2024-11-22
«Adorazione», la nuova serie adolescenziale targata Netflix
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Adorazione, adattamento del romanzo omonimo che Alice Urciuolo (già sceneggiatrice di Skam Italia e di Prisma) ha scritto nel 2020, è descritto così, come un prodotto young adult, indirizzato a quello stesso segmento di pubblico che un tempo ha guardato e apprezzato Pretty Little Liars.A una prima lettura, la sinossi sembrerebbe ricalcare, almeno in parte, quella di Pretty Little Liars: il suo micromondo, il gruppo di adolescenti, la scomparsa dell'ape regina e la ricerca affannosa di qualcosa o qualcuno che possa spiegarla. Nel mezzo, le dinamiche del branco e i legami, spesso perversi, che legano ciascun ragazzo alla coetanea mancante.Adorazione, adattamento del romanzo omonimo che Alice Urciuolo (già sceneggiatrice di Skam Italia e di Prisma) ha scritto nel 2020, è descritto così, come un prodotto young adult, indirizzato a quello stesso segmento di pubblico che un tempo ha guardato e apprezzato Pretty Little Liars. Solo che non c'è la periferia americana a far da sfondo alle vicende umane dei ragazzi, non ci sono i quartieri disegnati con precisione geometriche, le villette tutte uguali. Ci sono le dune di Sabaudia, il caldo afoso della costa laziale, l'alba di una nuova estate. E c'è Elena, sedicenne di belle speranze, la testa piena di sogni e, nel cuore, la voglia matta di lasciare l'Agropontino. Quella terra, quella provincia che, invece, non lascerà mai. Non, quanto meno, come avrebbe voluto.Elena è la vita stroncata al suo apice, la giovinezza costretta a rimanere tale. Elena è il suono pieno dell'assenza, la ragazza che nell'incipit scompare. Mancano, però, le parole per dare voce e forma a quel che le è successo.In Adorazione, su Netflix da mercoledì 20 novembre, gli adulti non dicono nulla. Accennano, concetti vaghi riferiti a qualcosa di «brutto». Nessuno ha il coraggio di parlare apertamente di quel che è accaduto e, nel farlo, riaprire all'orrore. Sono i ragazzi, i figli, paradossalmente, ad avere più voglia di capire e metabolizzare. Lo fanno come possono, ciascuno dotato di strumenti posticci, figli di un'esperienza solo parziale. Ognuno di loro ha conosciuto e amato Elena, ognuno di loro le è stato legato. E, come già in Pretty Little Liars, ognuno di loro è parso giocare nella sua scomparsa un ruolo, più e meno determinante. Adorazione, che Netflix ha presentato in anteprima ad Alice nella città, durante il Festival del Cinema di Roma, è, dunque, l'intrecciarsi continuo di passato e presente, di congetture e pensieri che tornano indietro per cercare, nel loro affannarsi, di portare a galla la verità. Ma non è solo questo. Il giallo è, nell'economia del racconto, una parte del tutto. Il resto sta nell'adolescenza, nel tentativo di ricostruire le fatiche dei giovani, il loro bisogno di costruire un'identità che sia propria. La Urciuolo, classe 1994, lo ha fatto cercando di guardare (anche e soprattutto) agli strumenti di emancipazione di cui i giovani d'oggi dispongono, alla sfera sentimentale, al sesso vissuto come viatico di libertà e autoaffermazione.
Julio Velasco e Alessia Orro (Ansa)
Rod Dreher (Getty Images)