2024-06-11
«Abbott Elementary» torna su Disney+ con la terza stagione
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«Abbott Elementary» (Disney+)
La serie statunitense, la cui terza stagione debutterà su Disney+ mercoledì 12 giugno, racconta con leggerezza, senza alcuna forma di autocommiserazione o retorica, lo stato di salute in cui versano certe scuole.Abbott Elementary ha lo stesso spirito che, anni fa, è stato di Unoccupato. Vorrebbe riprendere una parte del reale, farlo con ironia, perché la narrazione sia accattivante e con ciò digeribile. Di più, bella. Vorrebbe colpire, e ce la fa. La serie statunitense, la cui terza stagione debutterà su Disney+ mercoledì 12 giugno, racconta con leggerezza, senza alcuna forma di autocommiserazione o retorica (viva Dio), lo stato di salute in cui versano certe scuole. Non gli istituti sontuosi del centro città, i collegi privati, destinati – con le loro belle divise – ad un pubblico di privilegiati. Le scuole vere, quelle di periferia, i cui studenti sembrano destinati ad una vita di serie B. Sono le scuole pubbliche, dove «pubblico», all'interno del sistema americano, non ha l'accezione che potrebbe avere altrove.Abbott Elementary è ambientato a Philadelphia, fra le mura sgangherate di una scuola come tante. Dentro, ragazzini e insegnanti, ciascuno con i propri fardelli. Cinismo vorrebbe che fra quei corridoi accadessero le cose che l'esperienza ci ha insegnato ad aspettarci. Gli studenti dovrebbero aver rinunciato ad ogni possibilità di riscatto, lasciandosi andare senza scopo né meta alla mollezza della quotidianità. Gli insegnanti non dovrebbero avere alcuna voglia di provare a trasmettere loro un po' di voglia, un po' di passione: quel po' di entusiasmo necessario a persuadersi di avere forza e intelligenza. Tutto dovrebbe svolgersi secondo cliché, stereotipo. Ma Quinta Brunson , autrice dello spettacolo, ha deciso di sovvertire quel che poteva. Così, i professori – per quanto destinatari di stipendi miseri – si sono trasformati in eroi della buona volontà: anime candide, decise ad onorare la propria professione e dare ai propri ragazzi la voglia di cambiare il corso delle cose. Il tutto, senza mai piangere miseria.La forza di Abbott Elementary , costruito a mezza via tra la sit-com e il mockumentary (il falso documentario), sta nell'ironia. Nelle risate che inducono, nella leggerezza che porta, una leggerezza che non toglie niente, nemmeno un briciolo di potenza, alla profondità degli argomenti toccati. Anzi. Quinta Brunson ha capito che la comicità, se ben indirizzata, può essere la chiave per avere accesso ad un pubblico, ad un'accoglienza che il genere documentario, da solo, non riuscirebbe ad ottenere. Abbott Elementary , le cui stagioni si succedono con uno stesso successo e una stessa qualità, è divertente. Ed è la sua capacità di intrattenere a renderla efficace, ad indurre chi voglia lasciarsi trasportare a riflettere sul mondo circostante, sulle dinamiche che lo governano. Da vedere (come si desidera, con il disimpegno di una sit-com o la ricettività mentale di un mockumentary).