2025-04-26
Trump nella Capitale: «Vedrò la Meloni». Il pressing di Ursula per un incontro
Ursula von der Leyen (Ansa)
Ursula von der Leyen vuole approfittare dei funerali di Bergoglio per un colloquio con Donald, ma lui la lascia in sospeso.Ai funerali di papa Francesco saranno presenti 180 delegazioni, la metà di queste prevede la presenza di capi di Stato. Tutti o quasi, chi palesemente e chi meno, vorrebbero avere un colloquio con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, atterrato a Roma ieri notte con la moglie Melania. Poche ore a disposizione le sue e dallo staff, tra Casa Bianca e ambasciata, è stato ripetutamente chiarito che non c’è lo spazio per organizzare colloqui con la ripartenza prevista intorno alle 13, appena concluse le esequie del Santo Padre. Eppure Trump, al decollo per il primo viaggio internazionale dal suo insediamento, incalzato dai cronisti, ha annunciato: «Incontrerò il premier Giorgia Meloni». Non commenta Palazzo Chigi e quindi non è chiaro che tipo di incontro sia stato organizzato, ma un indizio lo si ottiene quando poi durante il suo volo per Roma dichiara possibile un incontro con Volodymyr Zelensky.Insomma si fa sempre più viva l’ipotesi già suggerita su queste colonne di un lavoro dietro le quinte organizzato da Chigi per favorire un incontro pacificatore tra i due presidenti dopo il drammatico incontro avuto nello Studio ovale avvenuto circa un mese fa. A rompere i piani potrebbe essere per assurdo il più interessato all’incontro, Zelensky, che ieri ha spiegato che potrebbe non partecipare ai funerali del Papa: «Se non farò in tempo, l’Ucraina sarà rappresentata a un livello adeguato. Saranno presenti il ministro degli Esteri e la first lady. Per quanto mi riguarda, era importante essere qui. Oggi (ieri, ndr) in Ucraina si terranno diverse riunioni militari». A restare a bocca asciutta, ancora una volta, e dopo un inseguimento vero e proprio rischia di essere quindi il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che tramite i suoi portavoce non ha mai nascosto l’interesse a ottenere un incontro con il leader della Casa Bianca senza però mai ottenere una risposta positiva (e neanche negativa). Tanto che ieri pomeriggio un portavoce della Commissione è stato costretto a chiarire: «Non ci sono notizie su possibili bilaterali a Roma» aggiungendo anche che la von der Leyen sarebbe atterrata la sera nella capitale italiana anticipando il suo arrivo inizialmente previsto per sabato mattina. È evidente però che nelle ore che precedono il funerale resta l’incognita su come finirà veramente. Ogni scenario è aperto e il presidente americano non è certo un tipo che si può definire prevedibile. Trump prima di decollare per Roma ha avuto modo di rivolgere un pensiero a Francesco, definendolo «un uomo buono che amava davvero il mondo». Sul tema della pace in Ucraina si è mostrato ottimista: «Stati Uniti e Russia sono vicini a raggiungere un accordo» ha chiarito e poi ha aggiunto che per la pace non esistono scadenze: «Voglio solo farlo il più velocemente possibile». Il leader della Casa Bianca prima di partire ha rilasciato anche un’intervista al Time in cui pur dicendosi fiducioso sulla chiusura di un accordo sul nucleare ha anche ammonito che gli Stati Uniti saranno pronti a guidare il gruppo di un eventuale attacco all’Iran se i colloqui dovessero fallire. E interrogato in merito alla notizia secondo cui avrebbe impedito a Israele di condurre un attacco unilaterale ha precisato: «Non è corretto. Non li ho fermati. Ma non ho reso la situazione confortevole per loro, perché penso che possiamo raggiungere un accordo senza l’attacco. Alla fine lasciavo a loro la scelta, ma ho detto che avrei preferito di gran lunga un accordo piuttosto che bombardare». Infine ha negato di essere preoccupato del fatto che Benjamin Netanyahu possa trascinare gli Stati Uniti in una guerra con l’Iran. «Israele potrebbe entrare in guerra. Ma noi non ci faremo coinvolgere», ha spiegato aggiungendo tuttavia: «Se non raggiungiamo un accordo, sarò io a guidare il gruppo». Insomma sono infiniti i dossier da affrontare per il presidente americano e moltissimi gli attori in campo. Anche il presidente francese Emmanuel Macron, che negli ultimi mesi si è ritagliato il ruolo di antagonista del governo italiano, non ha previsto nessun bilaterale, almeno ufficialmente. L’Eliseo infatti ha chiarito: «In questo periodo di lutto e contemplazione per tutti i fedeli e per il mondo intero, il presidente della Repubblica non terrà alcun incontro diplomatico a margine dei funerali». Intanto la Meloni ieri ha già iniziato i suoi colloqui. Il premier ungherese Viktor Orbán, tra i primi a incontrarla, si è intrattenuto circa un’ora a Palazzo Chigi con il premier. Dopo di lui il presidente del Consiglio ha poi ricevuto come annunciato il premier britannico Keir Starmer per quella che è stata definita «una visita di cortesia». Per poche ore oggi il mondo si ritroverà a piazza San Pietro, potrebbe succedere tutto e potrebbe non succedere niente. Certo è che, come scritto anche da Les Echos, oggi Roma sarà «crocevia del mondo», con la Meloni ancora al centro, l’unica a non chiedere pubblicamente un colloquio a Trump (anche perché appena incontrato) e l’unica a ottenerlo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.