2021-08-11
Trovata la scappatoia per le sagre. E così la Festa dell’Unità è salva
Roberto Gualtieri ed Enrico Letta (Ansa)
Senza varchi presidiabili, niente controlli all'ingresso: la kermesse di partito si fa.La Festa dell'Unità nel grande Parco Nord di Bologna è salva. Infatti chiunque potrà accedere alla rituale kermesse senza l'obbligo di esibire il green pass vaccinale. In effetti i dubbi erano andati svanendo già la settimana scorsa, ma ormai dopo i chiarimenti forniti dal Viminale, che ha eliminato l'obbligo di esibire la carta verde nelle fiere e nelle sagre che non hanno varchi presidiabili, è sembrato a tutti chiaro che non ci sarà bisogno di documenti per oltrepassare la soglia della festa dem nel parco pubblico bolognese. Servirà però un supplemento di spiegazioni sull'interpretazione delle norme sugli spazi interni, visto che la grande festa di Bologna è munita di tavoli dei ristoranti praticamente tutti all'aperto e distanziati, questo passaggio andrà chiarito perché pare difficile sostenere la richiesta della carta verde per chi mangia en plein air. Sicuramente il green pass servirà invece per assistere ai dibattiti, ma anche in questo caso, non c'è ancora completa chiarezza. O forse, proprio perché trattasi di festa politica del terzo partito di governo, ha un trattamento diverso. Infatti, servirà il green pass, certo, ma il controllo non sarà a carico degli organizzatori per le sagre del Friuli Venezia Giulia, a cui dopo il chiarimento del governo, «l'accesso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una certificazione verde»; nel caso in cui gli eventi si svolgano all'aperto in spazi privi di varchi di accesso (come ad esempio vie e piazze), agli organizzatori spetta l'obbligo di informare il pubblico della necessità di avere il green pass, ma, in caso di controlli a campione da cui emergano partecipanti privi di documentazione, saranno sanzionati solo questi ultimi. Dopo la richiesta dei sindaci, l'Anci Liguria ha chiarito che per fiere e sagre all'aperto ci vuole il green pass per i partecipanti: all'organizzazione dell'evento il compito di predisporre appositi cartelli informativi, ricordando ai visitatori l'obbligo di avere con sé la certificazione anti Covid-19. I controlli saranno di competenza esclusiva delle forze dell'ordine. Per mercatini e mercati settimanali nessun obbligo di certificazione. Soddisfatto a metà Graziano Gozi, direttore di Confesercenti provinciale di Ravenna e Cesenate: «Bene l'aver eliminato l'onere del controllo nelle fiere e sagre che non hanno varchi presidiabili: una previsione che stava mettendo a rischio lo svolgimento stesso degli eventi, con gravi danni per le attività del commercio su aree pubbliche. Non solo, la nota chiarisce che, in caso di assenza di varchi presidiabili, verranno effettuati controlli a campione con multe ai soli clienti trovati sprovvisti di certificato vaccinale, un metodo che potrebbe essere esteso a tutti. E comunque l'obbligo di green pass rimane una misura restrittiva problematica per il comparto della ristorazione, visto l'effetto negativo che sta avendo sulle vendite in questi primi giorni, ma l'eliminazione di questa incombenza è senz'altro un passo nella giusta direzione». Prima del decreto aveva scritto al premier Mario Draghi il presidente dell'Unione nazionale delle Pro Loco Aps, Antonio La Spina chiedendo un'audizione urgente e un intervento emendativo per superare discrasie e difficoltà interpretative emerse nella lettura del provvedimento «che rischiano di portare all'impossibilità di realizzazione di decine di migliaia di eventi sul territorio nazionale da parte delle Pro Loco associate, con gravi danni sociali ed economici per le piccole realtà territoriali».