2024-11-01
Valencia nel fango, verso 160 morti. Madrid si giustifica con l’autonomia
Strade e ferrovie impraticabili, si cercano i dispersi. I socialisti: «Non abbiamo agito per rispetto dei poteri della Generalitat». Che replica: «Abbiamo seguito i vostri protocolli». Ed è ancora allerta meteo.Cresce il numero di morti, almeno 158, e di dispersi soprattutto nella Provincia autonoma di Valencia in seguito alla Dana che ha colpito la Spagna. Piogge torrenziali e inondazioni hanno lasciato un mare di fango che ha sepolto abitazioni, auto, persone. Ettari di agrumeti, di coltivazioni di ortaggi, di serre sono stati devastati. Più di 150 strade rimangono impraticabili per crollo di ponti, per i detriti che si rimuovono a fatica, per i mezzi travolti dalla furia delle acque e rimasti sulle carreggiate. L’alta velocità che collega Madrid a Valencia non verrà ripristinata prima di tre settimane, ma i tempi sicuramente si allungheranno.Non c’è più allerta rossa, rimane arancione in Andalusia, Aragona, Catalogna e Comunità Valenciana. Il presidente della Generalitat, Carlos Mazón, ha chiesto aiuto all’esercito, delle unità marittime e aeree disponibili per rafforzare i compiti logistici e la distribuzione degli aiuti alla popolazione. In molte case non c’è ancora né elettricità né acqua corrente, faticano ad arrivare genere alimentari. E purtroppo avvengono saccheggi di negozi, supermercati, abitazioni.ll sindaco della località valenciana di Alfafar, Juan Ramón Adsuara, ha denunciato la situazione di alcuni suoi concittadini, costretti a tenere in casa congiunti deceduti perché i soccorsi non sono arrivati ovunque. Ieri, in visita alla regione, il premier Pedro Sánchez ha promesso: «Non lasceremo soli i valenciani, saremo con loro con tutti i mezzi. Ora la priorità è trovare i dispersi». Ha poi concluso il suo intervento invitando la popolazione a non uscire di casa. La direzione generale del traffico (Dgt) ha chiesto ai cittadini di non recarsi nella provincia di Valencia durante questo lungo fine settimana di Ognissanti poiché, nonostante l’assenza di pioggia nella provincia, molte strade non sono autorizzate alla circolazione.La Generalitat ha disposto un primo stanziamento di 250 milioni di euro per aiutare la popolazione colpita. Un aiuto «pensato per tutte le tipologie di realtà, da chi deve pulire la propria casa a chi deve risanarla e recuperare ogni tipo di oggetto di valore. Ci saranno detrazioni fiscali sull’Irpef nella sezione regionale e linee di credito a tasso zero».Mentre la Spagna è in lutto nazionale per tre giorni, assieme alla conta delle vittime e dei danni si cercano le responsabilità della gestione della crisi. Tardiva, ed «era responsabilità del governo regionale inviare il massiccio allarme alla popolazione locale», accusa in una nota il ministero dell’Interno. Il presidente valenciano Carlos Mazón difende invece l’operato della Generalitat che nella mattinata di mercoledì aveva nuovamente avvisato la popolazione, attraverso un messaggio Es-Alert sui telefoni cellulari, delle forti piogge in arrivo e di evitare «qualsiasi spostamento sulle strade della provincia di Valencia». La situazione di emergenza era stata segnalata già domenica sera, sostiene Mazón. «Le procedure per avvisare la popolazione sono regolamentate ed è stato seguito il protocollo attuale», coordinato dalla direzione generale della Protezione civile del governo spagnolo, fornendo avvisi «in maniera sequenziale», ha spiegato José Miguel Basset, capo del Consorzio provinciale dei vigili del fuoco di Valencia. «Il sistema complementare di allerta e allarme, operativo da domenica, è stato realizzato dal 112», precisa Mazón, seguendo le previsioni comunicate dall’Aemet, l’Agenzia meteorologica statale spagnola. Sono state sottovalutate le precipitazioni che invece hanno poi inondato Valencia, con previsioni Aemet sottostimate? Per il ministro dell’Interno, Fernando Grande Marlaska, martedì sera si sarebbe potuto decretare un’allerta di livello 3, o di emergenza di interesse nazionale, decisione che può prendere di sua iniziativa in quanto a capo del Centro nazionale per il monitoraggio e il coordinamento delle emergenze della Protezione civile, o su proposta della comunità autonoma. Per la legge sulla Protezione civile del 2015, la strategia nazionale di sicurezza è basata sulla «anticipazione dei rischi in un territorio», che dovrebbe prevedere un «insieme di misure e azioni volte a evitare o mitigare i possibili impatti negativi dei rischi e delle minacce di emergenza».Il ministero ha però detto di non aver voluto «invadere il campo dell’autonomia valenciana». Di fatto, quando è scattata davvero l’allerta rossa ormai molte strade erano bloccate e i soccorsi quasi impossibili. Nel rimpallo delle responsabilità, al governatore di Valencia che è del Pp viene pure rimproverata la soppressione nel novembre 2023 dell’Unità di emergenza valenciana (Uve), creata dal precedente esecutivo socialista con a capo Ximo Puig. «Era solo un’altra organizzazione fittizia con zero vigili del fuoco in più, zero mezzi materiali in più e zero efficienza», ha chiarito Mazón. Serviva solo «per pagare gli stipendi alle persone assunte a tempo determinato», quando il coordinamento dei poteri «è già assunto dal 112».La Spagna è in lutto, l’attività parlamentare è stata sospesa, eppure la sessione plenaria del Congresso dei deputati ha convalidato il decreto che modifica le maggioranze per rinnovare il Consiglio di amministrazione di Rtve, la rete televisiva di proprietà statale. Vox e Pp erano usciti dall’aula perché era stato dichiarato il lutto, così Psoe e partner del governo si sono aggiudicati 8 degli 11 consiglieri. Sánchez ha completato il suo assalto all’emittente pubblica.
Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia (Ansa)
Ursula von der Leyen (Getty Images)