2025-05-31
I genitori son favorevoli ai vaccini pediatrici. Ma ignorano quali siano quelli obbligatori
Uno studio sulla consapevolezza riguardo le profilassi rivela divisioni sulla sicurezza dei farmaci. Scarsa la conoscenza delle norme all’estero.Un interessante studio sul livello di consapevolezza e la qualità delle informazioni che i genitori ricevono in tema di vaccinazione pediatrica è stato realizzato da Eugenio Serravalle, Laura Teodori e Franco Stocco di AsSis, Associazione di studi e informazione sulla salute composta da medici, personale sanitario, avvocati. È un focus diverso, rispetto alla maggior parte degli studi pubblicati che si concentrano sull’analisi dell’esitazione vaccinale. Il preprint uscirà questo fine settimana sulla piattaforma di AsSis e a giugno su una prestigiosa rivista internazionale peer review. La Verità ha potuto visionare il preprint, con le annesse tabelle che riportano i risultati di un’indagine realizzata da Euromedia Research. L’istituto diretto da Alessandra Ghisleri, uno dei più importanti in Italia nella raccolta, analisi statistica e interpretazione dei dati, lo scorso novembre aveva condotto un sondaggio nazionale su un campione di genitori di bambini di età compresa tra 2 mesi e 16 anni, in merito alla vaccinazione infantile. La maggior parte dei mille intervistati (90,1%) considera i vaccini pediatrici essenziali per la salute del proprio bambino (contro il 9,01% che li considera di scarsa o nessuna importanza) e l’86,5% ne riconosce l’importanza per la salute pubblica. Circa un genitore su quattro (24,7%) desidera che le vaccinazioni infantili attualmente raccomandate siano rese obbligatorie, però solo il 17% sa distinguere tra quelle obbligatorie e quelle raccomandate. Ci sono vaccinazioni obbligatorie, come quella contro il morbillo e la rosolia, che vengono erroneamente riconosciute come raccomandate rispettivamente dal 21,0% e dal 20,3% degli intervistati. «Le risposte relative al rispetto degli obblighi vaccinali per l’iscrizione scolastica mostrano un elevato livello di disinformazione», evidenziano gli autori. Le questioni chiave, su cui i genitori che hanno risposto ai questionari risultano spesso divisi, sono la sicurezza e l’efficacia dei vaccini, per questo il documento invita ministero della Salute e associazioni mediche a maggiore interesse e sensibilità nell’informazione e divulgazione.In Italia, dal 2017 sono previste dieci vaccinazioni obbligatorie e quattro raccomandate per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni. Il rispetto dei requisiti vaccinali è una condizione per l’ammissione agli asili nido e alle scuole materne (per i bambini da 0 a 6 anni), mentre dalla scuola primaria in poi bambini e adolescenti possono continuare a frequentare la scuola e sostenere gli esami, ma in caso di mancato rispetto dei requisiti l’azienda sanitaria locale attiva una procedura di recupero vaccinale e possono essere imposte sanzioni amministrative comprese tra 100 e 500 euro, ricorda il documento. «Nella Ue, 17 Paesi non hanno vaccinazioni obbligatorie, mentre 16 Paesi hanno un solo obbligo o più vaccinazioni obbligatorie nel loro programma vaccinale», scrivono gli autori dello studio che hanno anche confrontato le risposte dei genitori con il loro orientamento politico. Mentre, infatti, non si sono riscontrate grandi differenze nelle risposte in base al sesso e all’età dei genitori, o all’età del figlio, l’atteggiamento nei confronti dei vaccini cambiava a seconda della propensione dell’elettore a supportare un partito politico piuttosto che un altro. «Un’ampia maggioranza degli elettori del Pd (97,2%) e dei sostenitori di Avs, Alleanza dei Verdi e della Sinistra (96,3%) è più favorevole a riconoscere i benefici delle vaccinazioni per il bambino e la comunità. Anche la percentuale di indecisi e astensionisti è notevolmente elevata […] la nostra indagine mostra una forte connotazione ideologica rispetto alla cultura vaccinale». Per quanto riguarda l’affiliazione politica, gli elettori del Pd (88,9%) e dell’Avs (85,2%) sono tra i più favorevoli alle vaccinazioni obbligatorie per l’infanzia. Alla domanda «Consideri i vaccini infantili uno strumento sanitario sicuro?» ha risposto positivamente il 93% dei dem contro il 74,9% di quanti sostengono Fdi. «Tra gli intervistati emerge anche una notevole ignoranza delle disposizioni degli altri Stati europei in materia di obblighi vaccinali: oltre il 60%, con un picco dell’81,1%, degli elettori del Pd ritiene che gli obblighi siano gli stessi nella maggior parte dei Paesi europei», annotano gli autori. Sono comunque tante le perplessità e le preoccupazioni sulla sicurezza dei vaccini pediatrici. «I dati mostrano una notevole disinformazione, a dimostrazione che le informazioni fornite alla popolazione non sono commisurate all’importanza del problema», si legge nel documento. «Con questa indagine, vorremmo incoraggiare la fornitura di informazioni accurate basate su un lavoro scientifico serio e approfondito e su studi clinici validi, frutto di una ritrovata dialettica scientifica onesta, prerequisito essenziale per qualcosa che voglia essere definito “scienza”». Per questo, è indispensabile un portale informativo trasparente e indipendente «che riporti gli studi clinici e spieghi l’uso di ciascun vaccino in modo chiaro e professionale», e una farmacovigilanza attiva.I dati del sondaggio commissionato a Euromedia non sono stati resi pubblici prima «perché c’è una raccolta firme per indire il referendum di iniziativa popolare contro la legge Lorenzin e non volevamo influenzare le opinioni», fa sapere il pediatra Serravalle. La campagna sta per concludersi, sarà un flop, e in ogni caso si deve intervenire diversamente contro l’obbligatorietà.«È auspicabile che ci sia una corretta informazione e la possibilità per le famiglie di poter scegliere, in maniera informata, se vaccinare o no il proprio figlio e con quali vaccini in base alla storia personale del bambino», commenta Serravalle. «Speriamo che dagli Stati Uniti soffi un vento un po’ diverso».
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)