
Ansa
Giggino se ne va: da ieri non è più il capo politico del movimento 5 stelle. Resta ministro degli Esteri, ma senza avere la responsabilità di dettare la linea al movimento. Da numero uno Luigi Di Maio si auto retrocede a numero zero, ministro fra i ministri, senza più il potere di decidere e di espellere chi non si è messo in riga. Per i grillini è un cambiamento di non poco conto, anche se a dire il vero non si tratta di una sorpresa, ma di una decisione annunciata. Il passo indietro infatti è arrivato un attimo prima che qualcuno facesse un passo avanti per levargli da sotto il sedere la poltrona.