2023-01-01
L'Aeronautica militare compie 100 anni
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Il 2023 festeggerà il primo secolo di vita dell'Aeronautica Militare. Ecco un breve viaggio tra gli italiani che hanno fatto grande l'aviazione mondiale. E che meriterebbero di essere ricordati al cinema e in televisione.Il prossimo 28 marzo la nostra Aeronautica Militare, nata Regia Aeronautica, compirà cento anni. Sono molte le iniziative in programma per celebrare l'importante anniversario: mostre, convegni, esibizioni fino a una fiction sulla vita dell'asso Francesco Baracca e intitolata I cacciatori del cielo. Sarà certamente una stagione molto intensa anche per la Pattuglia acrobatica nazionale, le Frecce Tricolori, che nel 2022 sono state ammirate da quasi dieci milioni di persone tra Italia ed Europa. Ma se gli italiani amano le Frecce, è altrettanto vero che conoscono poco l'enorme contributo che i nostri aviatori e ingegneri hanno dato allo sviluppo dell'aviazione nel mondo. Probabilmente perché per riuscirci, molti di loro dovettero uscire dai confini nazionali. Eccone alcuni, senza velleità di ricostruzione storica, ma di proporre un breve viaggio alla scoperta, anzi, ri-scoperta, di quanto l'Italia abbia dato per l'aviazione mondiale. Siamo celebri nel mondo per il design, ma quanti sanno che nel 1960 il premio Compasso d'Oro venne dato a un piccolo aeroplano, il Falco disegnato dall'ingegnere milanese Stelio Frati, figlio del musicista autore di Piemontesina bella?Per esempio, il motore dell'aeroplano con il quale Luis Bleriot riuscì ad attraversare per primo in volo il canale della Manica, nel 1909, vincendo mille sterline, era stato costruito appositamente dal primo campione del mondo di motociclismo, l'italiano Alessandro Ambrogio Anzani (1877–1956). E che tra i suoi clienti, nel 1927, a scegliere il motore per il primo aeroplano della sua neonata azienda, il Model AA, fu un certo Clyde Vernon Cessna (oggi Textron-Cessna). L'invenzione del motore «stellare» di Anzani permetterà agli Usa di sviluppare motori tanto potenti e affidabili da contribuire alla vittoria nelle due guerre mondiali, in aziende come Continenal, Jacobs, Wright e Pratt&Whitney, oggi produttore dei più moderni turbofan per aeromobili commerciali.Un abruzzese trasferitosi negli Usa, Ottorino Pomilio, acquistò dall'ingegnere Corradino D'Ascanio il brevetto n. 32.500 per il clinometro universale automatico per aeroplani, strumento necessario per conoscere l’angolo di beccheggio e di rollio di un aereo, dando la scintilla che portò gli Stati Uniti a essere la patria dell'avionica, ovvero della strumentazione aeronautica. I prototipi degli aeroplani Pomilio-PD e il Pomilio-PE, dimostrati in volo innanzi ai capi militari americani, furono apprezzati al punto che i due furono invitati ad aprire un'azienda a Indianapolis.Il Pomilio-PE stabilì il record di velocità americano a 210 km/h su un percorso di 480 km.Durarono un decennio le ricadute industriali del discusso raid Roma-Tokyo compiuto da Arturo Ferrarin e Guido Masiero con i motoristi Gino Cappannini e Roberto Maretto, nel 1920, impresa voluta da Gabriele D'Annunzio e dal poeta giapponese Harukichi Shimoi, che diede il via all'epoca delle grandi trasvolate, fino alla crociera del Decennale di Italo Balbo, accolto da eroe negli Stati Uniti, nel corso del volo Orbetello-Chicago-New York-Roma, passando da quelle di Francesco De Pinedo e del suo motorista Ernesto Campanelli, che volarono per 55.000 chilometri da Sesto Calende a Melbourne, quindi fino a Tokyo per poi tornare a Roma. E due anni dopo, De Pinedo con Carlo Del Prete e Vitale Zacchetti volano per altri 46.700 chilometri sulla rotta Elmas-Porto Naval-Rio De Janeiro-Buenos Aires-Asunciòn-New York-Terranova-Lisbona-Roma, sperimentando metodi di navigazione che faranno scuola fino al dopoguerra.Ancora più celebre è il contributo italiano al settore dei dirigibili (da Forlanini alle imprese di Nobile), e degli idrovolanti, con il record di velocità di Francesco Agello realizzato sul percorso da Manerba a Moniga del Garda il 27 ottobre 1934 a bordo dello Mc-72, con una media di 709.444 Km/h. Si ricorda a fatica che fu il pioniere dell'aviazione e del paracadutismo Alessandro Guidoni a creare il primo aerosilurante al mondo, personaggio al quale Mussolini intitolò l'omonima città, Guidonia. Nel 1939 l'Italia possedeva 33 degli 84 record e primati mondiali aeronautici riconosciuti dalla federazione aeronautica internazionale. E più tardi, con l'operazione Paperclip, che portò scienziati europei negli Usa, tra loro ci fu Antonio Ferri, ex capo della Direzione superiore studi ed esperienze con sede proprio a Guidonia, il quale il 1937 e il 1940 aveva capito che per fare un motore ipersonico – proprio quelli dei missili che oggi Usa, Cina, Russia e Corea del Nord stanno sviluppando, non servivano compressori meccanici, sarebbe bastata una particolare aerodinamica della presa d'aria. Ferri nel 1949 dirigerà la divisione di gasdinamica del Langley Research Center di Hampton, centro di ricerca dell'ipersonica, ma nel frattempo c'è qualcosa di lui nel primo volo oltre il muro del suono del Bell X-1 del 1947 e nelle ricerche attuali per ridurre l'intensità dei boom sonici.Tra gli esuli anche Roberto Oros di Bartini, che scappò dal fascismo in Unione Sovietica dove diede un grande contributo agli studi aerodinamici. Alla sua morte, i grandi nomi dell'aviazione dell'Urss, come Tupolev, Yakovlev e Ilyushin lo ringraziarono pubblicamente anche per aver risolto alcuni problemi dello Sputnik. Dunque che il fascismo abbia saccheggiato l'aviazione per sfruttarne la modernità è cosa nota, ma nulla toglie al contributo dato dall'intuito, dall'inventiva e dalla capacità degli italiani che hanno dedicato la loro vita a queste imprese, prima e dopo il ventennio. E che continuano a farlo anche oggi. Ecco, allora, che una sola fiction su Baracca, meglio che niente, è ancora troppo poco. Servirebbe un'intera serie televisiva.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 12 settembre con Carlo Cambi
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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Chi ha inventato il sistema di posizionamento globale GPS? D’accordo la Difesa Usa, ma quanto a persone, chi è stato il genio inventore?