2025-09-02
Gli Usa contro Colombia e Venezuela: «Protettori dei cartelli della droga»
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Il presidente colombiano Gustavo Petro con Nicolas Maduro (Getty Images)
Dopo aver raddoppiato la taglia sulla testa del presidente del Venezuela Nicolas Maduro e del suo ministro degli Interni Diosdado Cabello, ed aver inviato nel Mar dei Caraibi otto navi da guerra, Washington accusa ancora una volta Caracas di connivenza con organizzazioni terroristiche. Forte tensione anche con la Colombia di Gustavo Petro. La situazione in Venezuela resta molto complicata e gli stati occidentali di Zulia e Tachira, al confine con la Colombia, sono totalmente fuori controllo. Il governo di Maduro ha inviato 15mila soldati per riprendere il controllo di questa area, mentre la Colombia ne ha mandati circa 25mila appena oltre il confine. L’amministrazione Trump è però arrivata all’escalation diplomatica anche con il governo colombiano di Gustavo Petro che ha negato l’esistenza del cosiddetto «Cartel de los Soles», un’organizzazione classificata come terroristica proprio da Washington. Lo scontro è soprattutto politico perche Petro, primo presidente di sinistra della storia di Bogotà, ha accusato la destra americana di inventare l’esistenza di questo gruppo criminale per rovesciare i governi che non gli obbediscono. All’uomo forte di Bogotà ha fatto eco il movimento ecuadoriano Rivoluzione Cittadina (RC), guidato dall'ex presidente Rafael Correa, condannato per corruzione, che ha definito il «Cartel de los Soles» come una farsa mediatica, affermando che l'amministrazione Trump ha inventato questa accusa contro Maduro per giustificare sanzioni e interventi ed attaccare i governi sovrani in America Latina. Intanto i governi di Ecuador e Paraguay hanno inserito questo cartello nella lista dei movimenti terroristi, negando ufficialmente la presa di posizione dei governi di Colombia e Venezuela. Il «Cartel de los Soles» è probabilmente la forma più pericolosa e sotterranea di tutti i cartelli del narcotraffico internazionale. Questa organizzazione criminale si occupa di contrabbando di benzina, di estrazione mineraria illegale e molti altre tipologie di corruzione di funzionari pubblici, ma il suo business principale resta il traffico di droga. I reali capi di questo cartello sarebbero tutti i vertici militari del Venezuela e fra esercito, marina, aviazione e Guardia Nazionale si sarebbero anche divisi le aree di influenza. Il «Cartel de los Soles» prende il suo nome proprio dalle spalline dei generali che lo comporrebbero dove campeggiano i soli e questo nome è apparso per la prima volta a metà anni novanta quando due generali della Guardia Nazionale, il capo dell'unità antidroga Ramón Guillén Dávila e il suo successore Orlando Hernández Villegas, furono indagati per traffico di droga internazionale nella loro veste di comandanti di brigata, ed ognuno indossava un sole come insegna sulle spalline. I legami con i funzionari governativi venezuelani vennero alla luce nel 2004 quando il giornalista e consigliere comunale Mauro Marcano accusò il capo della Guardia nazionale venezuelana Alexis Maneiro e altri ufficiali di essere coinvolti nel traffico di droga. Mauro Marcano venne assassinato pochi mesi dopo la sua denuncia ed il processo non fu mai fatto. Questo «Cartel de los Soles» non sarebbe composto come le altre organizzazioni criminali, ma farebbe da tramite agli altri gruppi utilizzando le forze armate. I legami più stretti li intratterrebbe con il Tren de Aragua, un pericoloso gruppo criminale nato in Venezuela, ma ormai stabilmente posizionato in Colombia dove ha arruolato gli ex membri dei gruppi rivoluzionari ridenominati Stato Maggiore Centrale e Seconda Marquetalia, arrivando a contare oltre 5mila uomini. Un’altra alleanza consolidata è con i messicani del Cartello di Sinaloa che domina la costa pacifica ed è considerata l'organizzazione più forte al mondo nel traffico di droga anche per il suo giro d'affari che si estende in tutti e 5 i continenti. «Questo fantomatico cartello è soltanto propaganda- ha dichiarato il ministro della Difesa di Bogotà il generale Pedro Arnulfo Sánchez Suárez- noi non combattiamo i fantasmi, ma i veri criminali. Ho inviato reparti del nostro esercito perchè la Giunta del Narcotraffico è composta dal Clan del Golfo, la principale banda criminale della Colombia e dagli ex guerriglieri che hanno rotto il patto con il nostro governo. Abbiamo proposto agli Stati Uniti e al Venezuela di combattere insieme la Giunta del Narcotraffico, il nostro è un piano di coordinamento, non di sottomissione. Il problema politico del Venezuela si risolve tra i venezuelani stessi, attraverso il dialogo e una maggiore democrazia. Gli Stati Uniti devono capire che il Sud America adesso è diventato maggiorenne».