2022-10-25
Lo tsunami bollette sempre più vicino. Nel governo si studia l’ipotesi moratoria
Possibile differimento dei pagamenti per chi non dovesse farcela. Matteo Salvini: «Proporremo lo stesso provvedimento anche sui mutui».Nella cartellina che Mario Draghi ha consegnato a Giorgia Meloni domenica mattina, a margine della cerimonia della campanella, c’era scritto con ogni probabilità a quanto ammontano le risorse cui la neo premier potrà attingere per licenziare il primo, importante provvedimento del suo governo. Si parla ovviamente del dl Aiuti (il quarto della serie, per la precisione) su cui cade l’incombenza di trovare forme efficaci di tutele per le famiglie e per le imprese italiane rispetto al caro-bollette, in previsione dell’arrivo delle temperature più rigide. Si è già detto molto del «tesoretto» di dieci miliardi lasciato in dote dal precedente esecutivo a quello che si è appena insediato, ma si tratta di un importo lontano dalle necessità del momento.Anche perché nel decreto in questione «balla» una norma alla quale è legato il destino a breve termine di milioni di cittadini, e cioè una moratoria sulle bollette non pagate a causa del folle incremento dei costi di gas ed energia elettrica determinato dalla guerra. L’allarme è stato lanciato in tempi non sospetti prima dalle associazioni di grandi e piccole imprese, relativamente all’impossibilità di andare avanti per esercizi e aziende che necessitano di un consumo sostenuto di energia, ma ora all’orizzonte c’è la prospettiva di un cataclisma sociale. Altre associazioni, come ad esempio quelle che raccolgono gli amministratori di condominio, hanno fatto presente al governo e al legislatore che con gli attuali aumenti più della metà degli utenti non potrà pagare le bollette. Il problema è che, di fronte a questo scenario, i fornitori di energia stanno reagendo con l’irrigidimento, mutando unilateralmente i contratti e introducendo norme che rendono più semplici i distacchi. Pratiche che sono finite sotto la lente dell’Antitrust, ma che potrebbero lasciare repentinamente al freddo e al buio numerosissime famiglie. È per questo che uno dei lavori più articolati in cui si stanno cimentando in queste ore la presidente del Consiglio e i ministri competenti è comporre un quadro plausibile di coperture per varare una moratoria di almeno sei mesi delle morosità sulle bollette non pagate a causa dei prezzi folli. Una norma sulla falsariga di quanto fatto - comunque sempre meno del necessario - dai precedenti governi nella fase più acuta della pandemia rispetto anche ai canoni di affitto, con la moratoria sugli sfratti. Stavolta la moratoria dovrà impedire i distacchi, in attesa di tempi migliori.L’ipotesi allo studio, infatti, è un differimento dei pagamenti (possibili ovviamente anche a rate) a una fase posteriore a quella invernale, o comunque a quando i costi scenderanno e per famiglie e piccole aziende sarà più facile gestire i propri conti. Come detto, però, c’è un problema di coperture, ma non solo. Proprio in queste ore, secondo quanto filtra, vi sarebbe un dibattito interno alla maggioranza su come intervenire: l’idea iniziale della Meloni, come risulta anche da quanto inserito nel programma di Fdi, sarebbe quella di introdurre le cosiddette «utenze di sussistenza», ovvero la fornitura di livelli minimi di energia e gas, sostanzialmente a carico dello Stato, per chi non ce la fa a pagare. Questa soluzione richiederebbe però tempi tecnici non compatibili con l’urgenza della situazione, ed è per questo che ha preso quota l’ipotesi della moratoria. C’è però chi ha messo in guardia i fautori di questa strada dal rischio che si riveli, nei fatti, un incentivo al consumo nel momento in cui il gas potrebbe scarseggiare. Ecco perché la moratoria dei distacchi comporterà comunque l’obbligo del pagamento, anche se differito e rateale, ma anche in questo caso a Palazzo Chigi stanno ragionando su come evitare che i fornitori più piccoli soccombano ai più grandi per mancanza di liquidità, lasciando campo libero a un monopolio. Poi ci sono le coperture: nel nuovo decreto dovranno essere reiterate misure altrettanto importanti, a partire dal rinnovo del credito d’imposta per le imprese che hanno subito un aumento delle spese energetiche superiore almeno del 30 per cento allo stesso periodo dello scorso anno, e alla cancellazione dell’Isee come requisito per ottenere i bonus sociali, ampiamente annunciato in campagna elettorale dalla Meloni e da tutti gli esponenti di Fratelli d’Italia. A completare il pacchetto di aiuti contenuti nel provvedimento, ci sono le misure destinate ai giovani, tra le quali spicca l’intenzione di dare un sostegno ai mutui per la prima casa per gli under 35. Il tutto, senza contare la pace fiscale, misura pilastro dei programmi di tutti i partiti del centrodestra. Per finanziare tutto questo, si conta che servano almeno 40 miliardi, una cifra difficilmente raggiungibile senza uno scostamento di bilancio. Ed è su questo, probabilmente, che si discuterà al governo e soprattutto in Parlamento, nei prossimi giorni. Nel frattempo, il vicepremier Matteo Salvini, parlando a Porta a porta, ha affermato che si tratta di una «richiesta fondata, soprattutto per i negozi e le aziende». «Una moratoria», ha aggiunto, «serve, così come la chiederemo sui mutui».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)