2024-08-15
Un nuovo studio conferma: gravidanze a rischio con il vaccino
La ricerca di un team di scienziati giapponesi ha rilevato la presenza di anticorpi tipici dei casi di aborto spontaneo.L'Aifa ha ammesso ufficialmente che i preparati a mRna non bloccavano i contagi. Chi ha insultato, minacciato e privato di libertà e lavoro gli italiani deve fare ammenda.Lo speciale contiene due articoli.I vaccini anti Covid a mRna possono provocare aborti entro la decima settimana di gestazione. Gli autori di uno studio giapponese, pubblicato a fine luglio su ScienceDirect e compiuto su personale ospedaliero, affermano di aver riscontrato che «i titoli anticorpali post vaccinazione diretti alla fosfatidiletanolammina (componente della membrana cellulare, ndr) sono risultati significativamente aumentati rispetto ai livelli pre vaccinazione». Si tratta degli anticorpi antifosfolipidi (aPL) «rilevati in pazienti con aborti ricorrenti a “ 10 settimane di gestazione», spiegano gli scienziati del Centro di medicina materno-fetale, neonatale e riproduttiva di Tokyo. Certo, precisano che «l’associazione tra vaccinazione e questi tipi di eventi avversi rimane sconosciuta», ma intanto li hanno registrati dopo l’inoculo e diventano quanto mai necessarie «ulteriori indagini». Gli anticorpi antifosfolipidi sono autoanticorpi che invece di attaccare agenti esterni all’organismo per difenderci, sono rivolti contro antigeni bersaglio interni, le proteine plasmatiche. Interferiscono con il processo di coagulazione, aumentano il rischio di formazione di coaguli nelle arterie e nelle vene (trombi) che possono portare a ictus e infarti. Inoltre, sono inoltre spesso associati ad un basso numero di piastrine (trombocitopenia) e a complicanze ostetriche quali rischio di aborti spontanei ricorrenti. Ancora uno studio, dunque, apre interrogativi sulle conseguenze della vaccinazione anti Covid nelle donne in gravidanza, che non dovrebbero essere destinatarie di dosi secondo quanto ammesso dalla stessa Agenzia europea del farmaco. L’Ema, sebbene con grave ritardo, nel novembre del 2022 aveva aggiornato la sezione «Gestione del rischio», in merito all’estensione dell’autorizzazione all’immissione in commercio di Comirnaty di Pfizer, includendo tra i problemi di sicurezza l’utilizzo del siero a mRna nelle donne in attesa e che allattano, perché «mancano informazioni». E l’aggiornamento Pfizer di aprile 2024 negli Stati Uniti per le donne in attesa riporta che «i dati disponibili sul vaccino Pfizer-BioNTech Covid-19 somministrato alle donne in gravidanza non sono sufficienti per informare sui rischi associati al vaccino in gravidanza». Già lo studio di coorte retrospettivo di McCullough et al. di cui La Verità aveva dato notizia poche settimane fa, mostra come i dati raccolti negli Stati Uniti dai Cdc e dalla Fda dal 1° gennaio 1990 al 26 aprile 2024, riportano un numero elevato di eventi avversi post vaccinazione, che includono l’aborto spontaneo (3.494 segnalati dopo il vaccino anti Covid, 315 dopo l’anti influenzale, 936 dopo altre vaccinazioni). Adesso esperti giapponesi aggiungono un altro elemento di grave preoccupazione: la vaccinazione mRna contro Sars-CoV-2 può indurre anticorpi contro la fosfatidiletanolammina, con un ampio spettro di complicanze ostetriche.«L’mRna del vaccino agisce anche su tessuti “no target” come l’ovaio, anzi direttamente sulle cellule ovariche, in particolare deprimendo significativamente la sintesi di aromatasi, l’enzima che converte il testosterone ovarico in estrogeno. Quindi blocca la sintesi degli estrogeni», spiega l’oncologo Mariano Bizzarri, professore di patologia clinica all’Università La Sapienza di Roma. Diversi studi, inclusi quelli condotti dall’oncologo, hanno evidenziato che «le donne vaccinate vanno incontro ad alterazioni importanti del ciclo mestruale, soprattutto si ritrovano con amenorrea e fertilità ridotta», precisa l’esperto. Due mesi fa, su Npj Vaccines era stato pubblicato un lavoro israeliano dal titolo «L’effetto diretto della vaccinazione contro il virus Sars-CoV-2 sulle cellule della granulosa ovarica umana spiega le irregolarità mestruali». Scienziati di Tel Aviv e di Gerusalemme hanno mostrato come i cambiamenti del ciclo mestruale si verificano dopo la terza dose di anti Covid «e non solo dopo la prima e la seconda vaccinazione, come nella maggior parte dei rapporti». Dopo aver esaminato campioni di sangue pre e post vaccinazione di donne di età compresa tra 20 e 45 anni, dichiarano di aver «riscontrato un cambiamento di 2-3 volte nel rapporto del livello proteico Fsh/Inibina B post vaccinazione, rispetto ai loro valori pre-vaccinazione». Questa espressione alterata «potrebbe avere un impatto significativo sull’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio (Hpo) nelle donne vaccinate e potrebbe in ultima analisi influenzare la ciclicità dell’endometrio».Il professor Bizzarri, in una ricerca di prossima pubblicazione ha verificato assieme al suo gruppo di lavoro come «la riduzione dell’aromatasi riduca la probabilità che le donne possano rimanere incinta». Se già sono in gravidanza, «compromette seriamente la possibilità di un parto normale e può determinare aborto. La probabilità aumenta se si considera che il vaccino interferisce con la fosfatidiletanolammina che partecipa ai processi coagulativi. Inoltre, è probabile che il vaccino interferisca con il metabolismo dell’inositolo e suoi derivati, che hanno un ruolo chiave nell’assicurare le comunicazioni intercellulari». A riprova di ciò, aggiunge Bizzarri anticipando la conclusione del suo ultimo studio, «i nostri dati preliminari mostrano come l’inositolo aggiunto alle cellule possa contrastare l’effetto del vaccino e di situazioni più in generale di depressione dell’aromatasi, e “riattivare” l’attività dell’enzima». Il professore dunque conferma il rischio evidenziato dallo studio giapponese, mentre diventa sempre più grave il silenzio delle autorità sanitarie e regolatorie. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/vaccino-danni-gravidanza-2668970857.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="dopo-laifa-e-ora-di-chiedere-scusa" data-post-id="2668970857" data-published-at="1723715798" data-use-pagination="False"> Dopo l’Aifa, è ora di chiedere scusa L’Aifa riconosce finalmente quello che qualsiasi persona con la capacità di leggere una scheda tecnica avrebbe dovuto capire dall’inizio, da quello sciagurato dicembre 2020, quando, osannato come un Messia, il cosiddetto vaccino anticovid è arrivato. Si trattava e si tratta di un farmaco sperimentale, sperimentato per un tempo assolutamente insufficiente, con delle sperimentazioni in doppio cieco che invece si vedevano benissimo, e che non aveva scritto in nessun punto della scheda tecnica di avere un qualche valore per evitare la trasmissione della malattia. Il cosiddetto green pass non aveva nessun senso. La gioia isterica con cui molti sprovveduti controllavano o si facevano controllare il green pass, non aveva nessun senso. Non aveva nessun senso l’isterico e ignobile odio scatenato contro di noi abbastanza intelligenti da capire l’inutilità e la pericolosità di questo cosiddetto vaccino. Non avevano nessun senso le squallide e violente parole di David Parenzo che invitava sputare sulla nostra pizza, Selvaggia Lucarelli che ci augurava di diventare poltiglia verde e un tale Andrea Scanzi che si augurava di vederci morire. Esigo le scuse di Mario Draghi, per le sue ridicole parole: «Muori e fai morire», e soprattutto per le vessazioni indecenti a chi rifiutava un intruglio privo di capacità di immunizzare, per aver costretto innumerevoli persone che adesso hanno effetti collaterali spaventosi a inocularsi questa roba per poter lavorare o salire sul mezzo pubblico. Muori e fai morire e se non muori ti faccio 100 euro di multa. Esiste un qualsiasi provvedimento di qualsiasi personaggio politico di qualsiasi epoca che raggiunga il livello di ridicolo dei 100 euro di Draghi per chi non muore? Esigo le scuse degli Ordini dei Medici e in particolare del presidente dell’Ordine dei Medici di Torino dottor Guido Giustetto, esigo le sue scuse personalmente, perché il dottor Giustetto con commovente spezzo del ridicolo ha messo la sua firma sotto una Pec che mi ingiungeva di farmi iniettare per immunizzarmi farmaci incapaci di immunizzare, quindi neanche lui nonostante la laurea in medicina è capace di leggere la scheda tecnica di un farmaco. Esigo le sue scuse personali per essersi permesso anche un richiamo in quanto, anche da sospesa in quanto non inoculata, stavo continuando a fare telemedicina. Difficile infettare qualcuno da un’altra parte dell’Italia attraverso un computer. Quindi a questo punto è evidente che le regole contro i medici che rifiutavano la cosiddetta immunizzazione, non erano per la salvaguardia della salute pubblica, ma per la persecuzione del dissidente costretto alla fame. Questo è quanto di più ignobile i presidenti degli ordini potessero fare. Le alternative sono due: o i presidenti degli ordini dei medici hanno deficit cognitivi per cui non sono in grado di leggere la scheda tecnica di un farmaco, oppure stavano eseguendo ordini. Entrambe le ipotesi sono inquietanti. Una persona perbene dopo una tragedia di questo genere dovrebbe porgere scuse e soprattutto dovrebbe dimettersi immediatamente. Il dottor Sandro Sanvenero è l’unico Presidente di Ordine che si è rifiutato di mandare la Pec dell’infamia. Quindi capire e battersi era possibile. Ora tutti gli altri presidenti si dimettano. Esigo le scuse del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per non aver difeso la libertà più elementare, quella del proprio corpo, libertà che molte dittature hanno osato ledere, come sarebbe stato dove suo dovere, anzi per aver dichiarato ufficialmente che a quelle libertà non bisognava appellarsi. Esigo le sue scuse al popolo italiano e anche le sue dimissioni sarebbero un gesto perbene.
La sede della Corta penale internazionale dell’Aia (Ansa)