2020-04-18
Zingaretti sbugiardato sulle mascherine
La Regione Lazio, contestata per l'affidamento diretto da 35 milioni a una piccola società per la fornitura di dispositivi, si era difesa: «Sono distributori della 3M». La multinazionale: «Mai conosciuti». E alla candidata con l'assessore del segretario Pd altri 4 milioni.L'affare delle mascherine acquistate dalla Regione Lazio s'ingrossa. La giunta del governatore Nicola Zingaretti ha sfornato in queste settimane decine di determine (le opposizioni ne hanno contate 22, ma ce ne sarebbero altre) per rifornire i laziali di mascherine, respiratori, camici e altre attrezzature anti virus per una spesa di circa 100 milioni di euro. Ma si sa, la fretta è cattiva consigliera, e così dei 27 milioni di mascherine ordinate (12,87 di Ffp2, 7,1 di Ffp3 e 7,3 di chirurgiche) ne sarebbe arrivata solo una parte, nonostante alcune ditte fornitrici avessero già ottenuto una proroga dei tempi di consegna. Il 15 aprile Zingaretti si è difeso, annunciando la consegna di 9.662.000 dispositivi. Se si indaga sulle principali aziende cui la giunta laziale ha anticipato sull'unghia circa la metà dei 67 milioni destinati alle mascherine non mancano le sorprese.Le prime riguardano la Eco tech srl di Roma, che ha ottenuto l'incarico di fornire alla Regione 4 milioni di mascherine Ffp3 (al prezzo di 3,9 euro cadauna, Iva esclusa), 3,5 milioni di Ffp2 (3,6 euro, Iva esclusa) e 2 milioni di chirurgiche (a 0,58 euro, sempre Iva esclusa), per un totale di 9,5 milioni, per un importo complessivo di 35.819.200 euro (con anticipi del 50%). L'affidamento è arrivato attraverso tre diverse determine datate 16 e 20 marzo. La ditta sino al 27 aveva come oggetto sociale «la produzione e il commercio all'ingrosso e al minuto di materiale elettrico vario, articoli per l'illuminazione», a cui 20 giorni fa è stata aggiunta «la vendita all'ingrosso e al dettaglio di attrezzature medicali e di diagnostica in generale […] nonché di Dpi». La Eco tech ha come socie di maggioranza, attraverso la loro Propter hominem, due psicologhe, Anna Perna, originaria di Capua, ma residente a Santa Marinella (Roma), e Federica Marzia Pellegrino, milanese con domicilio a Miami. La ditta nasce nel 2014 a Belluno e nel 2017 le due titolari cedono il 49% delle quote a un cittadino cinese, tal Pan Hongyi. L'uomo, cinquantenne, risiede a Ningbo e in Italia non risulta avere altre partecipazioni. La società nel 2018 ha fatturato poco più di 1 milione con un risultato operativo negativo per 65.000 euro e un risultato netto positivo per quasi 100.000, grazie a ricavi straordinari. La gestione è in perdita, ma il bilancio chiude in utile grazie a poste una tantum. Zingaretti & C. hanno messo in mano alla Eco tech un affare 35 volte superiore all'ultimo fatturato depositato.Nonostante la prova di fiducia, a causa dei ritardi nelle consegne la Protezione civile il 2 aprile ha revocato due dei tre affidamenti, quelli per le mascherine Ffp3 e Ffp2, per confermarli il 10 aprile. Per i ritardi, la settimana scorsa, sono scoppiate polemiche e in molti hanno evidenziato come la società non sembri adeguata a una commessa di quelle dimensioni. I titolari hanno replicato di appoggiarsi alla Exor sa, società anonima svizzera nata nel novembre dell'anno scorso, riconducibile all'imprenditore milanese Paolo Antonio Balossi. L'azienda elvetica sarebbe il tramite della Eco tech con la multinazionale 3M, gigante dei dispositivi medici. La versione viene presa per buona e la Regione, in una nota dell'8 aprile, dichiara che Eco tech «è partner di Exor, distributore ufficiale di prodotti 3M» Una versione che la stessa 3M, interpellata dalla Verità, ha smentito: «In riferimento alla commessa affidata dalla Regione Lazio alla società Eco tech per la fornitura di mascherine, 3M Italia tiene a precisare che né Eco tech né Exor risultano essere presenti nell'anagrafica clienti o distributori. Fin dall'inizio dell'emergenza, 3M sta facendo il massimo per garantire la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, dando prioritariamente supporto al settore sanitario. In Italia, come previsto dalle disposizioni governative nel nostro Paese, gli ordini di acquisto della Protezione civile hanno priorità rispetto a ogni altra richiesta». Ma quello della Eco tech e della Exor non è il solo capitolo nebuloso di questa storia. Vale la pena approfondire anche l'affidamento alla Worldwide luxury corner srl di cui la fiorentina Patrizia Colbertaldo, detta Giorgi, possiede il 75%. Un mese fa ha ottenuto dalla Regione grazie a un affidamento diretto un appalto da 4.284.298 euro per 2 milioni di mascherine chirurgiche (0,87 euro, Iva esclusa), 1 milione triplo strato, 500.000 Ffp2 (3,6 euro), 2.000 tute antinfezione e 10.000 occhiali medici e ha incassato un anticipo del 50% pari a 2.142.149,2 euro. Il 2 aprile la Protezione civile le revoca il mandato, come alla Eco tech, dopo averle inutilmente intimato di fornire la prestazione entro l'1 aprile. Nell'atto si legge anche che la Luxury aveva addotto una giustificazione incredibile: «Difficoltà connesse ai rapporti con il proprio istituto di credito, ma senza fornire indicazione alcuna circa modalità e tempi della fornitura». Il 10 aprile, però, l'affidamento viene confermato dal direttore della Protezione civile Carmelo Tulumello, senza richiesta di garanzie. La Worldwide è stata aperta nel 2017 con finalità di import-export. Attualmente, in base alle visure, risulta inattiva e non ha mai presentato bilanci. La Colbertaldo è anche socia accomandante della International data institute sas, ditta nata nel 1991 per organizzare corsi didattici e di formazione professionale. Anche di questa non risultano bilanci nella banca dati delle Camere di commercio. Dal 1997 al 2002 la signora, classe 1965, è stata titolare anche di un'impresa individuale dedicata alla compravendita di spazi pubblicitari. Insomma la storia imprenditoriale della Colbertaldo non sembra particolarmente significativa, eppure la Regione le ha consegnato più di 2 milioni cash per recuperare mascherine. Va detto che la signora è poliedrica: da Internet apprendiamo che è una naturopata e una «holistic life coach», una specie di personal trainer spirituale. C'è anche un'altra sorpresa: nel 2008 è stata candidata nella Lista civica per Rutelli nel Municipio di Ostia a sostegno del candidato presidente Paolo Orneli, che oggi è assessore a Sviluppo economico, commercio e artigianato, ricerca, start up e innovazione nella giunta Zingaretti.La Colbertaldo è anche «editor in chief», direttore, di Welcome Italy magazine, una rivista di medicina naturale, lusso, «semplicemente il meglio». Nei giorni scorsi la donna ha scritto ad Affari italiani: «Non ho né amici in politica né tessere di partito, anzi al contrario sono assolutamente disgustata dall'attuale panorama politico».
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