2022-10-16
Ursula va in Grecia e il marito incassa 32 milioni da Atene
Ursula von der Leyen (Ansa)
Maxi sovvenzione statale alla Orgenesis di Mr. von der Leyen. Proprio poco dopo la visita della moglie al governo ellenico.La Grecia, dopo la tragica crisi del debito e la restituzione, due mesi fa, dell’ultima tranche del prestito (1,58 miliardi di dollari), è sempre un boccone prelibato per gli investitori stranieri. Lo ha capito anche Heiko von der Leyen, marito di Ursula, la presidente della Commissione europea, che è riuscito a introdursi in un maxi progetto per decine di milioni di euro in rappresentanza di Orgenesis Inc., multinazionale statunitense specializzata in terapie geniche, dove il first husband ricopre l’incarico di direttore medico. Il Comitato interministeriale per gli Investimenti strategici, presieduto dal ministro dello Sviluppo greco Adonis Georgiadis, ha approvato un investimento del consorzio Theracell Laboratories Ike, partecipato dalla greca Theracell S.A. e da Orgenesis Inc, pari a 83 milioni di euro, concedendo anche un finanziamento statale di 32 milioni di euro. Un bel colpo per il marito di Ursula von der Leyen che riesce a portare in dotazione a Orgenesis, compagnia quotata al Nasdaq e controllata dal Fondo Vanguard, un progetto che prevede la costruzione di un’unità produttiva e l’avvio di laboratori di ricerca a Corinto. La joint venture tra Orgenesis e Theracell nasce nel 2019. La partnership strategica prevede il lancio di una piattaforma «Pocare» (Point of care) per lo sviluppo e la commercializzazione di terapie cellulari e geniche destinate agli ospedali pubblici e privati greci. Il finanziamento statale fa seguito alla visita di Ursula von der Leyen ad Atene, nel luglio 2021. La presidente della Commissione Ue era stata invitata dal governo greco a una festa teatrale nell’Antica Agorà, organizzata per presentare il Rrp Greece 2.0, ossia il Pnrr greco consegnato alla Commissione Ue a fine aprile 2021. Una visita molto cordiale, coronata da una lunga passeggiata con il primo ministro greco Kryakos Mitsotakis fino al tempio di Efesto. La sovvenzione statale di 32 milioni di euro al consorzio copartecipato dalla compagnia del marito di Ursula von der Leyen arriva pochi mesi dopo, annunciata dall’agenzia Bloomberg, senza che però questa menzioni il nome di Heiko. Il programma è intanto avviato, con l’intenzione di fornire al sistema sanitario greco risorse per sviluppare terapie avanzate che dovrebbero includere una vasta gamma di malattie in oncologia, ematologia e altre gravi esigenze mediche insoddisfatte. «L’obiettivo» si legge nel programma «è di fornire ai pazienti greci una serie di trattamenti di terapia cellulare e genica a prezzi accessibili». Una bella e fortunata coincidenza per il first husband che, da quando la moglie è a capo della Commissione europea, è riuscito ad inanellare uno dietro l’altro accordi milionari per la «sua» Orgenesis, dove nel frattempo ha fatto carriera diventando una delle figure apicali della compagnia. La Verità ha già raccontato del finanziamento, con i fondi del Pnrr, di un progetto di ricerca italiano sulle tecnologie RNA, cui partecipa Orgenesis Italy e Heiko von der Leyen nel ruolo di membro del Consiglio di sorveglianza, in palese conflitto d’interessi rispetto alla moglie, che presiede l’istituzione che eroga i fondi. Un pacchetto di 320 milioni di euro distribuiti tra 49 «spoke» tra cui, appunto, Orgenesis Italy, nata a inizio del 2022, neanche un mese dopo che era stato lanciato il bando. Le continue coincidenze hanno creato malumori anche all’interno dell’esecutivo europeo, corroborati dalle «attenzioni» che la presidente sta ricevendo in questi mesi: innanzitutto dalla Corte dei Conti Ue, che nel suo ultimo report ha censurato Ursula von der Leyen per non aver consegnato i testi degli sms scambiati con l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla. «Sono stati cancellati», ha fatto sapere lo staff della presidente della Commissione: un’abitudine che si porta dietro dai tempi in cui era ministro della Difesa nel governo di Angela Merkel. Anche allora, von der Leyen fu accusata da un deputato dei Verdi tedeschi di aver cancellato messaggi cruciali per un’inchiesta. Una commissione parlamentare indagava su presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti della Difesa a consulenti e aziende privati. I dati contenuti sul suo telefono avrebbero dovuto essere acquisiti, ma fu impossibile perché «a causa di un incidente di sicurezza», von der Leyen aveva cambiato telefono.Nuove ombre sulla mancata trasparenza della presidente della Commissione Ue sono arrivate venerdì direttamente dalla Procura europea, che ha (insolitamente) annunciato di aver avviato un’indagine sulle procedure di acquisizione dei vaccini. Insomma, tra conflitto di interessi palese e accuse di opacità, l’aria al palazzo Berlaymont, che ospita la sede della Commissione Ue, si fa sempre più tesa.