2024-01-17
Wartsila, il governo usa il dl asset per togliere gli incentivi e l'azienda finlandese torna a Canossa
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Trovato l’accordo per la proroga della solidarietà per i 451 dipendenti del sito triestino della Wartsila, l’azienda finlandese in crisi in Italia e specializzata soprattutto nella fabbricazione di sistemi di propulsione e generazione d'energia per uso marino e centrali elettriche.Ieri, a seguito di un incontro tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il sottosegretario con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, i rappresentanti della Wartsila, la Regione Friuli-Venezia Giulia, Confindustria e i sindacati è stato raggiunto un accordo che ferma i licenziamenti previsti e segue il testo che già il Mimit aveva avanzato lo scorso 28 dicembre e sul quale era arrivata la rottura tra l’azienda e i sindacati lo scorso 9 gennaio.La motivazione di questo dietrofront è tutta legata al dl asset e al fatto che, in caso di chiusura dello stabilimento, l’azienda finlandese si troverebbe costretta a restituire diversi milioni di euro di incentivi, situazione che si vuole evitare a ogni costo. La società, insomma, sta prendendo tempo e sindacati non sono soddisfatti. “La direzione di Wartsila capeggiata dal dottor Holm, uno dei due vicepresidenti esecutivi del gruppo finlandese, è ritornata sulla sua pozione e di fatto ha sottoscritto il testo discusso e definito con le rappresentanze sindacali al Mimit nella notte dello scorso 9 gennaio”, spiega una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm nazionali. “Una posizione che sconcerta i lavoratori, ma conferma il comportamento fortemente altalenante rispetto agli impegni presi di Wartsila che sta condizionando la realizzazione del progetto di reindustrializzazione del sito triestino. La sottoscrizione della proroga dell'accordo quadro del 29 novembre 2022 e dell’addendum del 31 luglio 2023 ripristina il vincolo dell'azienda a non aprire alcuna procedura di licenziamento almeno per i prossimi sei mesi e vincola le parti a definire le condizioni per ottemperare al più presto l'obiettivo dello stesso accordo 'mantenere la vocazione industriale del sito con produzioni ad elevato valore aggiunto, valorizzando l’elevato valore professionale delle maestranze e producendo ricadute positive sul l'intero territorio triestino'”, continuano le sigle sindacali. “Ora aspettiamo in tempi brevi l'accordo tra Wartsila e Ansaldo Energia circa il trasferimento dell'immobile e delle attrezzature necessarie per la nuova attività produttiva e un confronto con la stessa Ansaldo sul piano industriale e sui tempi di reimpiego dei 300 lavoratori dichiarati in esubero da Wartsila”.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco
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