
Il Video assistente arbitrale è nato per aiutare chi dirige una partita a prendere le giuste decisioni. E invece dilagano le polemiche sulla discrezionalità. In altri sport gli allenatori possono chiedere l'intervento televisivo almeno due volte per match. E tutti vedono.Sta sconquassando, speriamo non definitivamente, il mondo del calcio, già tormentatissimo: si chiama il Var (è corretta la formulazione maschile, come ha stabilito anche l'Accademia della crusca, tuttavia molti insistono a citarlo al femminile), ovvero il Video assistente arbitrale. Traduzione dall'inglese di Video assistant referee (arbitro). In parole più povere, la moviola - invocata da lustri - che aiuta, più precisamente: dovrebbe aiutare, gli arbitri delle partite di calcio a prendere giuste decisioni, grazie alla possibilità di una verifica televisiva immediata.Problemi risolti? Purtroppo, assolutamente no. L'ultimo devastante episodio riguarda il derby tra Torino e Juventus: il difensore bianconero Matthjis De Light tocca il pallone con il braccio, ma l'arbitro Daniele Doveri non concede il rigore alla squadra granata (che alla fine perde per 0-1). In una partita precedente, a Lecce, lo stesso De Light aveva allontanato - analogamente - il pallone con un braccio e l'arbitro Paolo Valeri aveva assegnato il rigore alla squadra pugliese. A seguire, dopo i due episodi (e molti altri) polemiche roventi, che di certo non si spegneranno, anzi prevedibilmente si moltiplicheranno.Nelle intenzioni di chi ha deciso di introdurlo, il Var avrebbe dovuto portare giustizia e certezza di giudizi, nelle partite di calcio. Non è stato affatto così. Al contrario: le polemiche dilagano. Per molte ragioni, a mio parere le principali sono queste: 1 il regolamento non è chiaro; 2 alcuni arbitri, forse scontenti per aver perduto la facoltà di decidere senza vigilanze televisive si comportano come vogliono, senza cura per le regole;3 le decisioni sono contraddittorie, vedi gli episodi di Lecce-Juventus e subito dopo di Torino-Juventus; 4 non è chiaro quando l'arbitro possa, o debba, ricorrere al Var; 5 ciliegina sulla torta, l'irriducibilità dei tifosi, anche di fronte all'evidenza.Cosa si può fare, allora, per evitare che lo sport più amato dagli italiani diventi sempre meno credibile e rischi di essere rovinato dagli errori arbitrali? Prima decisione da prendere: il sorteggio totale per le designazioni nelle varie partite. Oggi, spesso infischiandosi del Var, gli arbitri indispettiscono i giocatori e il pubblico assai più di prima. Non credo che gli arbitri siano diffusamente corrotti. Però i club hanno la facoltà di considerare «indesiderabili» alcuni arbitri, non graditi. E questa assurdità porta la maggioranza degli arbitri a una (consapevole o no) sudditanza psicologica verso i club più potenti e popolari. È umano, direi: chi di noi, se fossimo arbitri, vorrebbe essere escluso dalla possibilità di dirigere Juventus-Inter o Milan-Roma, ed essere invece designato a partitine di seconda o terza fascia? Il sorteggio eliminerebbe questo problema: ricordo che fu applicato solo due volte e lo scudetto andò al Verona e alla Sampdoria, club rispettabili, ma non certo tra i più potenti nel Palazzo del calcio. Semplice coincidenza?Ma torniamo al Var, che sta infuocando gli animi, anziché tranquillizzarli. Una decisione immediata dovrebbe essere quella di attribuire agli allenatori la possibilità di chiedere l'intervento televisivo almeno due volte durante la partita. Come succede in altri sport. E con la televisione, visibile per tutti, come nel tennis (per verificare se la pallina è dentro o fuori) o nella pallavolo. Questa regola ridurrebbe l'arroganza, o la noncuranza, di certi arbitri, che a volte ignorano le scorrettezze più gravi e plateali, senza neanche sentire la necessità di rivolgersi alla moviola. Bisognerebbe poi rendere più chiaro, divulgandolo, il regolamento, oggi complicato e astruso anche per gli addetti ai lavori.Infine, un dubbio e un paradosso. Il dubbio: i grandi club (direi abitualmente privilegiati) come reagirebbero di fronte all'esigenza di una maggior trasparenza? Il paradosso: si va allo stadio per vedere la partita da vicino, finirà che tutto sarà deciso dalla televisione e quindi potremo restare comodamente a casa sul divano (fantozzianamente: pizza, birra e rutto libero).
Il miliardario cambia idea, niente catastrofe climatica. Apre il circo della COP30. Cina, sale il prezzo del carbone. Russia e Turchia in trattativa sul gas.
Allarme Coldiretti: «Il porto di Rotterdam è un colabrodo, il 97% dei prodotti non subisce esami». Il ministro incalza Bruxelles.
In ballo ci sono malcontati 700 miliardi di euro, quasi un terzo del Pil generato dall’agroalimentare, oltre che la salute, eppure l’Europa non protegge i campi. Perciò l’Italia si candida a sentinella della qualità e della salubrità delle merci che arrivano dall’estero. Francesco Lollobrigida annuncia: «Chiederemo che venga assegnata all’Italia l’autorità doganale europea». È la risposta all’allarme lanciato dalla Codiretti nella sua tre giorni di Bologna. Ha ammonito il presidente Ettore Prandini: «Con 97 prodotti alimentari stranieri su 100 che entrano nell’Ue senza alcun controllo, approfittando di porti “colabrodo” come Rotterdam, serve un sistema realmente efficace di controlli alle frontiere per tutelare la salute dei cittadini e difendere le imprese agroalimentari dalla concorrenza sleale che mette a rischio i nostri record».
Sigfrido Ranucci (Ansa)
Ennesimo scontro tra la trasmissione Rai e l’Autorità, che dice: «Inchiesta errata sugli Smart glasses, il servizio non vada in onda». La replica: «È danno erariale».
Non si ferma lo scontro tra Report, la trasmissione di Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci e il Garante della privacy. Anche questa settimana, alla vigilia della puntata di stasera, l’Autorità di controllo ha chiesto alla Rai lo stop alla messa in onda di un servizio sulle attività del Garante. Report ha infatti pubblicato sui social una clip con l’anticipazione di un’inchiesta sull’istruttoria portata avanti dal Garante della privacy nei confronti di Meta, relativa agli Smart glass, gli occhiali da sole che incorporano due obiettivi in grado di scattare foto e registrare filmati. Il servizio di Report punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio dell’Autorità Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia, «prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni».
Diego Moretti (Ansa)
I dem che hanno sempre criticato l’ex sindaco Anna Maria Cisint firmano una mozione sul lavoro nei cantieri navali. Ora vogliono superare il modello di immigrazione a basso costo.
«Nella sua campagna permanente contro gli stranieri che a Monfalcone regolarmente lavorano, la Cisint aggiunge un nuovo tema: ora mette in discussione anche le rimesse economiche, annunciando misure per vietarle o limitarle. Una delle tante dichiarazioni che si aggiungono a quelle del passato, sicuramente buone per costruire narrazioni false e per alimentare odio nei confronti dello straniero».





