2024-08-17
Zelensky era informato delle bombe al Nord Stream. E a Berlino chiedono i danni
Per il «Wsj» sapeva del sabotaggio, pianificato dopo una sbronza e voluto da alti ufficiali (tra cui l’ex capo dell’esercito) e uomini d’affari. Il partito tedesco Adf: «Ora basta aiuti».Il responsabile dell’aumento vertiginoso delle bollette del gas che abbiamo pagato è un ucraino, non un russo, e questa rivelazione degli ultimi giorni è già altamente esplosiva. Adesso veniamo a sapere dal Wall Street Journal, informato da alti funzionari ucraini, che della vicenda era al corrente Volodymyr Zelensky.Il presidente dell’Ucraina avrebbe annullato l’operazione perché la Cia ne era stata informata e si opponeva chiedendogli di fare altrettanto, sostiene il quotidiano, ma il sabotaggio del gasdotto Nord Stream che trasporta gas russo in Europa fu comunque compiuto. Dietro al piano, eseguito grazie a una imbarcazione con sei persone che il 26 settembre 2022 avrebbero piazzato cariche esplosive nelle vicinanze dei condotti situati a circa 80 metri di profondità del Mar Baltico, ci sarebbe stato il generale Valerij Zaluzhny, rimosso quest’anno dal suo incarico di capo delle forze armate ucraine e nominato ambasciatore di Kiev a Londra.Un’operazione che sarebbe costata poco, appena 300.000 dollari, voluta da uomini d’affari e alti ufficiali ucraini. «In realtà l’idea di sabotare il Nord Stream è nata da una notte di forti sbronze e dalla ferrea determinazione di una manciata di persone che hanno avuto il coraggio di rischiare la vita per il proprio Paese», ha rivelato al quotidiano uno degli ufficiali coinvolti nell’impresa.Sulla barca a vela Andromeda, noleggiata nel porto di Rostock, gli investigatori tedeschi avrebbe trovato tracce di un esplosivo efficace anche sott’acqua. Il primo mandato di arresto per gli attacchi esplosivi al Nord Stream è quello nei confronti di Volodymyr Zhuravlov, quarantaquattrenne dell’Ucraina anche se residente in Polonia, di professione istruttore subacqueo. Avrebbe coordinato le operazioni di una piccola squadra di sabotatori, con altri due ucraini (un uomo e una donna) a bordo dell’imbarcazione sulla quale la magistratura tedesca aveva acceso i riflettori già nel 2023. Diverse esplosioni avevano danneggiato e interrotto i due gasdotti Nord Stream 1 e 2 alla fine di settembre 2022. Le esplosioni furono registrate vicino all’isola danese di Bornholm nel Mar Baltico. A giugno 2024, il procuratore generale federale tedesco Jens Rommel ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Zhuravlov. Però, beffa delle beffe (o complicità), l’uomo sarebbe sfuggito agli inquirenti. Secondo il quotidiano Süddeutsche Zeitung, il portavoce della Procura generale di Varsavia ha spiegato che l’istruttore subacqueo aveva «attraversato il confine polacco-ucraino e la guardia di frontiera polacca non aveva né le informazioni né le basi per arrestarlo, poiché non era nell’elenco delle persone ricercate con mandato d’arresto europeo».Süddeutsche Zeitung, assieme al settimanale Die Zeit e l’emittente pubblica Ard, sono stati i primi a rivelare che, sulla base di «informazioni provenienti da un servizio di intelligence straniero», furono Zhuravlov e gli altri sommozzatori di Kiev a piazzare ordigni esplosivi nelle condutture. Notizia ripresa con grande risalto dal Wall Street Journal, che ha spiegato come dell’operazione fosse al corrente un altro Volodymyr, che di cognome fa Zelensky. Il presidente ucraino non avrebbe, infine, appoggiato il sabotaggio ma ormai l’attacco era stato programmato.«È un’assoluta assurdità. Non c’era alcun senso pratico in tali azioni per l’Ucraina», ha dichiarato Mykhailo Podolyak, consigliere presidenziale di Zelensky. Nemmeno era credibile che la Russia danneggiasse un impianto altamente redditizio, eppure le indagini puntarono fin da subito in quella direzione. «Per mesi solo un piccolo gruppo di persone del governo federale tedesco e delle autorità coinvolte era a conoscenza dello stato attuale delle indagini», sostiene la Süddeutsche Zeitung. Aggiungendo: «Ciò potrebbe anche avere a che fare con il fatto che il caso è politicamente esplosivo. Dopotutto, il progetto Nord Stream 2 è stato molto controverso fin dall’inizio. La Polonia aveva rifiutato la costruzione del gasdotto che avrebbe trasportato il gas dalla Russia direttamente al Meclemburgo-Pomerania occidentale, già prima dell’attacco russo nel febbraio 2022».Politicamente esplosivo, in Germania, lo è già visto che il viceppresidente di Afd, Alice Weidel, ha scritto su X che «Il danno economico causato al nostro Paese dall’esplosione del Nord Stream, che presumibilmente è stata ordinata da Zelensky e non da Putin come siamo stati portati a credere, dovrebbe essere “fatturato” all’Ucraina». La Weidel ha invitato Berlino a smettere completamente di fornire qualsiasi sostegno finanziario a Kiev, visto che «grava sui contribuenti tedeschi.Era l’8 novembre del 2011 quando l’allora cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente russo Dmitry Medvedev (oggi vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo) inaugurarono il Nord Stream nella città di Lubmin, nella Germania Nord-orientale. Il primo gasdotto che collega direttamente l’Europa occidentale alle riserve di gas naturale della Siberia «apre una nuova pagina nella cooperazione del nostro Paese con l’Unione europea», dichiarò Medvedev durante la cerimonia. La nuova rotta di fornitura «ridurrà la dipendenza della Russia dai Paesi di transito come l’Ucraina», affermò Valery Nesterov, analista di Troika Dialog, una delle principali banche di investimento private russe, secondo quanto riportava l’emittente radiofonica Radio Free Europe/Radio Liberty (Rfe/Rl).Il progetto era una joint venture tra Gazprom (al 50,002% di proprietà dello Stato russo), che detiene il 51% delle azioni; le tedesche Wintershall Dea ed E.On, la società olandese Gasunie e la francese Engie. «ll percorso del Nord Stream aggira anche la Polonia e gli Stati Baltici, suscitando critiche da parte di quei Paesi», ricordava l’emittente Rfe/Rl. August Hanning, ex direttore del servizio federale di intelligence tedesco Bnd, ha accusato la Polonia di aver collaborato con l’Ucraina nel sabotaggio dei gasdotti ma ieri il vice primo ministro e ministro per gli Affari digitali, Krzysztof Gawkowski, ha smentito con decisione: «Questa è una bugia».Di fatto, «quell’attentato ha cambiato la configurazione economica non solo della Germania ma dell’intero continente», evidenzia Insideover. «Sarà, forse, una coincidenza temporale ma certo non politica né economica il fatto che, proprio lo stesso giorno dell’azione dinamitarda degli ucraini, sia stata inaugurata la Baltic pipe, il gasdotto che porta il gas naturale dalla Norvegia alla Polonia passando per la Danimarca. Tre alleati di ferro degli Stati Uniti, tre elementi portanti della Nato, tre sostenitori indefessi dell’Ucraina che combatte più per loro che per noi».