2022-04-09
Tv: da stasera torna Alberto Angela con «Ulisse»
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Questa sera riparte sulla Rai Ulisse. La nuova stagione del programma condotto da Alberto Angela si pone come alternativa ad Amici di Maria De Filippi. È la prima volta che la Rai sceglie di controbattere con un programma di divulgazione, scelta che sancisce il successo assolutamente pop del conduttore paleontologo.La Sardegna, la Puglia, e poi Parigi, Londra, Belfast. Un angolo remoto di mondo, perso fra i ghiacci della Groenlandia, dove la segnaletica stradale non è rivolta alle macchine, ma alle slitte trainate da cani. Le tappe, le nuove, di Ulisse – Il piacere della scoperta, che il Covid-19 e i conseguenti lockdown avevano costretto a un brusco arresto, basterebbero da sé ad accendere in chi legga il lume della curiosità. E così i quesiti cui Alberto Angela ha scelto di dare – o provare a – una risposta. L’uomo di Neanderthal, il perché della sua improvvisa scomparsa, il Titanic e quella tragedia senza tempo. Eppure, nel guardare alla nuova stagione del programma televisivo, di ritorno su RaiUno nella prima serata di sabato 9 aprile, quel che più colpisce non è il viaggio, non sono le immagini né la promessa di vedere risolti misteri vecchi quanto lo è il mondo. È la scelta della Rai a colpire, un colpo di testa che è, insieme, una dichiarazione di intenti, chiara e reazionaria. Perché ad attendere Angela, all’altro capo del telecomando, c’è colei dalla quale i più sono abituati a scappare, sua signora degli ascolti Maria De Filippi. La Rai, che negli anni passati si era abituata a schierare contro Amici di Maria De Filippi il più simile Ballando con le stelle, ha voluto sparigliare le carte, e al circo dei talent, con il loro codazzo social, ha preferito contrapporre quel che di più lontano da giudizi e piroette la televisione possa offrire: Alberto Angela, un programma di divulgazione scientifica. Angela è diventato l’avversario designato di Maria De Filippi, un martire pronto a condurre, ogni sabato sera, la propria, personalissima battaglia. Cultura o spettacolo, chiederà con ogni puntata di Ulisse il figlio di Piero Angela, mettendo spalle al muro lo spettatore pigro, quello del «Ma sì, guardo i talent perché non c’è altro, canali diversi stessa minestra». Angela farà venir meno ogni scusa, costringerà i cripto-amanti di Amici a venire allo scoperto e, come ogni martire, troverà nella propria battaglia la via per la santificazione. Consacrazione, meglio, si dovrebbe dire, perché Angela – l’unico fra i «figli di» ad aver saputo spogliare il nepotismo delle accezioni orribili che si porta appresso – ha trovato nell’investitura della Rai la conferma definitiva del proprio successo. E ci perdoni, Angela, se ancora parliamo di conferma. Ma gli ascolti, da soli, non hanno mai potuto dire tanto. I programmi di Alberto Angela, che dai meme ancora tuona «Io divulgo forte», facendo il verso a Christian Grey, hanno rivoluzionato la percezione popolare della materia scientifica. Ulisse, Meraviglie, Stanotte a sono diventati fenomeni virali, e Twitter quel divulgatore atipico lo ha eletto a icona gay, mentre il pubblico femminile ha giurato di poter vedere in lui la prova di una spiccata virilità. Sono state vendute magliette, con la faccia di Angela e il suo sorriso sghembo, asciugamani e merchandising degno di una popstar. Il sessantenne è diventato un semi-Dio, capace di rendere digeribile, macché, di più, affascinante, magnetico, addirittura, il sapere accademico. E l’Auditel, tutto questa Angela-mania, l’ha registrata: tre, quattro milioni di telespettatori, uno share a due cifre, di quelli per cui parlare di «conferma» potrebbe risultare offensivo. Ma un «Ma», nell’elenco dei traguardi raggiunti dal piccolo Piero Angela, è necessario. Gli ascolti, l’afflato di Twitter, le t-shirt con la stampa a colori del suo bel viso sono rimaste, in questi ultimi anni, come sospese. Hanno sì gridato alla fama, all’immediata riconoscibilità pop, ma di questa riconoscibilità pop la televisione se n’è fatta poco. La Rai non ha voluto esporre il suo scienziato al confronto con la tv commerciale, e Angela ha finito per essere competitor di se stesso. («Ti piace vincere facile?», cantilenerebbe una famosa pubblicità, con tanto di jingle ad accompagnare la domanda retorica). Ma la prudenza che ha segnato le decisioni prese fino ad oggi è destinata a venire meno. Angela, come detto, sarà diretto avversario di Maria De Filippi ed è in questa sua nuova collocazione, nel sabato sera di RaiUno, che risiede la grandezza del suo successo. Perché, oltre i numeri e le magliette, oltre i ridolini entusiasti dei social, è questo che dice quanto il divulgatore scientifico sia diventato riconoscibile, quanto sia affidabile, quanto il suo fare cultura possa reggere l’incontro-scontro con uno dei programmi più longevi di Mediaset.