2018-05-22
In Inghilterra arriva la diagnosi virtuale: se non mostri il ferito l’ambulanza non esce
Il 999, equivalente britannico del nostro 112, valuterà la gravità dei pazienti con un'app che sfrutta la fotocamera dei cellulari. L'utente non dovrà scaricare nulla e non serviranno specifiche competenze ma restano i dubbi: e se non c'è campo o se il telefono è troppo vecchio?Quando si parla degli smartphone si dice sempre che sono dannosi per la salute, ma presto la Gran Bretagna potrebbe dimostrare il contrario e convincere tutti che avere un cellulare serve a salvarsi la pelle. A sostenerlo sono i responsabili del servizio sanitario nazionale che hanno appena lanciato un nuovo sistema tecnologico per intervenire più rapidamente nella diagnosi di un paziente. Oggi, quando si chiama il 999, il corrispondente del 112, si forniscono le ragioni della richiesta di emergenza e l'indirizzo, ma presto i medici chiederanno di «vedere» il paziente prima di decidere se mandare un'ambulanza, degli infermieri, il centro di rianimazione o l'elicottero. La diagnosi sarà compiuta in modo virtuale, chiedendo a chi si trova accanto al paziente di mostrarlo attraverso il video del telefonino. Potrebbe bastare inquadrarlo, ma per ottenere risultati migliori e per poter agire anche quando il paziente è solo o incosciente, gli esperti di emergenza hanno messo a punto un software speciale. Quando si chiama il 999 con uno smartphone, al telefono viene mandato un messaggio con un link. Aprendolo si invia la localizzazione precisa al 999 ma si garantisce anche accesso alla videocamera del telefono, in modo da cominciare un video del paziente e del luogo dell'emergenza. Chi ha chiamato gli specialisti non deve scaricare app o provvedere ad attività informatiche particolari, ma solo tenere il telefono vicino alla persona sofferente. Attraverso le immagini i medici a distanza riescono a capire cosa è accaduto, quante persone sono coinvolte, che tipo di assistenza è necessaria, con quale rapidità. Presto, poi, verrà messo in uso un programma attraverso il quale, con la semplice inquadratura del viso del paziente sofferente, si potranno calcolare le sue pulsazioni.Come ha dimostrato la sperimentazione avviata nei mesi scorsi dal servizio di elisoccorso di Kent, Surrey e Sussex e da quello della Great North Air Ambulance, i risultati sono positivi. I responsabili di di GoodSam, un'app che allerta medici e infermieri fuori servizio che vivono nella zona dell'emergenza e che ha provato questa nuova procedura, sono convinti che nei casi di emergenza il tempismo sia fondamentale per evitare aggravamenti e che le nuove tecnologie abbiano un ruolo cruciale. Spesso, infatti, le informazioni fornite a voce da chi sta assistendo al malore o all'incidente non sono abbastanza precise, perché si tratta di persone non esperte in campo medico, spaventate o preoccupate. Così capita di non rendersi conto dell'urgenza o, al contrario, di mandare soccorsi specializzati in una situazione dove basterebbe semplicemente un infermiere, con uno spreco di risorse e di fondi. A parole, certo, l'idea sembra interessante, ma ci sono alcuni dubbi che davvero sorgono spontanei. Anzitutto si presume che la connessione sia sempre ideale, il che in molte parti del Paese non accade. Ancora, è necessario che i telefoni a disposizione del paziente o di chi gli sta vicino siano recenti e ben funzionanti, ma per tanti millennials con l'apparecchio di ultima generazione esistono anche tante persone che si accontentano di un cellulare datato. Quindi, cosa rischia di succedere se i telefonini dei presenti sono un po' vecchi, il segnale è debole e le immagini risultano sfocate e poco accessibili? E poi, basta davvero la vista per fare una diagnosi? Infine, conoscendo le difficoltà economiche del servizio sanitario nazionale Nhs e la tendenza al risparmio dei britannici, viene il dubbio che si tratti di un altro escamotage per evitare esborsi. Perché con la videochiamata l'ambulanza non parte subito, ma viene inviata dopo una prima indagine per essere certi che sia necessaria. Con buona pace dei minuti che passano e del tempismo. Che per stessa ammissione degli esperti del 999, in certe circostanze, è fondamentale.
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