2023-07-01
Tutta la Francia brucia ostaggio delle violenze. L’Eliseo: «State a casa»
Fermate 875 persone, 492 edifici danneggiati, 2.000 veicoli in fiamme, roghi. Attaccate caserme e scuole. Un giovane cade da un tetto e muore. Violenza e disordini non si fermano in Francia, dopo la morte del diciassettenne di origine algerina Nahel Merzouk ucciso da un poliziotto durante un controllo stradale. Annunciati dalla premier francese Elisabeth Borne, su proposta del ministro dell’Interno Gérald Darmanin, sono stati schierati i veicoli blindati della gendarmeria. È stato quadruplicato il dispiegamento della polizia nazionale a 40.000 agenti, ma rimane sospesa la decisione di instaurare lo stato d’emergenza. Darmanin ha chiesto ai prefetti di vietare «vendita e trasporto» di razzi e materiale pirotecnico, bidoni di benzina, acidi e prodotti infiammabili e chimici. Giovedì notte erano state fermate 875 persone, metà delle quali nella Regione di Parigi, il bilancio parziale è di 492 edifici danneggiati, 2.000 veicoli dati alle fiamme e 3.880 roghi. Sono stati attaccati 79 posti di polizia, oltre a 119 edifici pubblici, tra cui 34 municipi e 28 scuole. E c’è scappato anche il morto: un giovane manifestante è infatti deceduto a Petit-Quevilly cadendo dal tetto di un supermercato. «Durante un saccheggio», ha detto la polizia, smentita alla Procura.Il presidente Emmanuel Macron, che ieri mattina aveva lasciato il vertice dell’Unione europea a Bruxelles prima della sua conclusione per tornare a Parigi e presiedere una riunione di crisi, al termine dell’incontro aveva lanciato un appello «alla responsabilità a tutti i genitori, ai padri e alle madri di famiglia». Il capo dello Stato ha ricordato che «un terzo dei fermati della notte scorsa (giovedì, ndr) sono dei giovani, o anche giovanissimi. Responsabilità dei genitori tenerli in casa». Ha anche aggiunto che «nulla giustifica la violenza».Gli scontri tra polizia e manifestanti sono iniziati la notte del 27 giugno nel sobborgo parigino di Nanterre, dove Merzouk era stato colpito mentre guidava senza patente una Mercedes e non si era fermato a un posto di blocco. Uno dei due agenti aveva aperto il fuoco con l’arma di servizio, uccidendolo, ora è indagato per omicidio volontario e in custodia cautelare. Nel primo interrogatorio, aveva detto di aver sparato per «evitare una nuova fuga», visto che il giovane aveva già 17 precedenti e inoltre guidava in modo pericoloso. Aveva paura che il ragazzo investisse qualcuno con l’auto, ha riferito il procuratore di Nanterre Pascal Prache.L’uccisione è stata registrata e il video, fatto girare ovunque, ha contribuito a infiammare le proteste dei residenti nelle banlieue. Da Nanterre, a Ovest di Parigi, si sono diffuse in altre zone intorno alla capitale e in città quali Lione, Pau, Tolosa, Strasburgo, Lille e Marsiglia. La stazione ferroviaria di Nanterre-Préfecture è stata chiusa. Ieri, le autorità di Marsiglia hanno vietato le proteste parlando di «rischio per l’ordine pubblico». Le persone che ignorano l’ordine possono essere soggette ad arresto. I ristoranti sono stati invitati a chiudere in anticipo le aree all’aperto.I video notturni sui social media hanno mostrato paesaggi urbani in fiamme in tutto il Paese. Un tram è stato bruciato nella città orientale di Lione e 12 autobus sventrati in un deposito di Aubervilliers, a nord di Parigi. Ieri, Darmanin ha chiesto alle prefetture di sospendere la circolazione di autobus e tram su tutto il territorio nazionale a partire dalle 21 di venerdì sera. «Le prossime ore saranno decisive e so di poter contare sui vostri impeccabili sforzi», ha scritto il ministro dell’Interno agli agenti di polizia e ai vigili del fuoco cercando di sedare i disordini. Intanto, saccheggi e vandalismi si sono moltiplicati nel centro di Parigi, distruggendo vetrine di negozi e interni di supermercati. L’ambasciata americana ha messo in guardia i cittadini statunitensi sulla pericolosità di «queste manifestazioni» che «assieme alle proteste spontanee, dovrebbero continuare e potrebbero diventare violente». Li ha invitati a «evitare raduni di massa e aree che vedono impegnata la polizia, in quanto possono diventare violenti e provocare scontri». Anche il Foreign and commonwealth office del Regno Unito ha emesso avvertimenti, consigliando i viaggiatori anglosassoni di «monitorare i media, evitare proteste» e di stipulare «un’assicurazione di viaggio», per la Francia verificando che «fornisca una copertura sufficiente». Il governo tedesco ha espresso «preoccupazione» per le proteste, precisando però che non vi era alcuna indicazione che Macron avrebbe annullato un’imminente visita di stato a Berlino.«Non incolpo la polizia, incolpo una persona, quella che ha tolto la vita a mio figlio», ha detto la madre di Nahel, Mounia, alla stazione televisiva France 5 durante un’intervista. Ma la protesta dei manifestanti ha travolto tutto e tutti, con una furia che non si riesce ad arginare. In questa situazione di enorme tensione, con il vicepresidente del Parlamento francese Sébastien Chenu, del Rassemblement national di Marine Le Pen, che ha chiesto che il governo stabilisca lo stato di emergenza «perché oggi le violenze sono tanto estese da rendere necessaria un’azione immediata. Ci vuole grande fermezza», ci mancava solo l’ingerenza dell’Onu.«Questo è il momento per il Paese di affrontare seriamente le questioni profonde del razzismo e della discriminazione nelle forze dell’ordine», ha dichiarato Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, in una conferenza stampa a Ginevra. Non contenta della sua ingerenza e del pesante attacco ai poliziotti, già nel mirino di scontri ideologizzati e rabbiosi, ha chiesto che «per affrontare gli elementi violenti nelle manifestazioni», si rispettino «sempre i principi di legalità, necessità, proporzionalità». Intanto, la Francia brucia.