2023-09-04
Dal Mar Nero all'Africa: il vertice di Sochi tra Erdogan e Putin
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Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan (Ansa)
Il rilancio dell’accordo sul grano nel Mar Nero: questo è stato il dossier al centro dei colloqui, tenutisi a Sochi, tra il presidente russo, Vladimir Putin, e l’omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. Quest’ultimo si è detto fiducioso sulla possibilità di rinnovare presto l’intesa. “Come Turchia, crediamo che raggiungeremo una soluzione che soddisferà le aspettative in breve tempo”, ha dichiarato. Putin, dal canto suo, ha affermato che la Russia rientrerà nell’accordo “non appena” saranno rimosse le restrizioni alle sue esportazioni. “Saremo pronti a considerare la possibilità di rilanciare l’accordo sul grano”, ha detto, per poi aggiungere: “E lo faremo non appena tutti gli accordi sull'eliminazione delle restrizioni sulle esportazioni agricole russe saranno pienamente attuati”. “Siamo vicini a concludere accordi con sei stati africani, dove intendiamo fornire generi alimentari gratuitamente e anche effettuare consegne e logistica gratuitamente”, ha proseguito il capo del Cremlino, per poi aggiungere: “Le consegne inizieranno nelle prossime due settimane”. Secondo la testata turca Daily Sabah, “l’accordo includerebbe la fornitura fino a un milione di tonnellate di grano ai Paesi più bisognosi attraverso la Turchia con il sostegno finanziario del Qatar”. “Il grano verrà inviato per la successiva lavorazione presso gli stabilimenti turchi prima di essere spedito nelle nazioni africane”, ha continuato. Sempre nel corso della conferenza stampa a Sochi, Putin ha definito la controffensiva ucraina un “fallimento”. In questo clima, Erdogan ha chiesto a Kiev di ammorbidire le proprie posizioni. “L'Ucraina deve ammorbidire i suoi approcci soprattutto affinché sia possibile intraprendere passi comuni con la Russia”, ha affermato. Parole che non sembrano essere state ben accolte dal consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak. “Oggi abbiamo ricevuto l'ennesima conferma che qualsiasi 'negoziazione' con Putin è fittizia e inutile”, ha dichiarato, commentando l’esito dei colloqui di Sochi. “Perché tentare di volta in volta di organizzare un processo di mediazione fittizio che non funziona? Perché cercare di dare alla Russia un'agenzia artificiale, rendendosi conto che la Russia non aderirà al diritto internazionale, non attuerà gli accordi o non si assumerà volontariamente la responsabilità della distruzione? Perché 'fare il gioco di Putin', il cui compito principale è accusare i non coinvolti e nel frattempo uccidere gli innocenti?'”, ha proseguito il consigliere presidenziale ucraino.Resta nel frattempo il fatto che, come sottolineato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, Erdogan e Putin non hanno firmato alcun documento al termine dei colloqui. Vale a tal proposito la pena ricordare come, negli ultimi mesi, il rapporto tra i due si fosse parzialmente incrinato. Resta tuttavia il fatto che, attraverso l’accordo con i sei Paesi africani, è possibile che sia lo zar sia il sultano puntino ad aumentare la propria influenza sul continente africano.
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