2024-07-26
Aeroporto bloccato. I teppisti green hanno alzato il tiro: è ora di fermarli
Lo scalo di Francoforte è rimasto per 8 ore inagibile. La politica legittima Ultima Generazione. Sono in ballo le nostre libertà.Gli ultimi della nostra generazione si fanno chiamare Ultima Generazione. Li conosciamo tutti. Manifestano lungo le strade, le autostrade, bloccano il traffico. Imbrattano spesso in maniera irreversibile celebri monumenti delle città europee e si portano sempre appresso un nugolo di fotografi che non rendono loro onore. Gran parte delle foto li ritraggono con scritte contro le fonti fossili e volti da minus habens. Ieri Ultima Generazione ha alzato il tiro. Ha bloccato per ben 8 ore lo scalo di Francoforte. Per capirsi con qualche numero si tratta dell’aeroporto che è in cima alla classifica delle connessioni: ben 330 verso cinque continenti. In un mese fa quasi 40.000 tra decolli e atterraggi. Sposta una media di 240.000 passeggeri ogni giorno. Quindi ieri ne sono rimasti a terra circa 130.000. Ma ciò che più conta è che l’aeroporto tedesco è in cima alle classifiche del cargo. A maggio scorso ha spostato 171.000 tonnellate di merci. Tradotto ieri sono rimaste ferme 2.000 tonnellate di merci. Le stesse che gli utili idioti di Ultima Generazione comprano per imbrattare di vernice e scrivere i tanto amati cartelloni pubblicitari pro transizione green. Soprattutto fermare 2.000 tonnellate di merce significa ingolfare il traffico e quindi far aumentare le tanto temute emissioni di CO2. Oltre ai costi di spedizione. L’ennesima conferma della follia e dell’inutilità di tali manifestazioni. Certo, Ultima Generazione si nutre del disagio altrui. E si vantano di tali effetti collaterali spacciandoli come necessari per «sensibilizzare» la popolazione europei. Non sta a noi proseguire nell’attività che oggi chiamano fact checking, cioè smontare le teorie dei gruppi di potere che armano e finanziano tali movimenti. Ne abbiamo scritto allo sfinimento, come a essere sfiniti sono tutti coloro che salgano in macchina per andare al lavoro o prendono un aereo perché hanno un incontro d’affari o semplicemente perché hanno deciso di godersi una vacanza. Il tema è un altro. Ed è la tutela della libertà personale, della proprietà privata e dei beni collettivi. Ieri, appena il pugno di manifestanti che si è piazzato lungo i nodi dello scalo e le piste di atterraggio è stato sgomberato è scattato l’arresto per 8 persone. Il minimo. La questione è però politica e non giudiziaria. Al di là dei sostenitori del modello Soros di ultima generazione ciò che andrebbe accantonato una volta per tutte è il sistema di legittimazione che arriva dalla politica. Dai partiti, da Bruxelles e dai sindaci di numerose città. Mentre i cugini tedeschi si incollavano all’asfalto di Francoforte, quelli italiani venivano ricevuti a Palazzo Vecchio. Tre rappresentanti dei verdi di Ultima Generazione hanno incontrato tre consiglieri comunali, tra cui il capogruppo del Pd, per parlare di case occupate. «L’obiettivo principale dell’incontro è stato chiedere ai consiglieri di prendere una posizione netta sugli sgomberi di diverse abitazioni e spazi sociali creati dal basso», si legge nella nota diffusa ieri mattina. «Insieme ai rappresentanti di alcuni di questi posti, abbiamo chiesto se fosse legittimo sgomberare spazi di vita e socialità quando c’è una emergenza abitativa a Firenze? I consiglieri si sono riservati di notificarci, entro settembre, se presenteranno la nostra richiesta in sede di consiglio comunale». Difficile per noi capire la necessità di prendersi più di un mese di tempo per fornire una risposta, quando questa è molto semplice e sintetizzabili in una sillaba. Sì. Sì, certo che è legittimo sgomberare. Anzi è obbligo di legge farlo. Così si capisce perfettamente il nesso che c’è tra gli attivisti che sostengono la transizione modello Frans Timmermans, le tendine che manifestano contro il caro affitti, lo schema delle occupazioni abusive eletto a programma elettorale da Avs e da Ilaria Salis. Si tratta di destrutturare la nostra società e i pilastri della vecchia cultura europea che ha consentito alla borghesia di divenire tale. Di nuovo, serve una battaglia per tutelare la proprietà privata e la nostra libertà di movimento. Non basta arrestare un gruppetto di Ultima Generazione. Nemmeno basterebbe bandirli dalle nostre città. È tutta gente sacrificabile da parte di chi li muove. Ci vuole un rigurgito di coscienza e di forza per tornare ai valori che hanno reso il Vecchio Continente stabile e ricco. E infine basta con la litania comunista del bene comune e collettivo in nome del quale si giustifica qualunque cosa. Si giustifica l’assalto ai monumenti, lo stop della infrastrutture di mobilità. L’occupazione abusiva di una casa o di qualunque bene. Non esiste il bene collettivo ma solo la tutela del bene individuale nella pluralità delle voci che compongono la società. A forza di voler tutelare i diritti civili si calpestano i diritti sociali. E se non sterza ora la politica, potrebbe accadere qualcosa di brutto. Cioè che i singoli individui e quindi cittadini un giorno si svegliano dal letargo e si tutelano da soli. E ciò sarebbe sbagliato. Non è questo che intendiamo per un Paese e un Continente evoluto e civile.
Roberto Cingolani, ad e direttore generale di Leonardo (Imagoeconomica)
Ecco #DimmiLaVerità del 20 novembre 2025. Con la nostra Flaminia Camilletti riflettiamo sul fatto che Francesco Saverio Garofani dovrebbe dimettersi dopo lo scandalo del Quirinale.
Il caso Garofani non si sgonfia, anzi esplode. Belpietro ricostruisce come la notizia sia stata verificata e confermata dallo stesso consigliere del Quirinale, mentre parte della stampa tenta di minimizzare e attaccare chi l’ha pubblicata. Padellaro, da sinistra, lo riconosce: è una notizia vera e grave. E allora la domanda resta una: com’è possibile che un uomo così vicino al Colle parli apertamente di scossoni politici e listoni anti-Meloni?
La sede olandese di Nexperia (Getty Images)