2024-09-17
Trump ora indossa l’elmetto: «La retorica comunista dei dem fa volare i proiettili»
Donald Trump (Getty images)
L’ex presidente accusa Kamala Harris di fomentare l’odio contro di lui. Joe Biden grottesco: «Al Secret service serve più aiuto». La campagna elettorale è sempre testa a testa.Il nuovo attentato subito da Donald Trump ha fatto irruzione nella campagna elettorale americana. «La mia determinazione è diventata ancora più forte dopo un altro attentato alla mia vita!», ha dichiarato il candidato repubblicano. «Non mi arrenderò mai!», ha proseguito. Segno, questo, che Trump non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro dalla competizione elettorale, anzi. «Mentre mettiamo insieme i fatti, sarò chiara: condanno la violenza politica. Dobbiamo tutti fare la nostra parte per garantire che questo episodio non porti ad altra violenza», ha intanto affermato Kamala Harris, dicendosi anche «profondamente turbata» per quanto accaduto. «Sono grata che l’ex presidente Trump sia al sicuro», ha aggiunto.«Sono sollevato che l’ex presidente sia illeso», ha detto, dal canto suo, Joe Biden. «Come ho detto molte volte, non c’è posto per la violenza politica», ha proseguito. «Trump ha bisogno di più protezione di chiunque altro. È il più attaccato, è il più minacciato, probabilmente anche di più di quando era nello studio ovale», ha nel frattempo detto lo Speaker della Camera, Mike Johnson, che ha quindi fatto richiesta al Congresso di garantire maggiore sicurezza al candidato repubblicano. Un’esortazione al Congresso in tal senso è arrivata ieri anche dallo stesso Biden, secondo cui «il secret service ha bisogno di più aiuto».Bisognerà adesso capire quale sarà l’impatto dell’attentato sulla campagna elettorale. Questa settimana, Trump ha in programma eventi in alcuni Stati chiave, come North Carolina e Michigan. La Harris è invece attesa in Pennsylvania e Wisconsin. A livello sondaggistico, la situazione complessiva continua ad apparire fortemente in bilico: se una rilevazione di Abc News dà la Harris avanti di quattro punti a livello nazionale, un’altra condotta da Atlas Intel vede in vantaggio il tycoon del 3%. Sempre restando a livello nazionale, la vicepresidente supera l’avversario di appena l’1,7% nella media di Real Clear Politics: il che si configura essenzialmente come un testa a testa. Venendo ai singoli Stati e leggendo i sondaggi da una prospettiva storica, la Harris sta guadagnando terreno in Georgia e North Carolina, mentre il candidato repubblicano continua a performare meglio in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan.In un simile quadro, è molto probabile che Trump farà comunicativamente leva sul nuovo attentato subito. D’altronde, l’immagine dell’attacco di Butler, due mesi fa, è ancora vivida in buona parte dell’elettorato, nonostante molti media abbiano forse riservato all’episodio meno spazio di quanto meritasse. Non a caso, ieri l’ex presidente ha accusato i democratici di fomentare possibili attentatori con la loro retorica improntata alla demonizzazione dell’avversario. «La loro retorica mi sta esponendo ai colpi d’arma da fuoco, quando sono io quello che salverà il Paese, e sono loro quelli che lo stanno distruggendo», ha tuonato. «Ha creduto alla retorica di Biden e della Harris, e ha agito di conseguenza», ha aggiunto, riferendosi all’attentatore Ryan Routh. «A causa della retorica di questa sinistra comunista volano proiettili». Insomma, Trump punta a ritorcere contro i suoi stessi avversari l’accusa di fomentare l’estremismo. Certo, c’è chi dice che Butler in realtà non avrebbe avuto un grande effetto su questa corsa elettorale. Tuttavia attenzione: il fatto che quell’attentato sia stato quasi subito dimenticato da gran parte dei media, non significa che non abbia avuto un impatto sugli elettori. Il tema lì non è stato tanto che avessero sparato a Trump quanto che lui si fosse rialzato quasi subito e, sfidando un eventuale secondo cecchino, avesse gridato con il braccio in aria: «Fight! Fight! Fight!» Un gesto di leadership che va al di là di come la si pensi sull’ex presidente dal punto di vista politico. Un gesto molto americano, che incarna l’epopea, un po’ western, del «comeback»: la riscossa del candidato in difficoltà che, contro tutte le avversità, si rimette in piedi per lottare. Ecco, è tutto da dimostrare che quell’immagine sia stata ipso facto dimenticata dagli americani (e non ci riferiamo soltanto ai trumpisti duri e puri). E, da questo punto di vista, non è neppure escluso che l’attentato di Palm Beach non possa rinverdire la memoria di Butler. Guarda caso, proprio ieri, Trump, su Truth ha scritto: «Fight! Fight! Fight!»La strategia del tycoon è quindi chiara: accusare i dem di estremismo e contrapporre la sua leadership a quella di Kamala Harris: una Harris che, almeno finora, tra il dibattito e le prime due interviste rilasciate, è apparsa molto preimpostata, se non addirittura ingessata. Ovviamente è troppo presto per capire se questa strategia funzionerà. Né sappiamo come la candidata dem cercherà di arginarla. Resta però il fatto che il tema della leadership non è secondario in questa campagna. E, vista la situazione in bilico nei sondaggi, potrebbe rivelarsi più determinante di quanto si pensi.