari con il profilo di tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. Personale che sarà assunto a tempo determinato dal ministero della Salute «al fine di potenziare le attività di vigilanza, controllo igienico-sanitario e profilassi svolte presso i principali porti e aeroporti e di garantire un tempestivo adeguamento dei servizi alle esigenze sanitarie derivanti dall’ingresso sul territorio nazionale dei pellegrini che parteciperanno al Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025».È l’ultima beffa nei confronti dei danneggiati? «Il fondo vittime da vaccino è praticamente inutilizzato», spiega Claudio Borghi, senatore della Lega. «Sbagliato che siano così pochi i risarcimenti accolti, per via delle lungaggini imposte e sulle quali Schillaci deve intervenire, ma dal punto di vista contabile è un taglio come altri avvenuti in passato. Questo non significa che se arrivano altri casi, non ci siano i fondi per risarcirli: in ogni caso devono esserci per legge».Il provvedimento passa ora all’esame della Camera e speriamo che qualcuno insorga. Il messaggio rimane comunque pessimo. Tempi infiniti e molto incerti, per vedere riconosciuta una salute pesantemente compromessa, mentre si nasconde la farmacovigilanza ai cittadini.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.