2023-09-19
Una follia lunga tre anni raccontata da un medico sempre controcorrente
Hanno sospeso le cure, chiuso in casa gli italiani impedendo loro di uscire e invitandoli a cantare sui balconi. Il viaggio dentro l’incubo parte da gennaio 2020. Anzi, da prima.Il mio curriculum vitae è il seguente: laurea in medicina e chirurgia con 110 e lode a 23 anni, cioè nel 1976. A quel tempo, nelle facoltà di Medicina, non si insegnavano né inglese, né informatica. Erano molto complessi gli esami di Fisiologia e Patologia, dove era insegnata anche la capacità logica. Ho specialità in chirurgia generale, chirurgia e endoscopia dell’apparato digerente, psicoterapia cognitiva, ipnologia. Sono una scrittrice, un’opinionista e una blogger. Ero anche una youtuber, vale a dire che avevo un canale Youtube molto seguito, ma è stato chiuso perché, come ha spiegato Roberto Speranza nel suo libro, il ministro ha finanziato i social perché impedissero una narrazione diversa da quella ufficiale. La mia pagina Facebook è stata chiusa in continuazione, quando funziona non è indicizzata, ma in teoria ha centinaia di migliaia di follower. Ho una discreta potenza mediatica, grazie alla quale ho avvertito la popolazione e gli altri medici che esisteva una cura, che ho spiegato sui miei blog.Ho avvertito che non c’erano gli estremi che giustificassero l’iniezione di farmaci in fase sperimentale. Ho avvertito che un «vaccino» è costituito dall’iniezione di un antigene misurabile, non da un frammento di acido nucleico che stampa quell’antigene in quantitativi che variano da paziente a paziente e che non sono misurabili. Ho avvertito che un vaccino è fatto iniettando un antigene non nocivo, mentre la proteina Spike stampata dall’Rna messaggero iniettato nei cosiddetti vaccini Covid è tossica. Ho pagato tutto questo con la radiazione. Sono stata radiata per aver detto la verità: come facevo a conoscerla? Non sono un epidemiologo. Non sono un virologo. Non ho nemmeno la specializzazione in medicina generale. Ho, però, una notevole conoscenza delle tecniche di comunicazione cognitiva, di manipolazione e di ipnosi.L’ipnosi è uno stato mentale indotto, durante il quale si perde la capacità logica e si interiorizzano informazioni non reali e, di conseguenza, si commettono azioni contro l’evidenza oppure contro il proprio interesse o contro l’etica, in conseguenza di suggestioni. Lo stato ipnotico con negazione della logica e dell’evidenza è quello che spinge i cortigiani, il popolo e lo stesso imperatore a vedere i suoi vestiti nuovi che non esistono, come nella famosa fiaba di Hans Christian Andersen, I vestiti nuovi dell’imperatore, quello che giustifica il bispensiero descritto da Orwell nel libro 1984. È favorito dalla paura e le paure più universali della creatura umana sono due: la morte, e la perdita dell’approvazione sociale.Entrambe queste paure determinano la produzione di cortisolo che abbatte il sistema immunitario e predispone l’instaurarsi di molteplici patologie. Se perdite di logica gravi non sono messe a fuoco da un intero popolo e nemmeno dai cosiddetti esperti, sono giustificabili i sospetti di trovarsi in uno stato di ipnosi di massa.Elenco, adesso, solo le perdite di logica più importanti, non le innumerevoli contraddizioni. Nel gennaio 2020 ci mostrano immagini terrificanti provenienti dalle Cina e, contemporaneamente, assicurano che non ci sono pericoli da noi. È evidente a chiunque che, dato che in Italia arrivano innumerevoli aerei ogni giorno dalla Cina e pure direttamente da Wuhan, qualsiasi cosa ci sia in Cina arriverà, prima o poi, anche in Italia. Una ricerca sugli anticorpi, fatta dall’Istituto dei tumori di Milano e dell’Università di Siena, ha rilevato in 13 Regioni la presenza del virus già a settembre; inoltre, il virus si trovava nei campioni delle acque di scarico di Torino e Milano effettuate il 18 dicembre 2019. Il Covid, dunque, era diffuso in Italia dall’autunno 2019.Numerosi amici medici di famiglia mi hanno segnalato, in quei giorni, di aver visto innumerevoli polmoniti interstiziali particolarmente aggressive, soprattutto in persone anziane con patologie pregresse. Questi pazienti sono stati curati con antibiotico e cortisone, come da sempre si curano le polmoniti interstiziali. Molti medici ricordando che nella Sars del 2003, causata da un coronavirus e cominciata da Wuhan, era stata usata l’idrossiclorochina con ottimi risultati, sottolineati anche dalla rivista medica The Lancet. I pazienti curati con tale farmaco, hanno risposto benissimo. I primi due casi di positività al Covid-19 in Italia, secondo la narrazione ufficiale, vengono accertati solo il 30 gennaio 2020. Il primo febbraio 2020 è scritto sulla Gazzetta ufficiale che ci saranno sei mesi di emergenza a causa dell’infezione da Covid 19. Il 2 febbraio il dottor Roberto Burioni dichiara in televisione che il virus non sta circolando: comincia un incredibile balletto fatto da «abbraccia un cinese», «mangia l’involtino primavera», «l’unico virus è la paura».Il ministro Speranza sperpera i soldi degli italiani in una specie di spot televisivo in cui si dichiara che il virus è pochissimo contagioso. Il 15 febbraio il premier Giuseppe Conte dichiara che l’Italia è prontissima ad affrontare l’emergenza, che abbiamo tutto. Affermazione evidentemente falsa visto che nessuno stava facendo scorta di nulla. Al contrario, anzi, pochi giorni dopo, il ministro Luigi Di Maio regala alla Cina alcune tonnellate, non sappiamo quante, di materiali di protezione, Amuchina, guanti, tute e così via. In realtà, eravamo sguarniti: mi telefonavano a marzo le caposala, disperate, per informarmi che mancava Amuchina nei reparti di infettivi. Di Maio ha regalato quel poco che c’era perché fossimo veramente sguarniti.Il 22 febbraio, una circolare del ministro Speranza informa i medici di famiglia di una nuova terribile, incurabile patologia. L’affermazione è falsa: per mesi la patologia è stata curata con antibiotico, cortisone e a volte idrossiclorochina con buoni risultati e una mortalità bassa. È raccomandato l’isolamento dei pazienti, praticamente vietando ai medici di andarli a visitare in quanto non c’erano le protezioni, e raccomandava anche di non fare autopsie. Questa strampalata raccomandazione ha causato un ritardo grave nell’identificazione dei meccanismi patogenetici della malattia e ha dato l’idea di un virus talmente aggressivo che non era possibile fare un’autopsia senza correre alcun rischio.Il 9 marzo 2020 è stato reso obbligatorio l’arresto domiciliare per tutta la popolazione, chiamato lockdown: gli snob adorano l’inglese. Come è stato dimostrato in maniera inoppugnabile, rinchiudere la gente è il miglior sistema per farla ammalare. Crolla il sistema immunitario per la sedentarietà. La gente, spaventata e disperata, fabbrica cortisolo, si consola facendo e mangiando dolci così che il lievito manca nei supermercati e così che aumentano sedentarietà, obesità e diabete, che favoriscono l’infezione da Covid 19. Alla gente rinchiusa in casa (se fosse andata in strada o anche semplicemente a correre sulla spiaggia o in un bosco avrebbe trasmesso la malattia sputando goccioline in via orizzontale), era consigliato di stare sui balconi per cantare tutti insieme alla stessa ora.Ma le goccioline seguono la forza di gravità. Quelli che hanno studiato più inglese che medicina le chiamano droplets, ma anche se chiamate in inglese, seguono sempre la legge di gravità. Se le persone cantano su un balcone, sputano goccioline che vanno sul balcone di sotto. Le goccioline sputate in orizzontale sono fermate dalla forza di gravità e non vanno oltre una piccola distanza; quelle emesse in verticale sono accelerate dalla forza di gravità. Nessuno del Comitato tecnico scientifico ha capito che, se era vero che le goccioline trasmettono la malattia, era molto più pericoloso tenere la gente ammassata sui balconi a cantare nella stessa ora che, invece, nelle strade a vivere normalmente? Era permesso portare fuori il cane, ma non i bambini. Mi scrivevano madri disperate di bambini affetti da autismo. «Mio figlio sta impazzendo e io non posso portarlo fuori. La neurologa si è rifiutata di farmi il certificato di esenzione». Tutta la mia disistima alla neurologa. Anche per le famiglie con disabilità non sono state fatte eccezioni: i meno fortunati dovevano essere lasciati soli perché era vietato andare al supermercato in due.Nel frattempo si poteva urlare sul balcone mentre sul balcone di sotto c’era altra gente. È stato vietato comprare qualsiasi cosa salvo lo stretto necessario alla sopravvivenza immediata. I negozi che pagano le tasse in Italia sono falliti mentre Amazon ha prosperato, ma sono stati lasciati aperti i tabaccai, mentre le chiese erano chiuse. Dai tabaccai, però, non si potevano comprare le penne: quelle le vendeva Amazon. Ci era proibito andare dal parrucchiere, ma uomini e donne del giornalismo e della politica, ma anche chiunque comparisse in televisione in quel periodo, avevano i capelli impeccabili. I giovani hanno sviluppato fobie e incapacità alla socializzazione. Gli anziani hanno perso competenze. Le malattie psichiatriche sono esplose, come il diabete e l’obesità.(1. Continua)
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.
Il risparmio gestito non è più un lusso per pochi, ma una realtà accessibile a un numero crescente di investitori. In Europa si sta assistendo a una vera e propria rivoluzione, con milioni di risparmiatori che scelgono di investire attraverso i Piani di accumulo del capitale (Pac). Questi piani permettono di mettere da parte piccole somme di denaro a intervalli regolari e il Pac si sta affermando come uno strumento essenziale per chiunque voglia crearsi una "pensione di scorta" in modo semplice e trasparente, con costi chiari e sotto controllo.
«Oggi il risparmio gestito è alla portata di tutti, e i numeri lo dimostrano: in Europa, gli investitori privati detengono circa 266 miliardi di euro in etf. E si prevede che entro la fine del 2028 questa cifra supererà i 650 miliardi di euro», spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di SoldiExpert SCF. Questo dato conferma la fiducia crescente in strumenti come gli etf, che rappresentano l'ossatura perfetta per un PAC che ha visto in questi anni soprattutto dalla Germania il boom di questa formula. Si stima che quasi 11 milioni di piani di risparmio in Etf, con un volume di circa 17,6 miliardi di euro, siano già attivi, e si prevede che entro il 2028 si arriverà a 32 milioni di piani.
Uno degli aspetti più cruciali di un investimento a lungo termine è il costo. Spesso sottovalutato, può erodere gran parte dei rendimenti nel tempo. La scelta tra un fondo con costi elevati e un Etf a costi ridotti può fare la differenza tra il successo e il fallimento del proprio piano di accumulo.
«I nostri studi, e il buon senso, ci dicono che i costi contano. La maggior parte dei fondi comuni, infatti, fallisce nel battere il proprio indice di riferimento proprio a causa dei costi elevati. Siamo di fronte a una realtà dove oltre il 90% dei fondi tradizionali non riesce a superare i propri benchmark nel lungo periodo, a causa delle alte commissioni di gestione, che spesso superano il 2% annuo, oltre a costi di performance, ingresso e uscita», sottolinea Gaziano.
Gli Etf, al contrario, sono noti per la loro trasparenza e i costi di gestione (Ter) che spesso non superano lo 0,3% annuo. Per fare un esempio pratico che dimostra il potere dei costi, ipotizziamo di investire 200 euro al mese per 30 anni, con un rendimento annuo ipotizzato del 7%. Due gli scenari. Il primo (fondo con costi elevati): con un costo di gestione annuo del 2%, il capitale finale si aggirerebbe intorno ai 167.000 euro (al netto dei costi). Il secondo (etf a costi ridotti): Con una spesa dello 0,3%, il capitale finale supererebbe i 231.000 euro (al netto dei costi).
Una differenza di quasi 64.000 euro che dimostra in modo lampante come i costi incidano profondamente sul risultato finale del nostro Pac. «È fondamentale, quando si valuta un investimento, guardare non solo al rendimento potenziale, ma anche e soprattutto ai costi. È la variabile più facile da controllare», afferma Salvatore Gaziano.
Un altro vantaggio degli Etf è la loro naturale diversificazione. Un singolo etf può raggruppare centinaia o migliaia di titoli di diverse aziende, settori e Paesi, garantendo una ripartizione del rischio senza dover acquistare decine di strumenti diversi. Questo evita di concentrare il proprio capitale su settori «di moda» o troppo specifici, che possono essere molto volatili.
Per un Pac, che per sua natura è un investimento a lungo termine, è fondamentale investire in un paniere il più possibile ampio e diversificato, che non risenta dei cicli di mercato di un singolo settore o di un singolo Paese. Gli Etf globali, ad esempio, che replicano indici come l'Msci World, offrono proprio questa caratteristica, riducendo il rischio di entrare sul mercato "al momento sbagliato" e permettendo di beneficiare della crescita economica mondiale.
La crescente domanda di Pac in Etf ha spinto banche e broker a competere offrendo soluzioni sempre più convenienti. Oggi, è possibile costruire un piano di accumulo con commissioni di acquisto molto basse, o addirittura azzerate. Alcuni esempi? Directa: È stata pioniera in Italia offrendo un Pac automatico in Etf con zero costi di esecuzione su una vasta lista di strumenti convenzionati. È una soluzione ideale per chi vuole avere il pieno controllo e agire in autonomia. Fineco: Con il servizio Piano Replay, permette di creare un Pac su Etf con la possibilità di ribilanciamento automatico. L'offerta è particolarmente vantaggiosa per gli under 30, che possono usufruire del servizio gratuitamente. Moneyfarm: Ha recentemente lanciato il suo Pac in Etf automatico, che si aggiunge al servizio di gestione patrimoniale. Con versamenti a partire da 10 euro e commissioni di acquisto azzerate, si posiziona come una valida alternativa per chi cerca semplicità e automazione.
Ma sono sempre più numerose le banche e le piattaforme (Trade Republic, Scalable, Revolut…) che offrono la possibilità di sottoscrivere dei Pac in etf o comunque tutte consentono di negoziare gli etf e naturalmente un aspetto importante prima di sottoscrivere un pac è valutare i costi sia dello strumento sottostante che quelli diretti e indiretti come spese fisse o di negoziazione.
La scelta della piattaforma dipende dalle esigenze di ciascuno, ma il punto fermo rimane l'importanza di investire in strumenti diversificati e con costi contenuti. Per un investimento di lungo periodo, è fondamentale scegliere un paniere che non sia troppo tematico o «alla moda» secondo SoldiExpert SCF ma che rifletta una diversificazione ampia a livello di settori e Paesi. Questo è il miglior antidoto contro la volatilità e le mode del momento.
«Come consulenti finanziari indipendenti ovvero soggetti iscritti all’Albo Ocf (obbligatorio per chi in Italia fornisce consigli di investimento)», spiega Gaziano, «forniamo un’ampia consulenza senza conflitti di interesse (siamo pagati solo a parcella e non riceviamo commissioni sui prodotti o strumenti consigliati) a piccoli e grandi investitore e supportiamo i clienti nella scelta del Pac migliore a partire dalla scelta dell’intermediario e poi degli strumenti migliori o valutiamo se già sono stati attivati dei Pac magari in fondi di investimento se superano la valutazione costi-benefici».
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