
Sospeso un video su un antidoto alla pillola Ru486, un trattamento che può arrestare la procedura provando a salvare il bambino. Ma per la piattaforma i contenuti di quel filmato violano le regole perché promuovono «atti violenti o pericolosi che» abbiano «un rischio intrinseco di gravi danni fisici o morte». E anche Facebook e Twitter oscurano i pro life.