2018-12-19
Un anno di lavori e 202 milioni di euro per far rinascere il ponte di Genova
Renzo Piano supervisionerà il progetto, affidato a Fincantieri, Salini Impregilo e Italferr. Esclusi i Benetton e Cimolai, che annuncia: «Niente ricorso per spirito di servizio». Danilo Toninelli: «Inaugurazione a dicembre 2019».Il commissario e sindaco di Genova, Marco Bucci, ha deciso: sarà la cordata Fincantieri, Salini Impregilo e Italferr a ricostruire il ponte Morandi. Il via libera arriva quattro mesi dopo il crollo del viadotto sul Polcevera, in cui alla vigilia di Ferragosto persero la vita 43 persone. Quattro mesi in cui il capoluogo ligure è rimasto spezzato in due, con un danno alle imprese stimato dalla Camera di commercio in 422 milioni di euro e con 300 famiglie senza casa.Tutto questo dovrebbe essere risolto nel giro di un anno: il nuovo ponte, a sei corsie, sarà infatti ultimato entro Natale 2019. Parola del governo. Costerà 202 milioni di euro, al netto dell'Iva. Il progetto a cui l'opera si ispira è quello donato dall'architetto Renzo Piano, anche lui genovese, che farà da padre nobile all'opera. Rispetto all'originale è stato ridotto il numero dei piloni. Bucci spiega che alla gara per l'assegnazione dei lavori di ricostruzione «ha partecipato l'eccellenza italiana e straniera», annunciando che «abbiamo chiesto a Piano di partecipare a tutto il progetto come supervisore tecnico per garantire la massima qualità». Nel decreto firmato ieri si leggono le motivazioni che hanno portato alla scelta di questa proposta: innanzitutto utilizza pile anziché stralli, «nel rispetto della sensazione di avversione psicologica maturata in città dopo il crollo del Morandi». Non solo: fra i motivi c'è anche il fatto che «estetica e progettualità sono derivate dalla storia e dall'immagine di Genova, città di mare, in ragione della forma delle pile e dell'impalcato, che richiamano la prua e sezione di una nave». Infine, nel documento sono considerati positivamente anche i materiali, con «struttura mista di acciaio e cemento armato», e le modalità esecutive, «in grado di ridurre i tempi di realizzazione e la riduzione delle interferenze con le infrastrutture».«Sarà costituito da un impalcato in acciaio, con una travata continua di lunghezza totale pari a 1.100 metri, costituita da 20 campate», spiegano Salini Impregilo e Fincantieri, che si sono unite nella nuova società Per Genova, «il progetto prevede 19 pile in cemento armato di sezione ellittica posizionate con un passo costante di 50 metri, a eccezione della campata sul torrente Polcevera e di quella sulle linee ferroviarie, dove l'interasse passa da 50 a 100 metri», una soluzione che consente di limitare le dimensioni delle strutture e delle fondazioni.La cordata sconfitta, guidata da Cimolai e con un progetto dell'architetto Santiago Calatrava, annuncia che non si opporrà: «La società Cimolai», si legge in una nota, «per puro spirito di servizio al Paese e per non ostacolare la ricostruzione, non ha intenzione di presentare ricorso». Non si possono però escludere ricorsi da parte di una delle altre 20 aziende che hanno partecipato al concorso né della grande esclusa Autostrade, tuttavia negli uffici della struttura commissariale si sta lavorando per prevenire possibili azioni legali e amministrative. Che, comunque, anche se arrivassero dovrebbero essere senza richiesta di sospensiva dei lavori. Bloccare il cantiere significherebbe infatti condannare la città, e il più grande porto italiano, a spegnersi.Il nuovo ponte sarà quindi pronto in un anno, come conferma anche il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli: «Sarà in piedi a fine 2019 e all'inizio del 2020 al massimo verrà inaugurato, magari addirittura a fine dicembre. Per noi il dato importante è che è iniziata la fase di demolizione e da marzo partirà la ricostruzione. Capisco il malcontento dei genovesi», aggiunge il ministro, «che non hanno ancora visto le impalcature e le maestranze per ricostruire il ponte, però dovevamo costruire le condizioni per poter partire bene e aspettare il dissequestro». Infatti il sindaco commissario ha incassato il nulla osta della Procura alla demolizione del moncone ovest, quello dal lato di Savona. «In due settimane si potrà cominciare a veder smontare il ponte», promette Bucci.Positivo anche il commento del viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi: «Sarà ricostruito bene e rapidamente, e soprattutto da imprese italiane. C'è voglia di rivincita». Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'ad di Fincantieri, Giuseppe Bono: «Sin dal primo momento, ci siamo resi disponibili, lo dovevamo a Genova e alla Liguria. Sono convinto che la nuova infrastruttura sarà il migliore esempio di un'Italia che, se unisce le proprie eccellenze, può fare sistema e compiere grandi opere al servizio del Paese». Mentre Pietro Salini, ad di Salini Impregilo, ha assicurato: «Dodici mesi per fare ripartire Genova: questo il sogno che ci accingiamo a regalare subito prima di Natale ai genovesi, ricordando le vittime di questa terribile tragedia, per fare ripartire la città in tempi rapidi, dando un segnale forte a tutto il Paese, perché la ripresa economica e l'occupazione possono ripartire dalle grandi opere».
Rod Dreher (Getty Images)