2025-05-29
Adesso l’Ue ha valori non negoziabili: i pride
Dopo averlo combattuto per anni, i paladini dell’euroburocrazia rispolverano un concetto caro a Benedetto XVI. Peccato che a decidere quali siano i presunti pilastri culturali dell’Occidente sia un’élite. Che pensa di poter bacchettare governi eletti.A introdurre il concetto di valori non negoziabili fu, nel 2002, Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Spiegò che «non è compito della Chiesa formulare soluzioni concrete - e meno ancora soluzioni uniche - per questioni temporali che Dio ha lasciato al libero e responsabile giudizio di ciascuno». Insomma i cristiani erano tenuti ad «ammettere la legittima molteplicità e diversità delle opzioni temporali». Ma, allo stesso tempo, erano tenuti pure «a dissentire da una concezione del pluralismo in chiave di relativismo morale, nociva per la stessa vita democratica, la quale ha bisogno di fondamenti veri e solidi, vale a dire, di principi etici che per la loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale non sono negoziabili». Riguardo alla tutela della vita e ad altre questioni che furono poi sbrigativamente liquidate come «temi etici», i cristiani non devono negoziare ma difendere la posizione. Non poteva stupire che contro questa postura di resistenza e di determinazione si sollevasse una ondata feroce di rigetto da parte delle forze liberali e progressiste. L’idea stessa che esistessero valori non negoziabili è stata rifiutata, poiché - si diceva in sintesi - tutto in democrazia deve essere discutibile, la modernità è nemica delle idee granitiche e tende a sgretolare le grandi narrazioni. Proprio in nome del relativismo e di un malinteso pluralismo all’inizio degli anni Duemila le forze di sinistra hanno condotto una strenua opposizione all’inserimento nella Costituzione europea di riferimenti alle radici cristiane, tema su cui ebbe a esprimersi Giovanni Paolo II, dicendo che «Non si tagliano le radici dalle quali si è nati». Anche in ragione dei disaccordi su questa faccenda, la Costituzione europea è rimasta incompiuta. Oggi, tuttavia, scopriamo che dei valori non negoziabili esistono, e che a quanto pare esiste anche un perimetro valoriale «occidentale» che non si può violare. Lo ha spiegato ieri sulla Stampa Flavia Perina, commentando con notevole disappunto la battaglia che l’Ungheria di Orbán sta combattendo contro l’ideologia arcobaleno. Spiega la Perina che «i valori e i diritti di libertà riconosciuti dall’Unione non sono un menu à la carte, in cui si può scegliere quale rispettare e quale lasciare da parte». E aggiunge che, a maggior ragione nell’era di Donald Trump, «il dovere di prendere posizione è diventato più urgente ed essenziale, così come la definizione dei contorni valoriali di ciò che chiamiamo Occidente. È Occidente un mondo dove gli studenti stranieri possono essere espulsi da un’università solo perché stranieri? È Occidente un mondo dove si possono effettuare deportazioni in massa senza processi individuali, solo in base alla nazionalità e a qualche tatuaggio? È Occidente un mondo dove una innocua manifestazione come il Pride è giudicata un rischio per i bambini ed è perseguita come se si trattasse di incitazione a delinquere? Queste sono le domande alle quali la maggioranza dell’Europa risponde no, riconoscendo al loro interno il tratto di culture autoritarie che ha sempre combattuto». L’illustre editorialista conclude affermando che «la libertà di espressione, il diritto di riunione pacifica, il diritto alla privacy sono valori non negoziabili per chi sceglie di stare in Europa, e così come abbiamo storicamente denunciato gli abusi delle autocrazie e l’oppressione dei regimi comunisti ora abbiamo il dovere di prendere posizione anche su questo. Il ragionamento non farebbe una piega, e sarebbe coerente con una comunità che ha a lungo denunciato la propria emarginazione e dunque dovrebbe riconoscere quella di altri esclusi, altri figli di un dio minore».In realtà, questo ragionamento di pieghe ne ha molte. È piuttosto ovvio che si possa dissentire, anche molto duramente, dalle norme ungheresi per la protezione dei minori che vietano la diffusione di alcuni contenuti Lgbt. Siamo tutti liberi di ritenere che vietare questa o quella manifestazione sia sbagliato. Il punto, però, è: quali sono questi presunti valori non negoziabili dell’Europa e dell’Occidente? Chi li stabilisce? In passato, come dicevamo, furono duramente contestati i cristiani che parlavano di non negoziabilità, dunque non si capisce perché altri possano oggi rivendicare l’esistenza di questioni morali non discutibili. Si è deciso che non è possibile accettare valori che siano legittimati dall’alto, cioè da una autorità superiore (nello specifico religiosa). E si è detto che sovrani sono i popoli: a loro spetta decidere sui valori, e non alla Chiesa o a un sovrano. Ebbene, il popolo ungherese ha deciso di tracciare il proprio perimetro valoriale, e non si comprende perché non possa essere libero di farlo. Perché questo cozza con i valori europei? Beh, allora torniamo daccapo: quali sono questi valori? Chi li ha stabiliti? Non è negoziabile il diritto alla privacy e non si possono riprendere le persone in piazza? Bene, ma allora perché sono stati obbligati a un trattamento sanitario milioni di europei? La libera espressione non è negoziabile? Bene, e allora perché sono stati censurati come razzisti, intolleranti o putiniani altri europei colpevoli solo di dire ciò che pensavano? La pace è un valore negoziabile? No? E allora perché numerosi leader e la stessa Commissione Ue spingono per la guerra? E ancora: la gestazione per altri richiesta dai movimenti arcobaleno è conforme ai valori europei? Secondo la maggioranza delle nazioni non lo è, eppure questi movimenti continuano non solo a chiederla (loro diritto) ma anche a praticarla. Significa che a qualcuno sono concessi privilegi speciali? Qualcosa non torna. Non è possibile che si neghi l’esistenza di valori non negoziabili in nome del diritto dei popoli a scegliere liberamente e poi si puniscano questi popoli quando, appunto, scelgono liberamente. La sensazione - sgradevole - è che dei valori non discutibili esistano, e siano stati decisi da una minoranza senza consultare nessuno, e dunque imposti. Pur di non dare soddisfazione ai conservatori si è bloccato l’iter della Costituzione europea. Oggi, per dare soddisfazione ad altri, si ragiona come se questa Costituzione esistesse ed elencasse valori che, di volta in volta, vengono stabiliti da una élite secondo il proprio interesse. Insomma: i valori non sono negoziabili solo se li decidono loro.
Roberto Burioni ospite a «Che tempo che fa» (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 27 ottobre 2025. Ospite Marco Pellegrini del M5s. L'argomento del giorno è: "La follia europea di ostacolare la pace tra Russia e Ucraina"