2020-02-26
        Voto di scambio con la ’ndrangheta. Coinvolti politici di centrodestra
    
 
Chiesta l'autorizzazione per il senatore Marco Siclari (Fi). Ai domiciliari Domenico Creazzo (Fdi).Un mese fa, in Calabria festeggiava assieme alla neo-governatrice forzista Jole Santelli, dopo la vittoria alle elezioni regionali. Oggi, invece, per il senatore di Forza Italia, Marco Siclari, da Reggio Calabria arriva una pesante tegola giudiziaria: la Dda, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, ha chiesto l'autorizzazione a procedere per l'arresto del parlamentare, coinvolto nell'operazione contro la cosca Alvaro di Sinopoli (Comune in provincia di Reggio Calabria), inchiesta denominata Eyphemos (che ha portato a un totale di 65 fermi). L'ipotesi di reato formulata dalla Procura distrettuale antimafia è scambio elettorale politico-mafioso. Sotto la lente della Dda sono finiti i contatti del senatore con un esponente di spicco della cosca reggina. I contatti incriminati, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbero stati favoriti da un ex consigliere provinciale di Forza Italia. Marco Siclari, si ricorda, è stato eletto al Senato, ottenendo nel collegio uninominale di appartenenza il 39% dei consensi, con percentuale che ha superato il 60% nel Comune di Sinopoli, dove è egemone il clan sgominato con il blitz di ieri mattina. Nell'ambito della stessa operazione antimafia è stato posto ai domiciliari anche il neo consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Domenico Creazzo, attuale sindaco di Sant'Eufemia d'Aspromonte (Reggio Calabria) Anche per lui l'accusa è scambio elettorale politico-mafioso: nel coltivare e realizzare il progetto per la candidatura alle elezioni regionali del gennaio 2020 - questa è la ricostruzione dei magistrati - si sarebbe rivolto alla 'ndrangheta, dapprima attraverso un congiunto, in grado di procacciare voti, in cambio di favori e utilità, grazie alle sue aderenze con figure apicali della cosca Alvaro e poi direttamente, al fine di sbaragliare la concorrenza politica.La candidatura di Creazzo alle elezioni regionali calabresi nelle fila del centrodestra era stata molto dibattuta, anche perché lo stesso politico, poco tempo prima, era stato tra i firmatari della petizione a sostegno della ricandidatura del governatore uscente del Pd, Mario Oliverio. Candidatura poi accantonata dallo stesso Partito democratico, che ha preferito cambiare nome, puntando su Pippo Callipo, l'imprenditore calabrese del tonno.Era stato proprio durante la giunta Oliverio che il sindaco di Sinopoli, era diventato presidente del Parco Nazionale dell'Aspromonte, seppure nella veste di facente funzione, dopo l'uscita di scena del presidente precedentemente nominato. Creazzo, però, alla scorsa competizione elettorale non è stato preso in considerazione dal Pd, e così c'è stato il suo passaggio nel partito di Giorgia Meloni e la conseguente candidatura alle regionali.«La magistratura fa il suo lavoro e la politica non può che prenderne atto» ha detto la governatrice Santelli «e così avverrà anche nel caso dell'odierna operazione. Per quanto mi riguarda, sono garantista. Ritengo che occorra estrema prudenza e, soprattutto, sia sempre necessario evitare condanne preventive. La lotta alla criminalità organizzata è una priorità nella nostra terra. Bisogna evitare di sovrapporre i campi per non incorrere in strumentalizzazioni».Non c'è dubbio che il provvedimento cautelare mette in imbarazzo la governatrice calabrese, appena eletta, anche perché Creazzo veniva dato come possibile assessore regionale, nella costituenda giunta ancora in fase di definizione. Jole Santelli, infatti, finora ha indicato solo due dei suoi futuri assessori, che sono il capitano Ultimo, Sergio De Caprio, e la scienziata di fama mondiale, Sandra Savaglio. Staremo a vedere, ora, quali indicazioni darà la Meloni, per l'incarico che spetta al suo partito, in merito alla composizione dell'esecutivo regionale.
Pedro Sánchez (Getty Images)
        Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
    
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La  «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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