2021-04-18
Un fumetto spiega meglio di un trattato perché Chico Forti è vittima innocente
La vicenda kafkiana dell'imprenditore all'ergastolo negli Usa. Tra malintesi, strane piste tedesche e il sospetto del complotto.In genere diffido del fumetto per raccontare storie con la S maiuscola o casi di cronaca, e diffido ancor di più se strumento da «giornalismo investigativo». Invece no, mi sono dovuto ricredere. Tutta colpa di Una dannata commedia. L'autodifesa di Chico Forti (Fabio Galas editore, 20 euro). In 136 pagine a fumetti, appunto, riesce a raccontare l'intricata vicenda dell'imprenditore trentino ex campione di surf in galera negli Stati Uniti da 21 anni per omicidio, in modo semplice ma con dovizia di dettagli, molti inediti. Inchiesta giornalistica da manuale e suspense degna delle migliori serie di Netflix.Autore è Massimo Chiodelli «Chiod», architetto e fumettista, a fornire il filo tratto da una documentazione sconfinata è lo zio di Chico, Gianni Forti, ex grafico e tipografo, che insieme alla zia Wilma da oltre 20 anni è cuore e mente di ogni tentativo per dimostrare l'innocenza di Chico, con Roberto Fodde ricercatore in quel di Miami di ogni tassello.Chico Forti, film maker di successo, residenza in un complesso extralusso di Miami, una bellissima famiglia con tre figli e l'ex miss America, Heather, per moglie, nel 2000 viene condannato all'ergastolo a stelle e strisce - (cioè: dalla cella esci solo da morto) - per l'omicidio di Dale Pike. Chico non lo conosceva, lo ha incontrato solo per un'ora e mezza quando è andato a prenderlo all'aeroporto di Miami e lo ha scaricato davanti a un ristorante dove aveva appuntamento con «amici». Il giorno dopo, il 15 febbraio 1998, l'uomo viene trovato morto sulla spiaggia, nudo, ucciso dopo indicibili abusi sessuali. La vittima è figlio di Anthony Pike, da cui Chico Forti stava acquistando il Pike's Hotel a Ibiza, albergo in declino e una volta tempio degli stravizi di rockstar, da Freddie Mercury a George Michael. Movente dell'omicidio? Chico avrebbe fatto fuori Pike junior perché sarebbe andato a Miami per sventare la truffa che l'imprenditore italiano avrebbe escogitato nell'acquisto dell'albergo perché Pike senior non ci stava con la testa. In realtà, emergerà che Anthony Pike non era neppure più il proprietario dell'hotel e quindi il vero truffato sarebbe stato Forti. In un procedimento parallelo la stessa giudice aveva assolto Chico dall'accusa di truffa, poi lo aveva condannato per omicidio; il particolare sarebbe stato nascosto alla giuria che lo ha condannato all'ergastolo. Questi a grandi linee i contorni noti. Il merito principale però del fumetto è di aver messo a fuoco una sorta di connection italo-tedesco-americana. Ovvero l'antefatto, il documentario realizzato da Chico Forti - Il sorriso della Medusa - che sputtanava la polizia di Miami sulle bugie relative all'omicidio di Gianni Versace e al «suicidio» impossibile del presunto killer, il prostituto Andrew Cunanan, e il ruolo avuto da una strana banda di faccendieri e pregiudicati tedeschi. Dai tedeschi Chico acquista la casa galleggiante dove Cunanan termina la sua fuga, secondo la versione ufficiale, suicidandosi. Il poliziotto Gerry Schiaffo spiffera nel documentario le incongruenze della polizia: come la pistola Taurus 40 dagli effetti devastanti con cui si sarebbe sparato Cunanan, che però ha il bel volto intatto…La banda degli avventurieri tedeschi, dicevamo. Secondo questa ricostruzione, sono tutti provenienti dalla Ddr, l'ex Germania comunista. Trafficano con i passaporti falsi del Principato di Sealand, in realtà una piattaforma in mezzo alla Manica, hanno a che fare con le saune frequentate dai prostituti d'alto bordo, tra cui Andrew Cunanan. All'epoca in cui Chico sta girando il documentario un capo detective della polizia di Miami è tuttora convinto della pista tedesca per l'omicidio Versace. Il personaggio clou è Thomas Knott, diventato amico di Forti, latitante negli Usa perché in Germania non ha finito di scontare una condanna a 6 anni per una mega-sòla alle assicurazioni. Ha delle questioni in sospeso con Dale Pike e i due si devono incontrare a Miami; ma è anche compagno del padre Anthony nelle scorribande truffaldine con carte di credito. Per il delitto di Dale è il principale sospettato, insieme a Chico Forti. Poi accusa l'italiano; ottiene dalla giustizia americana uno sconto da 9 a 3 anni per i reati negli Stati Uniti; viene rimpatriato in Germania subito dopo la condanna di Chico.L'ex moglie rivelerà (merito delle Iene) che l'alibi di Thomas Knott non sarebbe così di ferro perché il giorno e nell'orario della morte di Dale Pike si sarebbe assentato un paio d'ore dalla festicciola di compleanno che aveva organizzato a casa; anzi, sarebbe sparito per una decina di giorni fino al suo arresto. Personalmente ho incontrato nel 2013 per il Tg5 Anthony Pike al «Pike's Hotel», a Ibiza. Sotto un ulivo ci sono le ceneri di Dale. E' l'unica intervista. A 80 anni, tra un tuffo in piscina, cascate di aperitivi e belle ragazze, i rimasugli di sniffate di coca su comodino e comò in camera e gli aneddoti dei suoi trascorsi sessual-amorosi con Grace Jones, davanti alla telecamera aveva confidato: «Uno dei due, Chico Forti o Knott, ha mentito; comincio a pensare che sia stato Knott…». Il resto della connection leggetelo nell'inchiesta a fumetti di «Chiod» e dello zio Gianni. Il ricavato aiuterà a sostenere le (enormi) spese per cercare la verità e riportare a casa Chico. Il governatore della Florida, di fede trumpiana, da mesi grazie anche all'impegno del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha firmato il provvedimento per la sua consegna dopo 21 anni all'Italia. Lo aspettiamo perché con uno dei suoi sorrisi metta fine a questa dannata, tragica commedia.
Jose Mourinho (Getty Images)